Oggi è la Giornata della Montagna 2025. Qual è lo stato di salute delle “terre alte”?
Oggi si celebra la Giornata della Montagna: le varie iniziative però spariscono fra crisi ambientale, overtourism e la devastazione delle olimpiadi invernali.
“I contesti montani sono ad alta specificità, quindi servono interventi chirurgici e di conseguenza una formazione specifica. Tentare di esportare i modelli dei grandi centri urbani è un fallimento, si spendono soldi senza ottenere risultati”. Così la responsabile dell’università Statale di Milano ha introdotto la Giornata della Montagna 2025, che si tiene proprio oggi, nell’ambito di UNIMONT, l’Università della Montagna, progetto di formazione e ricerca lanciato da diversi enti territoriali e insieme all’Università degli Studi di Milano.
Un’occasione preziosa per riflettere sullo sfruttamento che in vari ambiti viene fatto ai danni dei territori montani, che presentano un contesto estremamente fragile e delicato sia dal punto di vista ambientale che da quello sociale. Due su tutte le questioni che tengono banco in questi giorni e che riguardano da vicino le terre alte che si celebrano oggi, 11 dicembre. La prima è quella legata all’overtourism, il fenomeno del sovraffollamento turistico che sta causando problemi un po’ ovunque, dalle mete più classiche come le grandi città d’arte italiane fino ad arrivare ai borghi delle aree interne e alle montagne.
Se da un lato si assiste al rapido declino del turismo invernale a causa dell’aumento delle temperature e del conseguente diradarsi dell’innevamento naturale – l’effetto sono decine e decine di impianti sciistici abbandonati lasciati come cicatrici incancellabili a deturpare le montagne italiane –, dall’altro la frequentazione di sentieri, cammini, ferrate, passeggiate sta subendo un’impennata incontrollata. Legambiente fa notare come in molte località si stiano verificando fenomeni di gentrificazione, come a Cortina, “dove ci si trova estranei nella propria terra” denuncia l’associazione ambientalista in riferimenti alle comunità locali.
E proprio Cortina è al centro dell’inesauribile polemica sulle Olimpiadi invernali, la cui inaugurazione è prevista fra meno di due mesi. Al di là delle querelle sportive come quella sulla conformità della pista da bob scoppiata un paio di giorni fa, già questa estate la corposa inchiesta “Giochi insostenibili” pubblicata dalla rivista Lavialibera ha denunciato l’impatto ambientale enorme dei lavori per i Giochi, il rischio di cementificazione della montagna oltre a gravi irregolarità finanziarie come il dirottamento di anti-usura fondi e enormi speculazioni.
“I numeri dell’inchiesta parlano chiaro”, si legge nella presentazione del dossier: “Dai 1,36 miliardi previsti inizialmente si è passati a un budget complessivo di quasi 6 miliardi di euro, di cui 3,4 miliardi in infrastrutture, molte delle quali scollegate dalle esigenze sportive. Dei 94 interventi infrastrutturali, 44 riguardano impianti sportivi, 50 le infrastrutture di trasporto. Il il 39% dei cantieri non sarà pronto prima della fine dei Giochi e il 64% dei progetti non ha mai avuto una valutazione d’impatto ambientale“.
Come celebrare dunque la Giornata della Montagna 2025 in una fase storica in cui questi delicati sistemi ecologici e sociali sono sempre più vittime di attacchi finalizzati allo sfruttamento? Per esempio aderendo alla campagna Io non lascio tracce, che fornisce tanti strumenti utili, immediati ed efficaci per frequentare l’ambiente montano – ma non solo – e le comunità che esso ospita “in punta di piedi”, per un arricchimento reciproco e un turismo realmente responsabile.







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