L’India ha bombardato alcune zone del Pakistan
Un attacco missilistico indiano nei territori del Kashmir pakistano riaccende le tensioni tra i due paesi.
Dopo due settimane dall’attacco terroristico nel Kashmir indiano, che è costato la vita a 26 persone, soprattutto turisti, non si è fatta attendere la risposta dell’India: mercoledì 7 maggio ha bombardato almeno 9 siti in Pakistan provocando morti e feriti. Sarebbero 26 i civili uccisi, 46 i feriti, 2 persone risultano disperse. Nella città di Bahawalpur, nel Punjab pachistano,13 persone, soprattutto donne e bambini, sono rimaste vittime del missile che ha colpito una moschea durante la preghiera. I missili indiani avrebbero colpito anche altre moschee e una clinica medica.
Anche l’India conta diversi feriti e morti civili, 29 i primi e 8 i secondi, la distruzione di una scuola oltre a 2 aerei abbattuti. L’attacco sarebbe stato giustificato dal governo indiano come un’operazione, “Sindoor”, di risposta agli eventi di qualche settimana fa e sarebbe un attacco limitato ai siti che gruppi militanti collegati al Pakistan stavano utilizzando per programmare nuove azioni.
Le tensioni tra India e Pakistan non sono nuove e il riemergere di nuove agitazioni in un’area già di suo destabilizzata per ostilità religiose, etniche e politiche lascia un po’ con il fiato sospeso. I due paesi sarebbero in possesso di armi nucleari e sistemi di lancio balistici avanzati. Inoltre, al centro della contesa c’è il territorio del Kashmir, già dal 1947 diviso tra India, Pakistan e in parte anche dalla Cina.
L’India e il Pakistan amministrano parti diverse del Kashmir, ma entrambi vorrebbero occupare il territorio nella sua interezza. I militanti del Kashmir indiano combattono il dominio di Nuova Delhi dal 1989 e molti kashmiri musulmani sostengono l’obiettivo dei ribelli di unire il territorio, sia sotto il dominio pakistano che come paese indipendente. Il governo indiano considera i movimenti autonomisti del Kashmir come terroristi sostenuti dal Pakistan.
La guerra tra i due paesi potrebbe avere dei risvolti anche oltre i confini di India e Pakistan. Il primo infatti è alleato degli Stati Uniti, il secondo della Cina, sono quindi due pedine di accordi e sodalizi che vanno ben oltre il Kashmir.
Questo scontro è senz’altro il più grave degli ultimi 20 anni. Intanto il Pakistan ha dichiarato lo stato d’emergenza negli ospedali del Kashmir e del Punjab, mentre le scuole sono state chiuse. Anche in India la tensione è tangibile. Come in ogni guerra sono soprattutto i civili, e in particolare i bambini, a patire le conseguenze. In vista delle prossime elezioni vedremo quale sarà la strategia dei due paesi intenderanno adottare, interrompere il conflitto o esasperarlo.
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