Il Governo autorizza le operazioni del Mossad a Udine per la partita Italia-Israele?
Il clima rovente che sta caratterizzando la vigilia della partita Italia-Israele è ulteriormente scaldato da una nuova notizia: il Governo avrebbe autorizzato la presenza operativa del Mossad sul territorio italiano.
Di nuovo 14 ottobre, di nuovo Udine: dopo il match dello scorso anno, il Bluenergy Stadium ospita ancora la partita di calcio Italia-Israele, fra le veementi proteste trasversali del mondo civile e politico. La petizione “Stop the game” che chiede di non giocare la partita ha raggiunto quasi 30.000 sottoscrizioni, mentre il sindaco De Toni ha definito “inopportuna” la scelta di scendere in campo. Intanto sul tavolo della UEFA – la federazione calcistica europea – c’è, in attesa di essere analizzata, la richiesta di sospendere le squadre israeliane da tutte le competizioni, come successe per quelle russe dopo pochi giorni che venne invasa l’Ucraina.
Ma una nuova notizia ha turbato il clima già rovente della vigilia di Italia-Israele: secondo Alleanza Verdi Sinistra, il Governo avrebbe autorizzato la presenza operativa del Mossad – i servizi segreti israeliani – in territorio italiano in occasione della partita. “Il Governo Meloni sembra aver appaltato la gestione dell’ordine pubblico a un servizio segreto estero, un apparato peraltro di un governo sotto accusa internazionale per crimini contro l’umanità. Autorizzare il Mossad a operare sul nostro territorio è una scelta che calpesta il diritto internazionale e la dignità della nostra democrazia”, scrive Marco Grimaldi, vice-capogruppo AVS alla Camera.
Contraddittoria la risposta della maggioranza. Nella giornata di ieri, il Dipartimento di Sicurezza ha smentito la notizia, negando “la presenza di servizi di intelligence stranieri a Udine, in occasione della partita di calcio Italia-Israele”. Dalla stessa coalizione in consiglio regionale però arriva una replica che implicitamente conferma la notizia. Il capogruppo della Lega Antonio Calligaris ha infatti dichiarato che “la presenza dei servizi di sicurezza israeliani non può essere né uno scandalo né una novità. Sin dall’attentato di Monaco del 1972 i servizi di sicurezza israeliani seguono le delegazioni sportive in maniera sistematica e in accordo con le forze di polizia locali in tutti gli stati del mondo”.
E mentre i movimenti pacifisti – che già lo scorso 2 ottobre avevano organizzato un presidio di protesta di fronte allo stadio – promettono di essere presenti per le strade di Udine il 14 ottobre, la prevendita procede molto a rilento: sono solo 4000 i biglietti venduti sinora per Italia-Israele, in uno stadio che contiene circa 25000 spettatori.







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