Pane Nostro porta a Roma il rito collettivo del pane, fra memoria e rigenerazione
Un laboratorio mobile, mille persone coinvolte, un unico gesto antico che diventa atto politico e sociale: fare il pane insieme, nel cuore di Roma, lungo la Regina Viarum.
Dal 25 ottobre al 2 novembre 2025, tra Montagnola e l’Appia Antica, si terrà Pane Nostro, rito collettivo di panificazione ideato dall’organizzazione no profit Terzo Paesaggio e dalla sua “scuola del pane” MadreProject. In un tempo in cui il pane, nella sua forma più semplice, sembra perdere significato nella corsa della produzione industriale, Pane Nostro lo restituisce alla sua dimensione originale: culturale, spirituale, collettiva e politica.
Cuore dell’iniziativa sarà un container attrezzato come forno mobile, che stazionerà in Piazzale Caduti della Montagnola, tra i luoghi simbolici della Resistenza romana.
Questo container attrezzato come una vera bakery, ospiterà dal 25 ottobre al 2 novembre una staffetta di 15 panificatori – romani e non – legati alla nuova onda del pane agricolo e alla rete dei Panificatori Agricoli Urbani.
Insieme, realizzeranno una ricetta inedita e collettiva: il Pane Nostro, distribuito gratuitamente come gesto di unità e condivisione, anche a persone in stato di fragilità grazie al coinvolgimento di realtà sociali del territorio. Tre i riti collettivi di panificazione aperti a 100 partecipanti ciascuno, il 25 e 29 ottobre alla Montagnola e il 30 ottobre sull’Appia Antica, nei pressi delle Catacombe di San Callisto.
A chiusura, è prevista una semina partecipata con 200 bambine e bambini, che darà vita a una “biblioteca del grano” con varietà antiche, presso Casale della Riserva Torlonia e Hortus Urbis.
In questo evento si intrecciano varie esperienze: Terzo Paesaggio, organizzazione no profit che da oltre dieci anni lavora su progetti di rigenerazione urbana e culturale e che ha ideato l’iniziativa; MadreProject, la scuola itinerante del pane di Terzo Paesaggio, nata nella periferia agricola di Milano per formare nuovi panificatori-artigiani, promuovere pratiche agricole sostenibili e attivare comunità locali in tutta Italia; infine i Panificatori Agricoli Urbani, una rete nata da un gruppo di fornai per riconnettere il pane alla terra e al lavoro agricolo.
Vuoi approfondire?
Scopri la storia dei Panificatori agricoli urbani, di MadreProject e di Terzo Paesaggio nell’articolo dedicato.
Pane Nostro, che è uno dei progetti vincitori del bando Artes et Iubilaeum, promosso da Roma Capitale e finanziato dai fondi europei del PNRR, ha anche una valenza spirituale. Infatti la postazione è posizionata strategicamente anche nel solco del Cammino delle Sette Chiese, con l’auspicio di intercettare i pellegrini giubilari, offrendo un’esperienza concreta di accoglienza e riflessione.
Andrea Perini, co-fondatore di Terzo Paesaggio, sottolinea come il pane sia oggi una lente attraverso cui leggere le disuguaglianze. Mentre le classi più agiate possono scegliere pane “buono”, realizzato con grani antichi e farine di qualità, fasce crescenti della popolazione consumano prodotti industriali, poveri di nutrimento e storia. Da qui, l’urgenza di restituire significato e accessibilità a un alimento che dovrebbe essere di tutti.
Pane Nostro è un esperimento urbano che mostra come, anche in una metropoli frammentata come Roma, sia possibile ricostruire comunità a partire da piccoli gesti. È un modo per restituire senso allo stare insieme, costruire relazioni, creare cultura dal basso. Fare il pane, oggi, può ancora essere un atto rivoluzionario.







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