Oltre il PIL, le Nazioni Unite cercano nuovi indicatori per un benessere sostenibile
Il PIL viene usato come indicatore per misurare la produzione economica di un paese ma non il vero benessere dei suoi cittadini.

Come misurare la felicità e il benessere di un popolo? Sicuramente non con il Pil, sempre più oggetto di studio da parte del mondo accademico, considerato un paradigma obsoleto creato negli anni ‘30, all’indomani della Grande crisi, dall’economista Simon Kuznets per misurare la produzione economica e aiutare i decisori politici a rispondere alle difficoltà. Sebbene sia diventato il metro di paragone per valutare lo sviluppo economico, non è mai stato concepito per comprendere il benessere e il progresso complessivo di una singola nazione. Il PIL non sarebbe neanche un indicatore affidabile rispetto alla sostenibilità.
Nel 2010, quando nel Golfo del Messico l’incendio nella piattaforma mobile Deepwater Horizon provocò il più vasto rilascio di petrolio mai avvenuto nella storia durato ben 80 giorni, il PIL aumentò. Accadde lo stesso in Alaska nel 1989 a seguito della fuoriuscita di petrolio della Exxon. Vennero realizzate delle operazioni di bonifica, si crearono posti di lavoro, e per questo il PIL aumento, ma i danni causati all’ecosistema e alle comunità locali, oltre alle perdite a lungo tempo, non sono state rilevate dall’indicatore.
Indicatori economici alternativi esistono da tempo, già nel 1972 il re Jigme Singye Wangchuck dello stato del Bhutan coniò l’indice di Felicità Nazionale Lorda. Il Sustainable and inclusive wellbeing, conosciuto anche con l’acronimo Siwb, lo strumento individuato dal Jrc – Joint research centre della Commissione europea, offre un modello multidimensionale per la misurazione del benessere, dell’inclusione e della sostenibilità. Una visione olistica dello sviluppo economico e sociale che superare le limitazioni degli approcci tradizionali, orientata al benessere duraturo per i cittadini.
Adesso è Beyond Lab, lo spazio multistakeholder delle Nazioni Unite a Ginevra che promuove l’innovazione per la sostenibilità a lungo termine, a lanciare la sfida per andare oltre il PIL e costruire un sistema economico che dia valore a ciò che conta, ovvero il capitale umano, sociale e naturale.
«L’intero movimento attorno a “Oltre il PIL” mira a trovare modi per passare da un’economia estrattiva, quella in cui ci troviamo adesso, a un’economia in cui il capitale non viene creato solo per scopi economici che avvantaggiano pochi, ma per le persone e per il pianeta», ha spiegato Özge Aydogan, direttore del Beyond Lab.
Nel tentativo di integrare il capitale umano inutilizzato, le risorse naturali e il benessere nel modo in cui in futuro verrà calcolata la ricchezza di un paese, Beyond Lab ha avviato un brainstorming con funzionari governativi, ricercatori e opinion leader nel campo della sostenibilità che confluiranno nella quarta International Conference on Financing for Development a Siviglia, dal 30 giugno al 3 luglio 2025, e al Vertice sociale mondiale a Doha, in Qatar, nel novembre 2025.
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