Le ipotesi sulla mossa di Putin attesa per oggi, la vittoria di Sinn Fein in Irlanda del Nord e la possibilità che le Irlande si riuniscano, l’Italia condannata per l’Ilva, le trivelle in Congo, l’indice di riparabilità in Francia, i finanziamenti europei all’idrogeno e quelli italiani agli autobus elettrici, infine chiusura in bellezza le mascherine per mucche.
Il nuovo decreto legato al Piano nazionale di ripresa e resilienza prevede finanziamenti e agevolazioni per l’idrogeno verde, poche settimane dopo che il mondo ha scoperto che l’idrogeno è potenzialmente molto pericoloso per il clima. Intanto il Pd ripresenta il Ddl Zan tale e quale in parlamento, mente si conclude oggi il convegno mondiale sulle foreste della Fao.
La Corte Suprema degli Usa sembrerebbe intenzionata a revocare il diritto all’aborto negli States. Assurdo? Inverosimile? E quali conseguenze avrebbe la decisione? Cerchiamo di vederci più chiaro, attingendo dai tanti articoli che sono usciti sull’argomento negli ultimi tre giorni.
Secondo gli esperti la guerra in Ucraina sta causando, oltre alle atroci sofferenze, anche una catastrofe ambientale i cui effetti potrebbero durare per decenni e ripercuotersi anche sulle prossime generazioni. Intanto in Italia si discute dell’intervista a Sergej Lavrov andata in onda su Rete 4 e della chiusura dell’osservatorio della Luiss diretto da Alessandro Orsini, mentre un nuovo report afferma che sempre a causa della guerra rischiano l’abbattimento 150mila animali da allevamento. Infine, il Centro per la Resilienza di Stoccolma dice che c’è un nuovo limite planetario che abbiamo superato, quello del ciclo dell’acqua dolce.
L’esercito iracheno invade la regione di Shengal, dove vive il popolo ezida, di etnia curda, che da diversi anni conduce una delle esperienze simbolo di autonomia e autorganizzazione democratica. Tutto ciò mentre da aprile la Turchia di Erdogan porta avanti un attacco nelle vicine montagne dell’Iraq del Nord, dove ha sede il Pkk, il partito curdo dei lavoratori. Potrebbero sembrare conflitti lontani, che non ci riguardano, ma lo sono solo apparentemente.
Il primo maggio, la festa del lavoro, segna anche l’abbandono del Green Pass per il nostro paese. Ma è proprio così? Per chi? E quali sono le probabilità che questo strumento venga ripristinato in futuro? Parliamo anche del conflitto in Ucraina, con l’ansia che sale in attesa del 9 maggio, e delle strani morte degli oligarchi russi, nonché dell’Indonesia che ha vietato l’esportazione di olio di palma.
Le calciatrici della Serie A che diventano professioniste, il Comune di Parma che approva il suo primo bilancio di genere, la Corte Costituzionale che afferma che sarà possibile scegliere liberamente quale cognome dare ai propri figli (della madre, del padre o entrambi in qualsiasi ordine). Oggi parliamo di tematiche di genere. Sono successe due-tre cose interessanti e stanno cadendo diversi tabù, qua da noi in Italia. Oggi parliamo di tematiche di genere.
La Russia interrompe le forniture di gas a Polonia e Bulgaria, mentre una cinquantina di aziende italiane di calzature sono a Mosca a partecipare a una fiera di settore. Intanto la guerra rischia di spostarsi anche in Transnistria, mentre sentiamo parlare anche delle Isole Matsu. E a Shanghai il lockdown sta diventando una roba alla Black Mirror.
La Cina che sigla un accordo sulla sicurezza delle Isole Salomone, estendendo la sua sfera di influenza, Antonio Guterres, Segretario generale delle Nazioni Unite che vola a Mosca per trattare con Putin e Lavrov, le proteste che continuano, in Italia, per la nuova base militare che dovrebbe sorgere in un parco naturale in provincia di Pisa e infine il Quebec che vieta, primo paese al mondo, nuove esplorazioni alla ricerca di petrolio e gas e chiudere i siti di trivellazione esistenti entro tre anni.
Macron è confermato Presidente francese per altri cinque anni, ma i giornali parlano di vittoria a metà, scopriamo come mai. Si è votato anche in Slovenia, e ha vinto un partito nuovo con una forte impronta progressista ed ecologista. In Toscana c’è stata una manifestazione contro la nuova base militare nel parco naturale di San Rossore e Massaciuccoli. E intanto Elon Musk sembra essere riuscito ad acquistare Twitter.
Oggi, 22 aprile 2022, è il 52esimo Earth Day e allora ne approfittiamo per ripercorrere la storia di questa giornata, vedere quali eventi ci saranno e tirare le somme di questi ultimi 52 anni di lotte ambientali e consapevolezza. Parliamo anche del piano di Transizione ecologica di Barcellona e della ormai quasi certa estradizione di Julian Assange negli Usa.
Taiwan. Lo avevamo preannunciato, e allora parliamone. La Cina sembra più convinta che mai a reintegrare la “provincia ribelle” mentre gli Usa garantiscono all’isola tutto il supporto necessario e promettono una risposta internazionale in caso di attacco cinese. La situazione di Taiwan è un’altra di quelle da tenere d’occhio, perché, così come l’Ucraina, è uno di quei potenziali detonatori di crisi su più vasta scala, e alcuni ritengono che questa situazione così instabile possa essere un ulteriore fattore di rischio.
Oggi è una di quelle puntate in cui parliamo di tante cose differenti. Dai nuovi record fatti segnare dalle rinnovabili, ai passi indietro di alcuni governi e aziende, dal record negativo dei ghiacci in Antartide, ad alcune riflessioni sulla situazione in Ucraina, ai bombardamenti di Israele su Gaza e del Pakistan sull’Afghanistan.
All’indomani di una Pasqua strana, in cui i soliti messaggi di pace assumono un sapore diverso, fa discutere – per non dire fa scandalo – la decisione (di circa un anno fa ma da poco resa pubblica) di costruire una base militare all’interno di un parco naturale in provincia di Pisa, con i fondi del Pnrr. Parliamo anche di sversamenti di petrolio in mare, passati e forse presenti.
Un nuovo studio mostra come l’idrogeno, su cui molti stati stanno investendo un sacco di soldi in ottica di transizione energetica, parrebbe avere un effetto climalterante notevole, se rilasciato in atmosfera. Nel frattempo il governo inglese se ne esce con proposte assurde sugli immigrati e a Shanghai ci sono scenari alla Black Mirror. Ah, forse potremmo essere più vicini a svelare il mistero della materia oscura.
Mentre l’esercito russo sta aumentando l’intensità del suo attacco nel #Donbass, in particolare a Mariupol, il contesto internazionale continua a mutare giorno dopo giorno. Intanto, mentre il nostro governo stipula un nuovo accordo con l’Algeria per acquistare #gas, il movimento Extinction Rebellion riprende la sua campagna Ultima Generazione, prendendo di mira questa volta la sede Eni.
Che cosa sta succedendo a Hong Kong e Taiwan? Come hanno vissuto la pandemia prima e la crisi Ucraina poi i due territori indipendenti che, per ragioni diverse, la Cina vuole riannettere? In questa prima parte di questa puntata speciale analizziamo la situazione di Hong Kong, dove la pandemia sembra aver aiutato il governo cinese a stringere il proprio abbraccio sull’ex colonia britannica. In quella successiva andremo a scoprire la situazione di Taiwan.
Facciamo qualche ulteriore riflessione sulle presidenziali francesi a mente fredda, aiutati dal collega Benoit Christal. Parliamo anche dello strano referendum messicano, indetto dal Presidente su se stesso, dello scontro fra Russia e Nato, di quello che combina Elon Musk e della teoria dell’evoluzione che forse va parzialmente riscritta.
Presidenziali francesi: Macron e Le Pen vanno al ballottaggio per eleggere il prossimo o la prossima presidente francese. Ma queste elezioni ci dicono anche altro. Intanto il conflitto in Ucraina cambia volto, mentre la Cina decide di aumentare il proprio arsenale nucleare. E in Italia il Decreto economia e finanza da poco approvato rivede al ribasso le strategie di crescita, mentre continua a tenere banco la questione del gas.
Mentre si inaspriscono ulteriormente le sanzioni verso la Russia, la Francia va al voto nell’incertezza generale per eleggere il nuovo presidente. Intanto il Perù è infiammato dalle proteste contro il governo e il caro prezzi, mentre i nuovi lockdown in Cina rischiano di far nuovamente risprofondare nel caos la catena di approvvigionamento internazionale. E in Congo emergono nuove storie di abusi e torture verso le popolazioni indigene nelle aree protette.