In tutta Europa i paesi si stanno attrezzando per l’allentamento del lockdown, con strategie diverse. Nel frattempo Fitch declassa il debito italiano, mentre dal Fondo monetario internazionali arrivano ipotesi sulla cancellazione del debito di alcuni paesi. Parliamo anche della mobilità in bicicletta, che potrebbe ricevere una grossa spinta da questa situazione, della transizione energetica in Australia e delle critiche ricevute dal nuovo documentario di Michael Moore Planet of the Humans.
Il prezzo del petrolio sta crollando. I depositi delle compagnie petrolifere sono stracolmi e la domanda non accenna a risalire. La situazione potrebbe condurre al fallimento molte compagnie petrolifere e alla chiusura dei pozzi. Ma cosa succederà quando la domanda tornerà a salire? E quali conseguenze potrebbero esserci su comparti chiave come quello alimentare? Parliamo anche di microplastiche nel ghiaccio dell’Antartide e del calo delle emissioni di CO2 in Italia.
Mentre in Italia si avvicina la fase 2 – prontamente rinominata fase uno e mezzo – la Commissione europea approva il Recovery fund. Ma che cos’è, dove trova i soldi (e quanti) e come li redistribuisce agli stati membri? Continuano intanto gli studi sui rapporti fra inquinamento atmosferico e coronavirus e arrivano nuove conferme. Parliamo anche delle condizioni del leader coreano Kim Jong-un, di due nuovi studi sui cambiamenti climatici e dell’importanza di adottare il pensiero sistemico.
Qual è la situazione italiana sul distanziamento sociale? Alcune considerazioni dell’impatto dell’isolamento sulla salute della popolazione. È urgente aprire un confronto sulle strategie e sulle priorità terapeutiche.
Annalisa Jannone
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24 Aprile 2020
Oggi parliamo della morte. Un articolo dello storico israeliano Yuval N. Harari sul Guardian si chiede se la pandemia in corso ci aiuterà ad accettare la morte o se invece rafforzerà le nostre pretese di immortalità. Anche il nuovo documentario prodotto da Michael Moore, che affronta il tema del fallimento del movimento ecologista, si chiede se uno dei motivi di tale fallimento non sia la nostra incapacità come specie di accettare la morte. E se fosse proprio la morte l’elefante nella stanza? Se dovessimo per forza farci i conti per sperare di risolvere la crisi ecologica?
Un articolo di Science raccoglie le principali scoperte fatte fin qui dai team di ricercatori in tutto il mondo sul coronavirus, vediamo quali sono. Oggi, 22 aprile, ricorre anche il 50 compleanno dell’Earth day, organizzato per la prima volta nel 1970. Per celebrarlo facciamo una carrellata di belle notizie che arrivano dal pianeta Terra.
Immuni è l’app di “contact tracing” scelta dal governo per gestire la fase due. Cerchiamo di capire assieme se e quanto è sicura per la privacy e se può davvero essere uno strumento utile. Parliamo anche del crollo senza precedenti del prezzo del petrolio, che ha raggiunto nella notte valori negativi. Cosa succede adesso?
Mentre si discute della Fase II – e nel frattempo i cittadini possono tornare a coltivare i propri orti – in molti iniziano a interrogarsi sull’anomalia della Germania. Come mai nonostante abbiano attuato misure molto meno restrittive, nel paese ci sono meno contagi e soprattutto così pochi morti? Intanto continuano le proposte relative al debito: su Internazionale Joseph Stiglitz propone che venga ristrutturato il debito dei paesi più poveri mentre su le Monde (ne parla il Corriere) due economisti francesi fanno una proposta più ambiziosa: la Bce tagli il debito degli stati europei per finanziare una transizione verde!
La filiera alimentare tradizionale è in crisi profonda: manca mano d’opera nei campi, i trasporti sono rallentati, i supermercati sono spesso a corto di cibo, con file chilometriche e non consegnano a casa. E la crisi del settore petrolifero rischia di dare il colpo di grazia. L’agricoltura contadina può tornare a svolgere un ruolo centrale, se sarà in grado di riorganizzarsi. Parliamo anche della seconda drammatica invasione delle locuste in Africa, dello scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia e della (possibile) svolta sostenibile di Giorgio Armani.
Ieri i paesi del G20 hanno deciso di sospendere per sei mesi il pagamento del debito da parte di 76 dei paesi più poveri, di cui 40 dell’Africa subsahariana. Che sia un primo passo verso un annullamento più sostanzioso? Approfondiamo anche la situazione in Vietnam e in un Iraq sull’orlo del collasso. Sul finire parliamo dell’avvistamento di quello che potrebbe essere animale più lungo mai avvistato.
Anche se le autorità ucraine rassicurano che l’incendio è sotto controllo, la situazione non è così chiara. E c’è chi teme che le fiamme possano arrivare alla centrale o ai centri di stoccaggio di rifiuti radioattivi. Commentiamo anche alcuni dati relativi all’epidemia, la decisione di Trump di rompere con l’Oms e la situazione nelle carceri italiane. Sul finale qualche anticipazione sul nuovo format video di Daniel Tarozzi!
Mentre i paesi europei iniziano a interrogarsi, fra mille dubbi e con dati poco affidabili a disposizione, sulla fase due, inizia a farsi pressante il problema delle mascherine monouso e del loro smaltimento. In molti paesi dell’Asia iniziano ad abbondare sulle spiagge e nei mari, aggravando l’inquinamento da microplastiche, con danni ingenti alla fauna ittica e all’intero ecosistema. Parliamo anche dell’intervista a Cristiano Bottone di Transition Italia, dei tornadi negli Usa e dell’aumento della vendita di Sex toys in Danimarca.
Si discute di nuove strategie di controllo dell’infezione e delle diverse strategie adottate nelle diverse parti d’Italia. Nuovi studi scientifici permettono aggiustamenti nei protocolli ospedalieri. È urgente il dibattito sulla fase ll: l’isolamento è l’unica misura possibile? Quali sono i criteri dei valori con cui scegliere il prossimo futuro? Riflessioni anche sul potere che ognuna ha nella gestione della propria salute.
Annalisa Jannone
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10 Aprile 2020
Mentre negli Usa Trump accusa l’Oms di essere filo-cinese minacciando di sospendere i finanziamenti e Sanders si ritira dalle primarie, ad Amsterdam il sindaco annuncia che la città abbraccerà l’economia della ciambella, un modello economico basato sull’equilibrio con gli ecosistemi. Intanto allo zoo di Hong Kong, con il parco chiuso ai turisti, i panda giganti si accoppiano per la prima volta.
Nuovi studi mostrano una correlazione significativa fra i livelli di inquinamento dell’aria e il tasso di letalità del virus sugli esseri umani. Altri si interrogano, per ora con poche risposte, sul perché sia più letale per i maschi che per le femmine. Intanto la Spagna, per contrastare la crisi economica e la disoccupazione ha annunciato l’introduzione di un reddito di base universale, con l’intenzione di farlo diventare una misura permanente. Infine parliamo dei nuovi dati sulla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili nel 2019.
Gli stati stanno finanziando la ripresa delle proprie economie indebitandosi ulteriormente, mentre prende piede l’idea degli eurobond (o coronabond). Ma cosa succederà ai debiti sovrani una volta terminata l’emergenza? Quali alternative abbiamo? E soprattutto, siamo così convinti di volere far ripartire l’economia così come era prima? Parliamo anche del parallelismo fra l’emergenza coronavirus e la crisi climatica per quanto riguarda variabili lente, ritardi e crescita esponenziale. E degli studi di Stefano Mancuso sull’intelligenza delle piante.
In Grecia, la situazione nei campi dei rifugiati rischia di diventare drammatica con il diffondersi della pandemia. Sui media intanto continuano a circolare titoli allarmistici e fuorvianti legati all’emergenza Covid: ha senso puntare su paura e senso di colpa per contrastare l’epidemia? In Inghilterra invece è piena crisi dei supermercati, che non riescono a gestire l’aumento della domanda e mettono in luce l’estrema fragilità dei nostri sistemi.
La Cop26, la conferenza sul clima prevista per novembre 2020 a Glasgow, è stata rimandata al 2021. Si teme anche per l’applicazione del Green deal, ma ha senso continuare ad affrontare i problemi separatamente? Parliamo anche della crisi del petrolio e del rapporto con l’agricoltura e della strabiliante capacità di recupero degli ecosistemi marini.
Spendiamo troppo in spese militari e troppo poco in salute. Ma ha senso continuare a ripeterlo? Ed è vero che il coronavirus è un segnale di madre natura per aiutarci a risolvere la crisi ecologica? Oggi proviamo a ragionare in maniera critica su alcune notizie e chiavi di lettura che stanno circolando molto.
Mentre in Italia i contagi continuano a calare, nei paesi che per primi hanno disposto la riapertura (Hong Kong, Singapore) si impongono nuove quarantene dovute al ritorno dell’epidemia. Intanto c’è chi come il premier ungherese Orbàn, approfitta della situazione per imporre svolte autoritarie. Parliamo anche di transizione ecologica e del preoccupante fenomeno dello sbiancamento dei coralli.