Proteste a Olbia contro i voli da Tel Aviv – INMR Sardegna #90
Proteste a Olbia contro i voli da Tel Aviv e il “turismo del genocidio”. Scuola: solo il 14% degli edifici è agibile. Segnali positivi dalla sanità, raggiunti gli standard nelle cure essenziali. Infine, il GrIG denuncia la vendita online di sabbia e conchiglie.
Fonti
#olbia
Olbia, proteste contro i voli da Tel Aviv: “No al turismo dell’apartheid”
#scuola
Scuole non a norma di sicurezza: Sardegna e Lazio in maglia nera
Sicurezza a scuola, Isola in maglia nera. La Regione: «Ma ci sono stati progressi»
#sanità
Balzo in avanti dell’Isola nelle cure essenziali, ora è promossa
#sabbia
Sabbia sarda e stelle marine in vendita on line: “Servono sanzioni esemplari”
#SACC
La radiografia di un agosto sardo tra turismo cafone, focolai e cernie elettorali
A Tortolì la libreria che da quarant’anni resiste a internet e alle grandi catene
In classe senza Sardegna: storia di un’identità negata tra i banchi di scuola
«Mi unisco alla Global Sumud Flotilla perché non posso restare in silenzio». Intervista al pacifista Marco Loi
Trascrizione della puntata
Partiamo dall’importante partecipazione in settimana al sit in dell’aeroporto Costa Smeralda contro i voli in arrivo da Tel Aviv. L’appuntamento – occasione per manifestare dissenso contro il possibile ingresso in terra sarda di turisti complici del genocidio del popolo palestinese – secondo quanto ricostruisce Olbia.it , l sarebbe stato quindi molto partecipato a dimostrazione, come scrive la giornalista Barbara Curreli, del fatto che ancora una volta la nostra Isola voglia dire no alla guerra, al genocidio e a una strage che non può più lasciare indifferenti. Davanti al terminal degli arrivi dell’aeroporto di Olbia, i manifestanti hanno organizzato un sit in per dimostrare la contrarietà a quello che definiscono il «turismo del genocidio». Si è trattato di una protesta pacifica, in cui il no alla apartheid è passato per i colori verde, rosso e nero, quelli della bandiera palestinese. “Mentre a Gaza si consuma il genocidio del popolo Palestinese ad opera dell’entità sionista c’è chi vorrebbe rilassarsi e godersi le vacanze sulla nostra isola” recitava il comunicato di chiamata alla mobilitazione, riuscita anche grazie al supporto di diverse organizzazioni territoriali: studentx per la palestina, pride infogau, a foras, belle di faccia, sardegna palestina, nudm nord sardegna e collettivo strasura. In merito a questa notizia abbiamo però scelto di chiedere a chi era presente di raccontarci non solo come è andata ma anche quali sono i motivi della chiamata alla mobilitazione all’aeroporto.
Parliamo ora di scuola, con un dato che ha generato non poche riflessioni sull’accesso al diritto all’istruzione. Secondo un dossier elaborato da Tuttoscuola su dati del Ministero dell’Istruzione, in Italia soltanto poco più di un edificio scolastico su tre – il 37 per cento – ha il certificato di agibilità, quello che attesta condizioni di sicurezza, igiene ed efficienza degli impianti.
La maglia nera va al Lazio, alla Sicilia e alla Sardegna. Nell’isola la situazione è particolarmente critica: su 1.645 edifici scolastici, appena 233 – pari al 14,2 per cento – risultano agibili. Ma il dato più allarmante riguarda la sicurezza antisismica: in tutta la Sardegna soltanto 11 scuole, lo 0,7 per cento, possiedono il progetto antisismico. Non va meglio sul fronte della prevenzione incendi e della gestione degli impianti: mancano le certificazioni della centrale termica, e anche i Documenti di valutazione dei rischi, obbligatorii per legge. Numeri che fotografano un’emergenza diffusa e in Sardegna, la fotografia restituisce un sistema che continua a essere fragile, con gravi ricadute per studenti, docenti e famiglie. In merito però è arrivata la replica della Regione. L’assessora all’Istruzione, Ilaria Portas, rivendica “progressi significativi” nell’edilizia scolastica, nonostante – dice – ritardi burocratici e carenza di personale negli enti locali. Quello che sottolinea porta è che “i dati dell’Anagrafe nazionale dell’Edilizia scolastica non fotografano l’intera realtà” e che ad esempio, per quanto riguarda la sicurezza antisismica, la Sardegna – storicamente classificata in zona sismica a basso rischio – è stata a lungo esclusa dai fondi statali per la sicurezza antisismica, anche se le verifiche restano necessarie per accedere ai nuovi finanziamenti. Per accelerare i tempi, la Regione ha stanziato 14 milioni per indagini e progettazioni preliminari e annuncia la creazione di una task force tecnica a supporto dei Comuni, insieme a un percorso formativo per dirigenti, docenti e personale scolastico. “Con Iscol@, la task force e la formazione on the job – conclude l’assessora Portas – vogliamo rimuovere gli ostacoli e trasformare gli investimenti in scuole più sicure e moderne per gli studenti sardi”.
Buone notizie per la sanità sarda: la Regione è tra le tredici nel territorio italiano che nel 2023 hanno raggiunto gli standard dei Livelli essenziali di assistenza, le cure garantite dal Servizio sanitario nazionale gratuitamente o previo il pagamento del ticket. Un salto in avanti netto, certificato dalla Fondazione Gimbe: la Sardegna infatti guadagna 26 punti rispetto all’anno precedente e passa da “bocciata” a “promossa”. Entrando nel dettaglio, la Sardegna è quattordicesima per l’area della prevenzione, sedicesima per quella distrettuale, mentre resta indietro sul fronte ospedaliero, dove si ferma al ventesimo posto, penultima a livello nazionale. Un quadro con luci e ombre, che però segna un’inversione di tendenza importante: la Sardegna non è più tra le regioni non adempienti e aggancia la soglia dei livelli essenziali di assistenza. Una notizia che possiamo definire positiva, ma che si inserisce in un contesto dove le cronache continuano a raccontare mancanze e lacune di un diritto alla salute non sempre garantito. Quello degli standard raggiunti è un primo segnale, anche di speranza, che lascia intravedere la possibilità di un cambiamento atteso da tempo e che ci auguriamo arrivi il prima possibile.
Chiudiamo con la parte di cronaca settimanale parlando di tutela ambientale in Sardegna. L’allarme arriva dal Gruppo d’Intervento Giuridico, associazione ecologista che ha denunciato la comparsa, su una piattaforma di e-commerce, di annunci per la vendita di sabbia, conchiglie e persino stelle marine essiccate dichiarate provenienti dalle spiagge dell’isola. Un commercio illegale, che non ha nulla a che vedere con i souvenir, ma che rappresenta anzi un vero e proprio furto ai danni di un patrimonio naturale protettissimo. Già lo scorso luglio il GrIG aveva segnalato un caso analogo: sabbia messa in vendita e dichiarata proveniente addirittura dalla spiaggia rosa di Budelli, nell’Arcipelago della Maddalena, una delle aree più vincolate e sorvegliate. Nonostante campagne di sensibilizzazione, cartelli di divieto e multe salate, il fenomeno continua a riaffiorare, sempre più spesso nel mercato online. Per questo il GrIG ha allertato il Corpo Forestale e chiede accertamenti rapidi e sanzioni. Ricordiamo infatti che chi asporta, detiene, vende anche piccole quantità di sabbia, ciottoli, sassi o conchiglie provenienti dal litorale o dal mare in assenza di autorizzazione è soggetto alla sanzione amministrativa da 500 a 3.000 euro. Come ribadito anche dallo stesso corpo forestale, fino ad alcuni anni fa il fenomeno era sporadico, negli ultimi anni ha raggiunto una dimensione considerevole; ma il modo migliore di portarsi a casa un ricordo della Sardegna è la consapevolezza di non aver in alcun modo impoverito il patrimonio ambientale dell’isola. Il messaggio quindi è chiaro: basta derubare la Sardegna dei suoi beni più preziosi.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme:
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con un articolo recap di agosto perché quest’estate, l’Isola ha raccontato molto più di spiagge e mare cristallino. Tra monolocali da 20metri quadri che is gruttas di sant’antico sono più agevoli, il protagonismo di figure come Roberto Vannacci e la differenza tra la narrazione della sardegna paradisiaca e accogliente, e le cronache che invece parlano di inquinamento e naufragi di persone migranti che occupano poco spazio tra le notizie, emergono le contraddizioni e le prospettive di un territorio sospeso tra subalternità e volontà di riscatto. La nostra caporedattrice Lisa Ferreli ci ha condotto nelle trame di un agosto che ha visto anche il calo delle presenze turistiche, le critiche al cosiddetto turismo cafone e questioni spinose come la dermatite bovina. Un’estate che mette in luce come le scelte politiche, tra leggi regionali e interventi europei, influenzino profondamente il presente e il futuro della Sardegna. Ma tra le ombre, c’è anche un’Isola che non si arrende. La resistenza si fa strada, e settembre potrebbe segnare un nuovo inizio. Leggete l’articolo, lo trovate su www.sardegnachecambia.org
Martedì invece la nostra Sara Brughitta ha ricominciato a raccontarci ciò che di bello c’è nella nostra Isola, con un focus stavolta sulla libreria del corso di Tortolì. In un territorio come l’Ogliastra dove le librerie si contano sulle dita di una mano, quella di Tortolì rappresenta molto più di un semplice punto vendita: è un luogo di riferimento, di incontri, scoperte e relazioni che attraversa generazioni. Dal 1986, Stefano e Carina Soro custodiscono nella loro Libreria un patrimonio di storie e di comunità, portando avanti il loro progetto culturale in un territorio complesso, spesso definito l’isola nell’Isola, e in evoluzione. Le domande però non mancano: come mantenere viva la passione per i libri in un mondo digitale? Qual è il ruolo di una libreria nel tessuto sociale di Tortolì? E quali sono le novità da adottare per vivere il presente senza dimenticare il futuro che avanza? Anche questo articolo lo trovate su Sardegna Che Cambia, con un piccolo anticipo sui nostri social, Facebook e instagram
Mentre il nuovo anno scolastico si apre tra precarietà e vecchie ferite, in Sardegna la scuola resta uno strumento di italianizzazione che spesso, mette da parte la nostra cultura e la nostra lingua. Dal tentativo di trasmettere valori nazionali alla perdita della lingua sarda, la storia ci racconta un’occupazione ben più profonda: quella di un’identità che, tra imposizioni e marginalizzazioni, ha dovuto lottare per sopravvivere. La scuola, che dovrebbe essere il luogo di crescita e di rispetto delle diversità, in Sardegna però ancora troppo spesso si è trasformata in un veicolo di uniformità culturale. Ma come è potuto succedere? E, ancora, qual è il prezzo di questa omologazione? Mercoledì la nostra Sara Corona ha affrontato questo tema nel suo appuntamento mensile di approfondimento sul nazionalismo italiano e il suo braccio di ferro con l’identità sarda in Sardegna. Un articolo che in questo settembre in cui si inizia già a sentire l’eco della campanella scolastica, è ancora più necessario. Non perdetevelo
Ieri abbiamo chiuso la nostra settimana di pubblicazioni con un’intervista a Marco Loi, sardo tra le centinaia di attivisti partiti con la Global Sumud Flotilla. Partito dal porto di cagliari in settimana, dopo due giorni a Tunisi anche lui è salpato in direzione Gaza, dentro quell’arcipelago mobile di resistenza e solidarietà umana che è la Global Sumud Flotilla. Si salpa insieme da 44 Paesi, con 300 tonnellate di aiuti umanitari raccolti per i gazawi; ma nel bagaglio ci sono anche speranze, determinazione, rabbia che spinge all’azione e soprattutto, una consapevolezza che – come la rotta – è collettiva. Marco Loi, pacifista di Villaputzu, ha scelto di unirsi alla missione internazionale via mare che tenta di rompere l’assedio portando aiuti umanitari al popolo palestinese, per agire e allo stesso tempo prendere le distanze da chi invece sceglie il silenzio. Nell’intervista a cura di Lisa Ferreli , Marco Loi racconta la partenza da Cagliari e la preparazione nei primi giorni a Tunisi, le motivazioni ma anche i rischi e le speranze di questa traversata. «Non riesco a restare sereno nella mia terra mentre in Palestina si consuma un genocidio davanti ai nostri occhi». Non perdetevi quest’intervista, la trovate sempre su www.sardegnachecambia.org
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- Fino al 7 settembre 2025, Seneghe si trasforma con la XXI edizione del Cabudanne de sos Poetas, il festival letterario più importante dell’isola. Gli appuntamenti sono liberi e gratuiti, con letture, incontri, spettacoli e laboratori creativi, in compagnia di figure di primo piano della letteratura italiana e internazionale. Quest’anno c’è un ricco programma di oltre 50 appuntamenti e 70 ospiti. Tra gli autori e autrici presenti Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati; Giancane, ovvero Giancarlo Barbati Bonanni, cantautore e musicista, ex chitarrista del celebre gruppo romano Il Muro del Canto ma anche Arrogalla e Caterina Bianco con lo spettacolo live di musica e parole, “Vio-lenti”. Un evento da non perdere, tutte le info su www.settembredeipoeti.it
- Fino al 28 settembre 2025 torna alle Saline Conti Vecchi, nella Zona Industriale di Macchiareddu (Assemini) la tradizionale “Festa della raccolta del Sale”: il momento più importante e suggestivo dell’anno nella vita della salina. Si tratta di un momento che conclude il ciclo produttivo della salina: fino agli anni ’60 del Novecento gran parte della raccolta era fatta a mano, oggi invece è automatizzata, ma sempre nel rispetto del processo tradizionale. Ecco, alle Saline Conti Vecchi ci sono tutta una serie di di iniziative ed eventi dedicati alla raccolta del sale tra tour guidati in trenino alla scoperta di testimonianze storiche, esperienze enogastronomiche, laboratori interattivi e visite speciali dedicate ad adulti e bambini. Il 14 settembre ci sarà anche un laboratorio sui sali aromatizzati. Anche questi una serie di appuntamenti interessanti, segnatevi che per prenotare bisogna inviare una mail a faisaline@fondoambiente.it
- Per chi si trova o vuole andare nel sud sardegna prossimamente, segnalo che fino al 30 settembre la Fondazione MACC – Museo d’Arte Contemporanea di Calasetta presenta Light and fight – Luce e lotta nelle opere di Zehra Doğan, prima mostra personale in un’istituzione sarda dell’artista, giornalista e attivista curda, una delle voci più potenti dell’arte contemporanea internazionale. Con il suo lavoro, Doğan ha trasformato la prigione in laboratorio di memoria, la clandestinità in spazio di espressione, la vulnerabilità in linguaggio politico e poetico, capace di sfidare il silenzio imposto, di restituire dignità al vissuto delle detenute, di tramandare un racconto che altrimenti sarebbe stato cancellato. Al museo MACC di Calasetta.
- Infine vi segnalo – per chi non l’avesse ancora vista – che fino a questo weekend, il 7 settembre, Samugheo ospita la 58esima edizione di Tessingiu, uno dei più importanti appuntamenti dedicati all’artigianato artistico in Sardegna. Un affascinante mix tra artigianato, design e arte contemporanea, frutto anche delle contaminazioni e delle collaborazioni con creatori internazionali. Grazie alle esposizioni di 39 maestri artigiani, Tessingiu si rivela, più che una mostra, un invito a esplorare e approfondire l’arte di creare con passione e un forte senso identitario. Maggiori informazioni su www.tessingiu.it
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