Militari israeliani in vacanza, Todde: “La Regione non sapeva nulla” – INMR Sardegna #91
La presenza di militari israeliani in “vacanze di decompressione” nell’Isola, ne parliamo con la deputata sarda di AVS Francesca Ghirra. Poi scuola, continuità territoriale e vespa velutina.
Fonti
#gallura
Soldati israeliani in vacanza in Sardegna: interrogazione M5s al Parlamento
Militari israeliani in vacanza in Sardegna, Todde: “La Regione non sapeva nulla”
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Israeliani in vacanza in Gallura, Todde ‘Governo spieghi’
Soldati Idf in Gallura, Piantedosi li chiama “comitive culturali”: «L’antisemitismo un pericolo, dobbiamo proteggerli»
#continuitàterritoriale
Mit firma il decreto della nuova continuità aerea per Sardegna
Da Roma via libera alla nuova Continuità territoriale aerea: ecco quando si parte
#scuola
Scuola in Sardegna, si torna tra i banchi: calo di iscrizioni e edifici insicuri
Scuola, prima campanella in alcune scuole della Sardegna
#velutina
Vespa velutina, nessun allarmismo: la Regione attiva monitoraggio e prevenzione per proteggere api, biodiversità e cittadini
Punta dalla Vespa velutina a Golfo Aranci: perché è pericolosa
#SACC
Servizio antinquinamento: il Governo taglia i costi ma la Sardegna paga in termini di rischi ambientali
Campidarte, quando dei capannoni agricoli diventano fucine di arte, socialità e solidarietà
Province sarde, a loro piace cambiare: dal referendum del 2012 alle elezioni del 2025
Il carcere è un inferno, ma per donne, minori e internati di più
Trascrizione della puntata:
Vacanze sarde per alcuni gruppi di militari israeliani, attentamente monitorati per la loro sicurezza, in un momento storico attraversato da accese proteste per il genocidio del popolo palestinese. La notizia _ che riporta Ansa ma che nell’ultima settimana è stata centrale nelle cronache sarde e non solo_ riguarda in particolare Santa Teresa Gallura, dove alcuni soldati dell’Idf, l’esercito israeliano, sarebbero ospitati in un resort. La loro presenza è stata segnalata da un gruppo di attivisti pro Palestina della frazione di Lungoni e rilanciata dal Fatto Quotidiano anche grazie a fonti informate. Sul piano istituzionale, la presidente della Regione, Alessandra Todde, ha puntualizzato che l’ingresso di cittadini israeliani in Italia è regolato da accordi nazionali e che la Regione non ha competenza in materia. La governatrice ha spiegato di aver dialogato anche con l’amministratore delegato dell’aeroporto di Olbia, dopo che alcuni consiglieri della lista Uniti per Todde avevano chiesto la cancellazione del volo con Tel Aviv, ma quello che la presidente riferisce è che ‘Non si può fare nulla’. È una notizia che, lo dicevamo, è stata centrale nelle cronache e ha alimentato un ampio dibattito pubblico suscitando anche non poco, ulteriore sdegno, dalle istituzioni alle comunità locali: Sit-in, bandiere e striscioni sono apparsi davanti a hotel e resort, e la nota roccia all’ingresso della Costa Smeralda è stata imbrattata di rosso in segno di protesta. Il fenomeno delle cosiddette vacanze di decompressione, che permette ai militari di staccare la spina dopo i turni al fronte, non è un caso isolato. Dalle Marche alla Gallura, queste pause non hanno il sapore del turismo convenzionale, ma rappresentano – come sottolineano le persone in protesta – una tregua dai bombardamenti sulla Palestina. Le autorità sottolineano comunque che non esisterebbe una disposizione speciale dedicata ai militari israeliani in vacanza, ma un monitoraggio generale, visto che in questa fase storica – segnata dal genocidio e dalle conseguenti mobilitazioni pro Palestina – gli israeliani sono considerati obiettivi sensibili. Il caso ha subito travalicato i confini locali, arrivando fino al Parlamento: Avs, Pd e M5s nell’Aula della Camera hanno infatti chiesto un’informativa urgente al governo sulla presenza di militari israeliani in soggiorno nelle Marche e in Sardegna. Abbiamo quindi chiesto un commento alla notizia e un ulteriore chiarimento rispetto a quanto accade a Francesca Ghirra, deputata sarda di Alleanza Verdi Sinistra.
La nuova Continuità territoriale aerea prende il volo. Il 9 settembre infatti, il ministro dei Trasporti Matteo Salvini ha firmato il decreto che approva il bando messo a punto dalla giunta regionale sarda. Si tratta del via libera definitivo alle regole che disciplineranno i collegamenti tra i tre aeroporti sardi – Alghero, Olbia e Cagliari – e gli scali di Roma e Milano. Con questo provvedimento il sistema dei voli agevolati, elaborato dall’assessora ai Trasporti Barbara Manca, entra nell’ultima fase. Salvo sorprese, la nuova continuità decollerà dal marzo 2026, ma resta da capire quali saranno le compagnie aeree a operare e la risposta, arriverà solo con la gara pubblica. Secondo il decreto, entro 21 giorni il testo dovrà essere pubblicato sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea. Da quel momento scatterà un periodo tecnico di sei mesi in cui le compagnie potranno manifestare interesse e accettare le rotte senza contributi pubblici. Ipotesi che però gli osservatori considerano poco probabile e in caso contrario infatti, scatterà il meccanismo dei contributi, con fondi pubblici destinati a garantire la continuità dei collegamenti da e per l’Isola. Quali sono le novità lo riassume la nuova sardegna: almeno sulla carta, la nuova Continuità territoriale segna un deciso cambio di passo. Le rotte si adatteranno alla stagionalità e alla domanda reale, e tra le principali novità risalta senza dubbio l’incremento stabile delle frequenze e dei posti disponibili su tutte le rotte da e per Cagliari, Alghero e Olbia con destinazione Roma Fiumicino e Milano Linate. E ancora le tariffe ridotte per i residenti: 30 euro a tratta per Roma e 44 euro per Milano, esclusa l’Iva e le tasse aeroportuali. Ma anche l’ estensione delle agevolazioni a nuove categorie tra cui lavoratori e militari con sede stabile in Sardegna e sportivi agonisti non professionisti. Ora la parola passa alle compagnie: dai loro sì o no dipenderà il futuro dei cieli sardi e soprattutto il nostro diritto alla mobilità.
La campanella torna a suonare nelle scuole dell’Isola. L’inizio ufficiale è fissato per lunedì 15 settembre, ma alcune classi hanno anticipato il rientro: in totale entro lunedì torneranno sui banchi 175 mila studenti, seguiti da 24 mila docenti di ruolo, 5 mila supplenti e 7 mila collaboratori Ata. L’Ufficio scolastico regionale assicura che l’anno partirà a organico completo ma sul fronte del sostegno, su 6.500 docenti, solo 1.500 sono stati confermati direttamente dalle famiglie. Per chi ha scelto il tempo pieno serviranno un paio di settimane per entrare a regime: a Cagliari il servizio mensa ad esempio partirà dal 22 settembre, ma in alcune scuole si slitterà fino al 29 per motivi organizzativi. A preoccupare sono i nodi strutturali: l’85,8% degli edifici scolastici non è in regola con le certificazioni di sicurezza, collocando la Sardegna al penultimo posto in Italia, appena sopra la Sicilia. In diversi istituti gli studenti dovranno convivere con i cantieri nelle prime settimane: alla primaria Satta, per esempio, dopo la riapertura di giovedì, 300 alunni resteranno a casa già dal giorno dopo. La responsabilità della manutenzione ricade in gran parte su Comuni e Province, tra fondi limitati e burocrazia lenta. Ma nonostante ritardi e difficoltà, il nuovo anno scolastico prende il via insieme alla speranza che il 2025 sia anche l’occasione per affrontare davvero il tema del diritto allo studio in tutte le sue sfaccettature, decisivo per il futuro di tutte le comunità.
La Regione Sardegna ha attivato un piano di prevenzione e monitoraggio contro la Vespa velutina, il calabrone asiatico a zampe gialle di cui abbiamo più volte sentito parlare quest’estate poiché si tratta di una specie invasiva pericolosa per le api, la biodiversità e, in alcune situazioni, anche per le persone. Il piano regionale prevede la creazione di una rete di monitoraggio attivo e passivo, la verifica e validazione delle segnalazioni, strumenti tecnologici avanzati per localizzare i nidi e la formazione di personale specializzato nella neutralizzazione. Tutte le attività saranno coordinate con il contributo della comunità scientifica e delle associazioni apistiche locali, per un’iniziativa che punta non solo a proteggere l’apicoltura sarda, ma anche a salvaguardare gli ecosistemi e garantire la sicurezza delle comunità. L’impatto della Vespa velutina non si limita infatti al mondo delle api. Questo predatore si nutre anche di altri insetti impollinatori, alterando gli equilibri dell’ecosistema e minacciando la biodiversità locale. L’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, ha sottolineato l’importanza di un approccio equilibrato: affrontare i rischi con serietà, senza creare allarmismi ingiustificati, e consolidare una rete di competenze necessarie per la gestione efficace della specie invasiva. Un percorso quindi che passa per l’attenzione concreta verso la tutela della biodiversità, la protezione del lavoro degli apicoltori e la sicurezza delle comunità locali, investendo in conoscenze, strumenti e coordinamento per affrontare una problematica che riguarda insieme natura e comunità.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme:
Lunedì abbiamo inaugurato la settimana con una notizia non proprio positiva. Dal 1° settembre infatti la Sardegna perde due delle cinque basi del servizio antinquinamento marino. Una decisione del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) che pesa moltissimo sulla tutela delle nostre coste, e a denunciarlo è stato il segretario generale della FILT CGIL Sardegna, Arnaldo Boeddu. La questione, anche per l’associazione ecologista grippo di intervento giuridico, è che se da un lato i fondi calano, dall’altro aumentano i rischi per l’ecosistema. Quello che però ci siamo chiesti è anche cosa significa davvero questo taglio per il nostro mare e quali sono le conseguenze ambientali. Trovate l’articolo della nostra Lisa Ferreli nel nostro portale, su www.sardegnachecambia.org
Martedì spazio invece a una bella storia, quella di Campidarte. Realtà che esiste e anima l’isola dal 2012, campidarte è immersa nella campagna di Monte Assorgia, tra i Comuni di Ussana e Monastir. Si tratta di un centro sperimentale artistico e produttivo che ha trasformato un’ex azienda avicola in un laboratorio di arte, natura e socialità. Un luogo rigenerato, dove i capannoni agricoli sono diventati spazi per l’arte, il gioco, la cultura e la comunità, dove ogni oggetto ha una seconda vita e ogni evento è un’occasione di crescita collettiva. La nostra Sara Brughitta ha intervistato Rita Deplano, co-fondatrice del progetto, per farcene raccontare la storia tra riuso creativo, economia circolare e residenze artistiche internazionali. Un dialogo che fa volare la creatività e la voglia di trasformare ogni cosa ritenuta quasi o ormai finita, in una nuova possibilità. Se comunitaria ancora meglio.
Mercoledì abbiamo parlato invece di elezioni provinciali grazie al contributo prezioso di Lorenzo Argiolas. Le elezioni provinciali del 29 settembre infatti si avvicinano, e con loro anche i dubbi e le polemiche che le accompagnano da mesi. E non solo. Dal referendum del 2012 infatti, che decretò l’abolizione nelle nuove province in Sardegna, alle recenti leggi regionali che le hanno reintrodotte, il percorso è stato tutto tranne che lineare. Viene naturale quindi porsi delle domande: ma le Province in Sardegna sono davvero strumenti utili per i cittadini? Oppure rischiano di diventare solo poltrone, lontane dalle esigenze reali delle comunità? Per capire cosa c’è dietro le quinte di questa complessa partita e quali possibilità ci sono in campo, il consiglio è quello di leggere l’approfondimento sul nostro portale.
Esistono detenuti di serie B? È questa la domanda da cui parte l’inchiesta a firma di Andrea Carboni di Indip che abbiamo ripubblicato giovedì e che svela le condizioni drammatiche di donne, minori e internati nelle carceri sarde. Sovraffollamento, strutture inadeguate e percorsi di reinserimento insufficienti sono la dura realtà di un sistema originariamente pensato principalmente per uomini adulti. Le donne rappresentano solo il 2% della popolazione carceraria, ma affrontano condizioni difficili e “invisibili”: bagni senza bidet, vestiti inadeguati, assistenza medica lontana e poche possibilità di lavoro esterno. I minori vivono in strutture fatiscenti e non conformi alle norme, con lavori di ristrutturazione ancora in corso e servizi insufficienti. Gli internati poi, considerati socialmente pericolosi, sono spesso rinchiusi in strutture sovraffollate e prive di attività riabilitative adeguate. L’inchiesta di Andrea Carboni offre uno spaccato su tre categorie che sono margine dentro il margine, la trovate sempre su www.sardegnachecambia.org
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- Inizio col dirvi che questo fine settimana Cagliari ospita per la prima volta nell’isola il Festival Treccani della Lingua Italiana. Tre giorni di incontri, confronti, riflessioni e musica sul tema della responsabilità: è questa la parola chiave scelta per il 2025, nell’anno del centenario dell’Istituto della Enciclopedia Italiana e per l’ottava edizione del festival. La manifestazione, ospitata in piazza del Carmine e interamente gratuita, ha come obiettivo quello di custodire e valorizzare la lingua italiana, raccontandone le evoluzioni, gli usi e i profondi legami con la storia civile e sociale del Paese. Si spiega così la scelta del termine responsabilità. Una parola di grande attualità che sarà esplorata sotto diverse prospettive: dal linguaggio politico e mediatico alle letture storiche, letterarie e artistiche fino alle responsabilità personali e collettive di fronte alle sfide globali, senza trascurare riflessioni specifiche legate alla ricchissima tradizione linguistica regionale. Il festival inizia oggi alle 19.00 e termina domenica alle 21.00, col talk Antartide, insieme all’esploratrice, ingegnera e speaker Chiara Montanari, prima italiana a guidare una spedizione in Antartide. Da non perdere
- Fino al 21 settembre 2025 l’Ogliastra ospita la quinta edizione del Festival IT.A.CÀ – Turismo Responsabile, una manifestazione che mette al centro la sostenibilità, la cultura e le comunità locali. Il tema di quest’anno è “Custodire il Futuro”, un invito a prendersi cura del territorio e delle persone, attraverso un modello di turismo lento, autentico e rispettoso dell’ambiente. In Sardegna, la tappa ogliastrina è ormai un appuntamento fisso che unisce trekking esperenziali e multisensoriali, laboratori gastronomici di cucina tradizionale, momenti di riflessione e valorizzazione delle tradizioni locali. In programma anche convegni, talk e gite alla scoperta della biodiversità e della cultura agropastorale. Un festival diffuso, che attraversa diversi comuni, dal mare alla montagna. Il programma completo lo trovate su www.festivalitaca.net
- Infine vi segnalo che fino al 12 ottobre è visitabile al MuA – Museo e Archivio di Sinnai, la World Press Photo 2025, una delle mostre più prestigiose al mondo dedicate alla fotografia documentaria. Anche quest’anno, il Comune di Sinnai ospita l’evento legato al fotogiornalismo: gli scatti esposti testimoniano storie forti e profonde, che spaziano dai conflitti internazionali alle migrazioni, dal cambiamento climatico alla resilienza umana, contribuendo a costruire una memoria visiva collettiva. Ogni fotografia è allo stesso tempo un racconto, uno specchio del mondo, un invito alla comprensione e all’empatia. Da non perdere anche questa
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