27 Apr 2015

Facebook: vietato promuovere la violenza sugli animali

Scritto da: Marco Fossi

Il mondo è pieno di buone notizie, ma siccome una buona notizia fa vendere meno di una cattiva notizia, giornali […]

Salva nei preferiti

Non è vero che va tutto storto!

Non è vero che va tutto storto!


Il mondo è pieno di buone notizie, ma siccome una buona notizia fa vendere meno di una cattiva notizia, giornali e siti le raccontano di meno.

 

Eppure, in secoli di narrativa tradizionale, dai racconti attorno al fuoco fino a quella tecnologicamente avanzata della televisione e dei social network, da sempre oltre a sciagure, tragedie e drammi, il filone delle storie a lieto fine ha sempre avuto un ruolo narrativo sociale, storico e psicologico.

 

Non ci mettiamo qui a fare la storia dei lieti fini nella letteratura mondiale negli ultimi secoli, anche se sarebbe interessante osservare cosa viene considerato lieto nelle varie epoche e nelle varie culture.

 

Invece, osserviamo che esistono buone notizie persino nei posti dove uno meno se lo aspetta, cioè i social network. I social sono un posto dove si può tirare un sasso e nascondere la mano, spettegolezzare sul prossimo, o avviare esercizi di vera cattiveria professionale con la speranza di farla franca – anche se l’impunità social è sempre più fragile e i commenti diffamatori vengono sempre più perseguiti.

 

NBS-facebook-cat-450Ecco perché la buona notizia di questa settimana è che Facebook, prototipo di tutti social globali, ha introdotto nelle sue linee guida  come proibita la violenza sugli animali. Finora era considerata una attività dannosa e criminale usare Facebook al fine di generare violenza su persone, aziende o attività. Ora si sono aggiunti gli animali.

 

Forse per qualcuno potrà risultare sorprendente che finora Facebook non ritenesse sanzionabile postare un contenuto in cui si invitava a far del male ad un animale.

 

Ma non è mai troppo tardi, e siccome questa rubrica è dedicata alla buone notizie, pensiamo che questa sensibilità sia un’ottima notizia. Rimane il vecchio dilemma dello zoofilo integralista: va bene non picchiare cani e gatti, ma come la mettiamo con gli hamburger? E con le scarpe di cuoio? E ancora peggio: come la mettiamo con le detestabili zanzare? Eppure, anche loro soffriranno quando vengono schiacciate. Ma intanto, il principio è posto: anche sui post, i nostri amici animali hanno una piccola tutela in più.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Perché Federica Romeo ha scelto il metodo gentile per educare cani felici
Perché Federica Romeo ha scelto il metodo gentile per educare cani felici

Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402
Animal Talk Italia: parlare con gli animali è possibile – Io Faccio Così #402

La Liguria paga i cacciatori per uccidere i cinghiali, le associazioni si mobilitano
La Liguria paga i cacciatori per uccidere i cinghiali, le associazioni si mobilitano

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

La Grecia vieterà la pesca a strascico, primo paese in Europa – #920

|

L’assalto eolico è ingiustizia climatica: le conseguenze sul patrimonio culturale sardo

|

Franco D’Eusanio e i vini di Chiusa Grande: “È un equilibrio naturale, noi non interveniamo”

|

L’arte collettiva del sognare: il social dreaming arriva in Liguria

|

Quanto inquinano gli aerei? Ecco cosa dicono i dati e le leggi

|

No border books, un kit di benvenuto per i piccoli migranti che approdano a Lampedusa

|

Intelligenza artificiale in azienda: ci sostituirà o ci renderà il lavoro più facile?

|

HandiCREA e il sogno di Graziella Anesi di un turismo accessibile e inclusivo

string(9) "nazionale"