Il 5 maggio un movimento di massa si è espresso in difesa della scuola: una manifestazione combattiva e ampia che ha coinvolto non solo gli insegnanti, ma la società tutta.
“Lo sciopero del 5 maggio è stato un momento eclatante di un movimento diffuso in difesa del concetto di comunità costruttrice della scuola, oggi messo in pericolo dal disegno di legge di Renzi e dalle riforme precedenti”.
Sono le parole di Elisa De Sanctis, maestra di una scuola primaria romana, assieme a centinaia di colleghe e colleghi, Elisa sta partecipando alle proteste di questi giorni, nate in tutta Italia dalla necessità di difendere un progetto democratico di scuola per il futuro, progetto già minato dalle leggi approvate negli ultimi quinidici anni.
“La scuola diventi l’Agorà pedagogica collettiva che tramite la sua articolata azione ricostruisca una coscienza critica collettiva” dichiara il pedagogista Alain Goussot “insegnanti, genitori, dirigenti, personale tecnico, educatori, operatori dei servizi e reti informali ne siano protagonisti attivi e riflessivi”.
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