14 Dic 2021

Falegnameria sociale K_Alma: un’officina di artigianato e solidarietà nel cuore di Roma

Scritto da: Brunella Bonetti

Davanti a torni, seghe e pialle siamo tutti uguali. Quale luogo migliore dunque di un'officina artigianale per valorizzare le differenze e creare ponti fra culture? Vi portiamo a visitare la falegnameria sociale K_Alma, uno spazio aperto a tutti in cui l’artigianato e l’economia circolare si sposano alla perfezione con percorsi di inclusione di stranieri e inoccupati.

Roma, Lazio - La Falegnameria Sociale K_Alma nasce dall’amore per gli alberi e il legno. A questo amore integra anni di attività e impegno diretto sul tema dei diritti umani, della solidarietà e del lavoro collettivo come risposta concreta per costruire una società più inclusiva.

«K_Alma è un’idea di inclusione, un progetto sociale, una sfida. È la voglia di creare percorsi di bellezza per ridisegnare la vita di soggetti migranti, inoccupati, dunque fragili. Piuttosto che stare chiusi in casa o soli per strada, qui trovano una falegnameria sociale che offre loro corsi di formazione gratuiti e informali», mi dice Gabriella Guido, una delle fondatrici.

falgnameria sociale k alma 2

Lo spazio apre a Roma nel maggio del 2017 e si trova a Testaccio, ospitato dal Villaggio Globale. Il progetto di una falegnameria e officina sociale è mirato alla formazione, all’accesso e alla promozione di strumenti di educazione innovativi e tradizionali, formazione sul campo, auto espressione, conoscenza e integrazione socio-culturale: «Chi viene qui e ha desiderio di imparare, frequenta i nostri corsi gratuiti, ci aiuta nell’organizzazione di workshop, eventi o nel portare avanti le collaborazioni con studenti, architetti e designer, università e molte associazioni».

La politica di K_Alma si fonda sulla gratuità e sull’integrazione di migranti, richiedenti asilo e italiani inoccupati. È dunque un progetto volto a progettare e realizzare nuovi percorsi di vita costruito con lo stesso amore e competenza con cui qui si creano oggetti meravigliosi. Taglieri, “sgabelli belli belli”, trottole, portabottiglie, tavolini, scacchiere, giocattoli, porta coltelli sono solo alcuni dei manufatti che arricchiscono la falegnameria.

E poi pialle, seghe, morsetti, martelli, sgorbie, scalpelli, tavoli e arnesi da falegname. E ancora, tavole di ogni specie e misura, scarti di legno, materiali di recupero… ma, soprattutto un’atmosfera che al lavoro artigianale unisce l’integrazione socio-culturale e la solidarietà.

«Azioni necessarie per combattere disuguaglianze e iniquità partendo proprio dal lavoro e dallo sviluppo delle competenze, rimettendo al centro la dignità delle persone». Gabriella e i falegnami Edoardo Pedio, Enrico Gragnani, Andrea Mercogliano e Giulio Marcheselli. Ideatori, falegnami e promotori del progetto.

falgnameria sociale k alma

Lo spazio è anche una factory in cui si parte dalla fase di progettazione, si passa per lo sviluppo del prototipo fino alla vendita degli oggetti, che mira all’auto-imprenditorialità: «Questo processo viene incentivato nell’ottica di un meccanismo virtuoso e di empowerment del singolo e del gruppo di lavoro. Nei nostri workshop, condotti con formatori esterni e aperti alla cittadinanza, proponiamo la conoscenza e la contaminazione».

Arriva continuamente gente alla festa di Natale organizzata nella falegnameria sociale. Sono tutti attratti dai colori sgargianti e dalle energie magnetiche sia dei manufatti che delle persone, incastro perfetto di solidarietà, manualità, economia circolare e sociale: «Fin dall’inizio abbiamo avuto un forte impatto sul territorio e sulle persone e siamo cresciuti di pari passo con gli spazi, gli strumenti e le maestranze provenienti da ogni paese e posizione socioculturale».

Ci vogliono K_Alma e sangue freddo per costruire un progetto di tale portata e l’etica è il primo obiettivo di ogni idea. Perciò siate umani e progettate il mondo, ma prima, per poter cambiare le cose, immaginatele diverse!

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