9 Mag 2022

Non è mai troppo presto per amare i libri: al via il progetto di lettura nei consultori

Scritto da: Valentina D'Amora

La lettura è uno strumento potentissimo e un essenziale ponte di interazione nella relazione tra genitore e figlio. E questo avviene sin dalla primissima infanzia. Per questo motivo l'associazione CreativaMente di Levanto ha lanciato un progetto – finalmente ripartito dopo due anni di stop – per inserire gli albi illustrati nei corsi di massaggio neonatale in ospedali e consultori. Abbiamo intervistato le referenti per farci raccontare come sta andando.

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La Spezia - Dopo oltre due anni di stop, si stanno susseguendo i rilanci di tanti progetti rimasti sopiti, ma impazienti di uscire allo scoperto, soprattutto quelli che prevedono un contatto con i più piccoli. Come So-stare nel Libro, il progetto vincitore dell’edizione 2019 del bando Leggimi 0-6, promosso dal Centro per il libro e la lettura di Roma, che lo scorso lunedì ha dato il via a una delle sue azioni più innovative sul territorio spezzino e non solo.

«Con questo progetto siamo arrivati primi nel nord Italia, vincendo il bando che aveva l’intento di incentivare la lettura ad alta voce anche in ambienti dove di solito il libro non arriva”, spiega Silvia Laise, presidente dell’associazione CreativaMente, ente capofila. E così dopo due anni di attesa, i libri sbarcano finalmente in ospedale. «L’obiettivo è far partire dei progetti che, si auspica, vengano nel tempo proseguiti dagli enti stessi».

LEGGERE IN CONSULTORIO

Grazie al progetto vinto da CreativaMente, ora all’interno del percorso di massaggio infantile rivolto a mamme e neonati organizzato da ASL5, oltre alle nozioni su come massaggiare il proprio figlio, ci saranno anche momenti interamente dedicati alla lettura ad alta voce.

so stare nel libro
Il primo incontro dedicato alla lettura ad alta voce

«Questa è una delle azioni progettuali più emozionanti del progetto – racconta Beatrice Marasso, psicologa e vicepresidente dell’associazione – che è la promozione della lettura ad alta voce con le mamme e i loro piccoli». A tutti i partecipanti è stato donato l’albo A fior di pelle, edizioni Lapis, che accompagnerà il percorso: un cartonato dove rime e fotografie si alternano per facilitare le prime letture e i momenti di gioco tra adulti e bambini. In quarta di copertina si legge: “La pelle disegna il nostro confine, ma è anche il punto di contatto tra noi e il mondo”. Quale migliore pensiero per affacciarsi alla vita?

«Non avevamo ancora avuto modo di fare attività nei consultori, quindi non è stata una ripartenza, ma un vero e proprio inizio», sottolinea la dottoressa Marasso. «Quando è uscito il bando Leggimi 0-6 era l’autunno 2019: avevo partorito da poco la mia seconda figlia e ho steso il progetto ispirandomi alla situazione che stavo vivendo in quel momento, essere di nuovo neomamma». Beatrice ha pensato a come ci si sente poco dopo il parto e di cosa si ha più bisogno. Così ha preso corpo l’idea di inserire la lettura ad alta voce nel corso di massaggio neonatale che si tiene nei consultori. «Ed è stata una delle azioni più emozionanti e innovative del progetto, probabilmente quella che ci ha permesso di collocarci al primo posto in graduatoria».

Così adesso ha finalmente preso il via questo percorso nei consultori spezzini, con l’appoggio di un ospedale pubblico. «Un lancio agognato per mesi e mesi: ogni volta che scendevano i contagi, speravamo di vedere la luce in fondo al tunnel e contattavamo le strutture per sapere se si potesse partire con il progetto, ma venivamo nuovamente stoppati».

Il libro si può proporre sin da subito, dai primi giorni di vita e prima ancora della nascita

Il primo incontro è stato un momento prezioso: «Le mamme hanno condiviso le proprie storie di parto e travaglio, vissuti in solitaria secondo il protocollo Covid, mentre durante il percorso hanno potuto sperimentare un’esperienza insieme». Accompagnare le donne durante il primissimo periodo di maternità e puerperio e dare modo a ognuna di socializzare e confrontarsi con altre neomamme è fondamentale.

«Anche Lorenza Bertamino, infermiera pediatrica dell’ASL5 – distretto 17, è stata molto felice di condividere la sua professionalità con noi», rimarca Silvia Laise. E uno scatto come questo dimostra il potere degli albi illustrati, sottolineando l’importanza di inserire, sin dai primi giorni di vita, “l’oggetto libro” nella relazione mamma-bimbo. E diffondere la cultura della lettura ad alta voce.

«Il libro si può proporre sin da subito, dai primi giorni di vita – sottolinea la Marasso – e prima ancora della nascita. Già durante la gravidanza si può leggere un libro al proprio piccolo con suoni ritmati per rafforzare il rapporto mamma-bambino che, ancora nella pancia, riconosce la voce della madre. Una volta nato, quelle rime assumono un potere rilassante».

«E poi la lettura passiva nei primi anni facilita la comprensione, l’ampliamento del vocabolario e una semplificazione delle attività esecutive del bambino, oltre che essere un potenziamento della memoria. In più, leggere ad alta voce nella primissima infanzia consente al bambino di addentrarsi nella dimensione relazionale e di comprendere meglio gli stati emotivi, potenziando le capacità emotive», conclude la Marasso.

libri ospedale neonata
Un neonato intento nella “lettura”
L’IMPORTANZA DELLO STARE INSIEME

«Far parte di un gruppo, soprattutto per le primipare, in uno spazio dedicato di scambio di opinioni e paranoie – sorride Silvia Laise – diventa una sorta di “pronto-mamma” che soprattutto nei primi mesi di vita del bambino è essenziale». Così, oltre al massaggio, si impara come portare i bambini in fascia, con Fabiola Bonatti, soffermandosi sul significato e l’importanza del contatto per il neonato.

«Durante ogni incontro ci sarà un consulente diverso e parteciperò anche io – aggiunge Silvia – per raccontare come si costruiscono i primi giochi, il senso e il valore del cestino dei tesori; poi ci sarà Elena della Leche League, per una mattinata incentrata sull’allattamento, e un ultimo incontro con Beatrice». Il progetto si concluderà a fine agosto, ma Silvia e le ragazze di CreativaMente si augurano di andare avanti tutto l’inverno.

D’altronde la risposta del primo incontro è stata ottima, «anche se purtroppo non possiamo accettare più di cinque mamme alla volta, soprattutto per salvaguardare l’intimità: in questo spazio dedicato circolano tutte le prime reazioni emotive, diventa un luogo di incontro intimo, di apertura e fiducia, in cui si sospende il giudizio e ci si confronta liberamente con le altre. Aumentare il numero di partecipanti modificherebbe quest’atmosfera».

L’associazione regalerà poi a ogni partecipante un segnalibro “pronto-mamma” con i numeri del pronto soccorso pediatrico, i riferimenti delle consulenti coinvolte e tutto quello che potrebbe essere utile. Un progetto a tutto tondo per sostenere le mamme del territorio e i loro piccoli.

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