Silvia Salmeri, un tumore, un figlio e il trasferimento al sud: “Non fatevi frenare dai sensi di colpa e dalle paure”
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Catanzaro - Silvia Salmeri, cittadina di tutta Italia, ha trasformato due eventi chiave della sua vita in una pista di lancio per una nuova avventura incentrata su turismo ispirazionale, femminilità, viaggio sostenibile e sorellanza. È l’avventura di Destinazione Umana: un modo di viaggiare per sole donne, in piccoli gruppi e con l’intenzione di sfruttare al meglio il potere trasformativo del viaggio.
Nel 2012, quando ha iniziato a lavorare nel turismo, gestiva un B&B e le è stato subito chiaro che le persone che accoglieva in casa non cercavano solo qualche giorno di relax, ma un’esperienza che durasse a lungo e che offrisse loro la possibilità di vivere un’avventura diversa dal normale. Così nasce nel 2014 Destinazione Umana e soprattutto l’espressione del turismo ispirazionale, una formula precisa che riassume tutta la potenza di un viaggio che, grazie all’incontro con altre persone e con sé stessi, innesca un profondo cambiamento. In un mondo che ci chiede sempre troppo, rallentare e viaggiare è un gesto rivoluzionario che porta ispirazione nella vita quotidiana.
SILVIA SALMERI: LE ORIGINI
Silvia Salmeri ha 37 anni e gestisce la società Inspirational Travel Company, che si occupa di diffondere il concept di turismo ispirazionale. Viene dal bolognese ma è di sangue siculo e da un paio d’anni si è trasferita con il suo compagno e il bambino da Bologna a Soverato, in Calabria. Si è laureata in Cultura e diritti umani alla facoltà di Scienze Politiche di Bologna, poi ha lavorato per quattro anni in un’azienda fino a capire che non faceva al caso suo.
È nel 2018 che accadono due avvenimenti importanti che le cambiano la vita: «L’ultimo avvenimento, in ordine temporale, è stato sicuramente il tumore alla lingua che ho avuto nel 2018. Dopo qualche mese, un avvenimento felice che mi ha altrettanto cambiata: sono rimasta incinta», racconta. Sicuramente la Silvia di oggi è frutto di tante esperienze, ma queste sono le più significative degli ultimi anni che l’hanno portata fino al punto in cui è arrivata adesso.
IL CAMBIAMENTO
Andando agli albori di questa avventura iniziata con due eventi straordinari, sicuramente la scelta più importante che Silvia ha potuto fare è stata quella di licenziarsi dal posto fisso per lanciarsi nell’avventura di aprire e gestire un B&B sulle colline della Valsamoggia (BO). Quell’esperienza le ha regalato l’intuizione che poi mi ha portata a Destinazione Umana.
Dopo il tumore e la nascita del figlio Enea, avvenuta in pandemia, la scelta di trasferirsi a vivere a sud è stata altrettanto impattante. «Entrambe posso brevemente riassumerle in un costante miglioramento della qualità della mia vita. Fare un lavoro che amo, creare relazioni di valore, avere tempo per stare a contatto con la natura, leggere, mangiare bene: queste sono le cose davvero importanti per me».
IL TURISMO ISPIRAZIONALE DI DESTINAZIONE UMANA
Turismo ispirazionale è un concept ideato nel 2014 per identificare viaggi di fioritura personale durante i quali il focus viene spostato dalla meta alla persona e all’ispirazione che si sta cercando nel viaggio stesso. Secondo Silvia è importante praticare questo tipo di turismo per due motivi. «Per le persone, perché prendano consapevolezza di quanto il viaggio possa essere anche uno strumento di evoluzione personale. Per i territori, perché questo tipo di turismo ha un approccio olistico: si parte da analizzare chi sono le comunità accoglienti, su quali ispirazioni si sentono di strutturare la loro offerta. Per poi andare a costruire esperienze che siano rispettose dell’ambiente e delle persone, con un approccio inclusivo.
UN PERCORSO COSTELLATO DI EVENTI SIGNIFICATIVI
La vita di Silvia è stata costellata sinora di tanti momenti significativi. Sicuramente, lei arriva da una storia famigliare già non semplice, da cui per tanti anni ha cercato di fuggire e alla quale invece oggi è di nuovo grata, perché ha contribuito a renderla la persona che è. «Guardandomi indietro, sicuramente a ogni bivio importante ho sempre cercato di migliorare un po’ il mio stile di vita. Oggi certe scelte magari non le farei, ma sono anche il loro risultato del mio vissuto. Quindi va tutto bene così».
Sicuramente il tumore ha dato una svolta alla sua vita, soprattutto perché seguito dalla nascita di suo figlio. Il momento più basso, per la sofferenza, seguito da quello più alto, per la felicità di avere Enea. Questi due avvenimenti non hanno fatto altro che rafforzare una convinzione che Silvia aveva già forte dentro di sé: «La vita è fatta per essere vissuta a pieno. Scegliendo poi di trasferirmi a sud, ho scelto di seguire un desiderio che covavo da tanti anni, ma che non avevo avuto il coraggio di realizzare».
ESSERE LIBERA DI…
Per Silvia essere libera significa poter disporre del suo tempo. E in questo il suo percorso professionale gioca sicuramente un ruolo importante. Ha il privilegio di poter fare un lavoro che ama e che le permette di gestirsi le giornate come meglio crede, di stare tanto tempo con mio figlio, di viaggiare, e di diffondere i miei valori. «Questa per me è libertà». Il tumore l’ha sicuramente resa più umile, così come il trasferimento a sud.
All’inizio di questa avventura lavorativa, Silvia aveva la presunzione di credere che tutti possano cambiare vita, se solo vogliono veramente. Ma, oggi, lei crede che non sempre sia così. Certo, tante volte ci sono paure a bloccarci che non ci permettono di vedere che un’alternativa c’è ed è percorribile. Ma tante altre, non si ha la possibilità di farlo, non si hanno il supporto né gli strumenti giusti per cambiare.
Lei invece, crede di essere stata fortunata. «Tantissime persone hanno creduto in me in questo percorso, partendo dai miei genitori, che non mi hanno mai ostacolata ma, anzi, aiutata, fino ai miei colleghi che, come me, credono in questo modo alternativo di viaggiare e ci hanno investito tempo ed energie». Silvia ha potuto studiare e ha avuto tutti gli strumenti per fare certe scelte. Di questo oggi è sempre più consapevole e grata. Il sud poi le ha insegnato che le cose non sempre sono come si vedono e che, nella maggior parte dei casi, c’è un mondo sommerso che a malapena percepiamo.
CONSIGLI PER LE MODERNE PERSEFONE
«Non fatevi frenare dai sensi di colpa e dalle paure! Io stessa, anni fa avevo paura a guidare in autostrada o di mangiare da sola in un ristorante. Poi mi sono lanciata e non è accaduto nulla di terribile, anzi. Fate il primo passo, il cammino si aprirà da sé». Sono questi i consigli che una giovane donna dà a tutte coloro che, come lei, dopo esser scese agli inferi sono rinate e hanno portato sulla Terra la primavera. Con Silvia è sbocciata Destinazione Umana, che porta lei e molte altre donne a scoprire meravigliosi territori fisici e mentali. A crescere insieme in un viaggio tutto al femminile costellato di emozioni e rivelazioni. «La vita toglie e la vita dà, va tutto bene così».
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