29 Ago 2023

Arriva Furgomytho, il furgone-radio che girerà l’Italia nel nome di Giulio

Scritto da: Valentina D'Amora

Immaginate un grande furgone, allestito come una radio in movimento: andrà nelle scuole, nelle strade e ovunque ci sarà la possibilità di svolgere laboratori legati al racconto, all’ascolto e alla radio. Il tutto in ricordo di Giulio, un ragazzo scomparso prematuramente. Si chiamerà Furgomytho e non sarà solo una radio mobile, ma anche una storia che insegna che trasformare il profondo dolore di una perdita è possibile.

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La Spezia - C’è chi si accontenta di un autoradio e chi vorrebbe una radio dentro all’auto, anzi al furgone. Si chiamerà Furgomytho e sarà “un furgone con la radio dentro” che viaggerà nelle scuole, per le strade e nelle piazze d’Italia. Una radio on the road che aprirà i microfoni a ragazze e ragazzi di ogni dove per farli appassionare alle storie, al raccontare e al raccontarsi. In radio, come tanto amava fare Giulio, un giovane ragazzo che non c’è più. A guidarlo saranno Walter Ubaldi e Simone Ricciardi – ve li abbiamo presentati qui – de Il Lavoratorio Artistico, “l’oratorio laico della cultura” di Sarzana, come loro amano definirlo.

Simone, Walter, raccontateci di Furgomytho.

Facciamo un piccolo passo indietro: come associazione Rasoterra da anni portiamo avanti il nostro progetto radiofonico affiancandolo ad altri linguaggi artistico-culturali. Tutto questo lo facciamo lavorando con le fasce deboli e con il sociale, collaboriamo con le scuole, la terza età e con il carcere. E proprio grazie ai numerosi progetti attivati negli anni, abbiamo avuto la possibilità di incontrare persone che per noi sono diventate speciali. 

furgone radio
Il backstage del lancio della campagna

Un paio di anni fa Danilo, un nostro socio, aveva iniziato un lavoro con un ragazzino di circa dieci anni, Giulio, molto appassionato di miti greci, con cui ha poi preso campo il progetto di podcast Giulio il Mytho. A dicembre 2022 però Giulio è venuto a mancare all’età di soli dodici anni, lasciando un grande vuoto. La sua perdita è stato un dolore collettivo, di tutte le comunità sia di Sarzana che di Castelnuovo Magra, dove andava a scuola, e non solo. Per questo abbiamo voluto progettare un qualcosa che potesse andare avanti nel tempo.

Insieme alla famiglia, con cui s’è negli anni creato uno splendido rapporto, abbiamo ragionato insieme su come potergli rendere omaggio, ma eravamo tutti d’accordo però che non era la giornata in suo ricordo la strada giusta. La sua energia era molto positiva, contagiosa per chi gli stava accanto, e abbiamo pensato che la sua assenza potesse diventare il motore per nuovo progetto.

Così, uscendo dalla metafora, avete pensato di dare nuova forma alla sua presenza, creando proprio una radio in movimento…

Sì, ci è venuta l’idea di usare la forza di Giulio come motore, il motore di un furgone in cui girare l’Italia. Ovviamente con una radio dentro. L’intento è quello di creare occasioni in cui diffondere senso di comunità, voglia di gentilezza e necessità di inclusione. È un progetto enorme che sta dirottando anche molte delle nostre energie associative perché ci crediamo moltissimo.

Abbiamo pensato che l’assenza di Giulio potesse trasformarsi nel motore per un nuovo progetto

Come avete progettato Furgomytho?

Lo allestiremo come una regia radiofonica mobile e attiveremo una serie di iniziative, proprio come radio di comunità. Saranno quattro le nostre aree di intervento: una sarà rivolta alle scuole, per coinvolgere alunni e studenti di ogni ordine e grado con una serie di percorsi legati al linguaggio radiofonico e al podcasting. Siamo in contatto con tanti enti e associazioni di respiro nazionale, da Roma a Milano, passando per Padova, Genova, Perugia, Empoli e molte altre città dove arriveremo con il nostro furgone, anche se ovviamente lavoreremo tantissimo anche nelle scuole del territorio. Furgomytho viaggerà e percorrerà la mappa di tutte le collaborazioni che abbiamo creato negli anni.

C’è poi la parte dedicata alle fasce deboli, come disabili, anziani e carcerati, in cui useremo il furgone in modo tangibile, concreto: faremo toccare con mano i microfoni, le attrezzature e tutta la parte tecnica. La terza strada è legata ai live, con una serie di produzioni di format, come radio live, narrazioni di mostre, presentazioni di libri e reading letterari dove si intersecano diversi linguaggi artistici. E poi i festival: durante l’anno creiamo diverse occasioni di incontro per stare insieme.

L’8, il 9 e il 10 settembre a Castelnuovo Magra ci sarà la Sagra della radio: tre giorni di musica, stand gastronomici e ospiti d’eccezione. Tutto l’incasso dell’evento continuerà a sostenere il progetto FurgoMytho. Due mesi fa a Sarzana abbiamo organizzato una festa dell’inclusione, Spunti di vista, l’inclusione in pratica, per parlare di relazioni, condivisione e della complessità della comunità educante. Il senso è raccogliere testimonianze, raccontare le cose che accadono, generare testimonianze attive.

FurgoMytho 2
Un bozzetto di come sarà Furgomytho
In che fase avanzamento lavori vi trovate adesso?

Allo stato attuale abbiamo attivato una serie di percorsi per portare avanti la nostra raccolta fondi: oltre a un crowdfunding – che terminerà il 18 settembre –, stiamo partecipando a bandi specifici e stiamo facendo rete con altre associazioni ed enti locali e non per service e spettacoli, proprio legati a questo progetto, a cui devolviamo tutto il ricavato. Contiamo con l’inizio del 2024 di avere il mezzo con cui gireremo l’Italia.

Raccontateci di Giulio.

Giulio ci ha insegnato tanto, perché pur essendo un giovanissimo uomo, era già molto saggio. Sempre sorridente e gentile, amava molto stare con le persone, infatti capitava che venisse con noi a fare lo speaker durante qualche evento e proprio questa sua grande sete di incontri ci ha permesso di fare questo salto subito, trasformando la sua forza in qualcosa di positivo.

Poi pensando a lui, che era legatissimo alle storie dei miti, il furgone apre un altro cerchio, perché nell’epica c’è sempre un’idea di viaggio, di movimento, di scoperta e questo ci dà la conferma che tutto il progetto che abbiamo messo in piedi è coerente e ci permette di proseguire il suo percorso. È quasi magico pensare che in un annetto circa si sia riusciti a fare tutto questo, il tutto grazie a Giulio e alla sua splendida famiglia.

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