4 Dic 2023

Proodos si fa in quattro: adulti e ragazzi manifestano contro la violenza di genere

Scritto da: Claudia Moschetti

Centinaia di persone hanno partecipato alla rassegna Proodos contro la violenza e gli stereotipi di genere al grido “No alla violenza sulle donne” per protestare contro i meccanismi tossici del patriarcato, avallati e incoraggiati anche da chi sceglie di restare in silenzio. Protagonisti dell'iniziativa i quattro centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa: Vite di Giada, Eirene, Estìa e Annabella Cozzolino.

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Campania - In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne la Cooperativa sociale Proodos ha organizzato una serie di incontri a tema in collaborazione con i Centri Antiviolenza da essa gestite – Vite di Giada, Eirene, Estìa e Annabella Cozzolino – l’Azienda Consortile Agrosolidale e i Comuni delle aree coinvolte nelle manifestazioni.

In quattro appuntamenti, la rassegna di Proodos ha visto tra i partecipanti centinaia di persone, tra bambini, ragazzi e adulti, accomunate dall’amarezza per il recente caso di femminicidio di Giulia Cecchettini – l’ultimo di una lunga serie – e dal desiderio di agire, gridare il proprio dissenso per la violenza tutt’oggi perpetrata contro le donne e contro chi non sottostà ai ruoli di genere dettati da una Società ormai antiquata e decide di vivere la propria vita al di fuori dei confini del patriarcato.

Proodos 2
EDUCARE LA COMUNITÀ PARTENDO DALLE SCUOLE

Inaugurata presso il teatro De Lise di Sarno con l’evento “I miei sogni… a prescindere dagli stereotipi. La parità che contrasta la violenza”, la rassegna di Proodos ha visto la partecipazione di molte scuole e istituti superiori del territorio, coinvolgendo bambini e ragazzi in una riflessione sugli stereotipi alla base della violenza di genere e su quanto questi influenzino le scelte, i sogni e le aspirazioni delle giovani menti.

Con un invito a osare, a vivere la vita così come la sognano e l’hanno sognata, la rassegna è proseguita l’evento “La parità che contrasta la violenza” presso la Sala Consiliare del Comune di Torre Annunziata, dove si è data voce alle professioniste del centro antiviolenza Eirene e alle donne vittime di violenza che sono state accolte dal centro e, grazie al loro supporto, rinate. Una voce incoraggiata anche con la visione del cortometraggio diretto da Irene Magnani “Il silenzio uccide!” che invita a denunciare le violenze, siano esse subìte in prima persona o viste accadere ad altri, a non tacere il dolore e l’oppressione poiché il prezzo del silenzio è veramente troppo alto.

C’è il desiderio di agire, gridare il proprio dissenso per la violenzaperpetrata contro le donne e contro chi non sottostà ai ruoli di genere dettati da una società ormai antiquata

Presso l’Istituto Tecnico Industriale Barsanti si è tenuto il terzo incontro “Decostruire gli stereotipi e favorire la parità per contrastare la violenza”, che ha ascoltato come in precedenza la testimonianza delle donne che gravitano attorno al centro antiviolenza Estìa gestito dal consorzio Proodos e dato spazio ad adulti e ragazzi per un confronto sul tema e per una riflessione.

La rassegna di Proodos si è chiusa con una marcia che dalla Villa comunale di Ercolano ha raggiunto il bellissimo Parco Miglio D’Oro al grido “no alla violenza sulle donne!”. «Marciare oggi significa individuare un problema, analizzarlo e trovare insieme dei modi per cambiare le cose», ha dichiarato Ciro Buonajuto, il sindaco della città, «Il cambiamento deve partire dalla comunità, e in primo luogo dalle scuole, per far sì che in futuro quello che è successo non accadrà più».

Proodos 3

Un futuro che è sicuramente in mani promettenti, come testimoniano le parole pronunciate dalle studentesse e dagli studenti delle scuole coinvolte nell’evento: «L’amore dev’essere una cosa che ti fa stare bene, non una gabbia», ha detto Giulia, allieva dell’Istituto De Curtis-Ungaretti, «C’è differenza tra amore e paura di restare soli»; e intanto sui cartelloni dell’Istituto Maiuri si leggeva “Il vero amore non ti umilia, non ti zittisce”. 

I CENTRI ANTIVIOLENZA DI PROODOS

Molto forte e sentita la presenza delle professioniste dei quattro centri antiviolenza gestiti dal consorzio Proodos e delle donne che sono state vittime di violenza e hanno ripreso in mano le redini della propria vita grazie all’intervento delle operatrici degli sportelli. Commovente la testimonianza di Imma, insegnante e in passato vittima di violenza domestica, e importantissimo l’invito rivolto ad adulti e insegnanti alla fine del suo discorso: «Cerchiamo di guardarci negli occhi e prestiamo attenzione alla tristezza negli occhi. Prima di avere allievi, avete persone. Prestate ascolto alle loro emozioni».

Proodos

Vite di Giada, Eirene, Estìa e Annabella Cozzolino, i quattro centri antiviolenza gestiti dalla cooperativa, operano infatti con azioni di contrasto alla violenza nei confronti delle donne ma anche dei minori, nel rispetto dei diritti fondamentali di parità di trattamento, di condizioni e di fruizione del servizio e dunque senza alcuna discriminazione di natura etnica, religiosa, politica o sessuale. 

Ciò che sta a cuore alle operatrici dei centri è creare una rete sociale e formativa che aiuti le donne a non sentirsi sole ed emarginate e a ricostruirsi, e offrire loro servizi di consulenza qualificata per sostenerle nel percorso di allontanamento dalla violenza e di recupero della propria indipendenza socio-economica.

Le donne dei centri si occupano anche di sensibilizzare le Istituzioni, oltre che i cittadini, sul tema della violenza contro le donne, i minori, i soggetti a rischio di emarginazione sociale e le vittime di azioni persecutorie, cosicché si riducano in futuro gli episodi brutali di cui purtroppo ancora oggi siamo testimoni troppo spesso silenziosi.

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