CAI Family: a Genova arrivano i trekking a misura di bambini
A Genova nasce il CAI Family che propone camminate inclusive e formative per grandi e piccoli. Abbiamo incontrato le ideatrici per scoprire come sta cambiando l’escursionismo per le famiglie nel capoluogo ligure.

In breve
La montagna come scuola di vita: nasce il CAI Family.
- A Genova ha preso vita il gruppo Family della sede CAI di Sampierdarena, con l’intento di proporre escursioni accessibili e formative per famiglie con bambini di varie età.
- Il progetto è nato dal basso e portato avanti da Maria Elisa Marini e Arianna Tegami, due insegnanti appassionate di natura e educazione outdoor.
- Il CAI Family propone uscite su misura per bambini, con attenzione alla sicurezza, ai tempi dei più piccoli e alla componente ludica, come pareti da arrampicata o percorsi extra.
- L’esperienza fa crescere ed è foriera di valori come pazienza, rispetto e collaborazione: i bambini imparano a osservare, attendere, camminare insieme.
C’è un luogo dove il tempo rallenta e il cuore impara a battere in armonia con la natura: è la montagna che, lontano dallo smog e dalla frenesia delirante della città, offre l’opportunità di vivere giornate circondati da panorami meravigliosi, respirando aria pulita. Ma cosa succede quando a muovere i primi passi verso le vette sono le famiglie, con bambini piccoli al seguito? Nasce una nuova visione dell’escursionismo, più inclusiva, giocosa e formativa.
A Genova ha preso vita un’idea nata dalla voglia di offrire ai propri figli esperienze vere, di contatto con la natura e di cammini condivisi. Essa ha dato origine a un progetto concreto e nel novembre 2024 è stata inaugurato il gruppo CAI Family, per dimostrare che la natura è di tutti. Gli itinerari proposti sono accessibili a persone di tutte le età e si snodano tra montagna e mare, alla scoperta di cammini semplici ma comunque appaganti. Ho incontrato le due donne che hanno reso tutto questo possibile, Maria Elisa Marini e Arianna Tegami.
Maria Elisa, Arianna, cosa vi ha spinto a fondare questa nuovo gruppo?
Maria Elisa: Tutto è iniziato nell’estate del 2024, durante una vacanza in montagna in Valle d’Aosta. Alloggiavo con mio marito e i miei figli in una casetta molto carina e proprio accanto c’era un’altra famiglia con due bambini di età simile. Le giornate trascorrevano tranquille nel paese, ma senza grandi attività. Così abbiamo iniziato a organizzare piccole escursioni per i bambini, che si sono rivelate molto piacevoli. Perché allora non continuare a farlo anche in inverno? Dopo averci pensato a lungo, una volta rientrata a Genova ho preso contatto con il presidente della sezione CAI di Sampierdarena per proporre la creazione di una branca dedicata alle famiglie.

Arianna: Io invece sono stata chiamata dal presidente di sezione, Diego Leofante, qualche tempo dopo, quando era già nata l’idea di formare il CAI Family: con piacere ho aderito, rendendomi portavoce dell’iniziativa, contribuendo in seguito alla formazione del gruppo, coinvolgendo famiglie di amici e conoscenti con bambini. Abbiamo ricevuto un grande sostegno dagli altri soci della sezione di Sampierdarena, prima di tutto dal presidente e anche chi si occupa dell’alpinismo giovanile, Maria Paola e Mirko.
Per esempio, prima di ogni escursione si fa un sopralluogo. Non riuscendo a farlo io e Maria Elisa, perché al mattino lavoriamo a scuola, sono sempre andati altri soci al posto nostro, cercando già di accertare eventuali criticità, per controllare che non ci fossero pericoli sul sentiero e per individuare per esempio i parcheggi. Quando ci si muove con tante auto è essenziale sapere dove posteggiare, verificare lungo il sentiero dove fermarsi magari per fare una sosta o per pranzare.
Cosa insegna secondo voi la montagna ai più piccoli?
Maria Elisa: Innanzitutto la pazienza e il sapore della conquista della meta, il saper attendere e il non avere tutto e subito. Poi lo stare insieme nella natura, più rilassati e più liberi nei movimenti, un aspetto molto importante anche per lo sviluppo psico-emotivo dei bambini.
Arianna: Rispettando i loro tempi, in montagna i bambini imparano a guardarsi intorno, a meravigliarsi, a scoprire e a godere anche del silenzio, dei tempi lenti, della calma. Sicuramente poi, un’escursione dopo l’altra, apprendono anche il rispetto, non solo per la natura che li circonda, ma anche per le altre persone: lungo il sentiero ci si aiuta, ci si aspetta e ci si incoraggia a vicenda.

In che modo si differenzia un’escursione CAI Family rispetto a una gita più classica?
Arianna: Le mete vengono studiate a misura di bambino, in sicurezza, lungo sentieri che non presentano punti esposti e tenendo conto delle diverse fasce d’età dei presenti. È capitato anche di dover annullare un’uscita per il maltempo, perché un conto è muoversi con un gruppo di adulti, un altro è con numerosi bambini.
Maria Elisa: Bisogna essere sicuramente elastici nell’organizzazione. Sappiamo che i bambini hanno bisogni diversi: i più piccoli dell’età della scuola infanzia dopo un’ora e mezza di cammino sono stanchi, mentre i più grandi hanno potenzialità maggiori, quindi nella scelta dell’itinerario teniamo conto di tutto questo. Ecco perché includiamo magari un percorso extra o una parete per sperimentare l’arrampicata, ad esempio.
Com’è stata accolta l’iniziativa dalle famiglie genovesi?
Arianna e Maria Elisa: C’è stata una risposta assolutamente positiva, infatti finora non abbiamo mai fatto un’escursione con meno di 30 partecipanti! Molte famiglie in questi mesi sono diventate socie CAI e sappiamo con certezza di altre che stanno prendendo in considerazione l’idea di unirsi a noi. La cosa che riscontro in ogni uscita è che tutti i bambini vengono con piacere, consapevoli di ritrovare i propri amici e di vivere nuove avventure insieme.
Arianna: E poi ho sempre notato entusiasmo e la curiosità di sapere quando sarà l’uscita successiva. Alcuni infatti hanno anche preso parte alle escursioni del CAI giovanile – dagli 8 anni in su –, da soli, senza genitori, accompagnati da guide formate ed è molto emozionante vederli andare in autonomia con le loro gambe, un’esperienza che sicuramente li fa crescere. Ora la sfida è riuscire ad avvicinare nuove famiglie alla montagna, soprattutto tra quelle che magari non hanno dei trascorsi in montagna, perché è bello, secondo me, che questa opportunità venga esportata proprio a tutti.

In questi primi mesi avete iniziato a intrecciare collaborazioni con altre realtà, per esempio con scuole del territorio o altre sezioni CAI?
Arianna: Non ancora. Il CAI Family è un gruppo estremamente giovane, dobbiamo ancora compiere un anno. Ma non è escluso in futuro: è sempre bello e costruttivo confrontarsi e collaborare con altre realtà. La nostra sezione del CAI di Sampierdarena invece è molto attiva sul territorio, in particolare per quanto riguarda la rapporto con le scuole. Tra le altre cose all’IC Barabino, l’istituto in cui lavoro, io e altri insegnanti stiamo portando avanti un progetto di outdoor education, “Dal mare ai monti”, proprio in collaborazione con il CAI.
Che consigli dareste a una famiglia che vuole avvicinarsi alla montagna ma non sa da dove cominciare?
Maria Elisa: Direi innanzitutto di provare e buttarsi, anche perché non si è mai da soli: ci sono altre persone, altre famiglie e altri bambini.
Arianna: D’altronde il bello è proprio camminare insieme. All’inizio serve procurarsi un’attrezzatura di base, facilmente reperibile, ma poi saranno sufficienti la voglia di condividere cammino ed esperienze.
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