Il caso dei cedri a Cuneo, il Comune vuole abbatterli per riqualificare una piazza
Il Comune di Cuneo vuole abbattere dieci cedri dell’Atlante nella centrale Piazza Europa per fare spazio a un progetto di riqualificazione. Ma la cittadinanza si oppone.

In breve
La riqualificazione di Piazza Europa a Cuneo ha causato negli anni diverse diverse contese tra la cittadinanza e le varie amministrazioni.
- Il primo progetto risale al 2016 e prevedeva la costruzione di un parcheggio sotterraneo da realizzare con i fondi del Piano Periferie. Quel progetto è fallito e con la nuova amministrazione si punta alla rivalutazione della piazza che comporterebbe l’abbattimento di dieci cedri dell’Atlante piantati circa sessant’ani fa.
- Il Comitato Spontaneo Tutela Piazza Europa è nato con l’obiettivo di contrastare l’abbattimento dei cedri. Non si oppone alla riqualificazione della piazza purché questa non passi necessariamente per l’abbattimento dei cedri. Il Comitato ha presentato anche un progetto alternativo.
- Secondo la Sindaca di Cuneo, il progetto dell’amministrazione e quello del comitato non possono trovare una mediazione per un motivo semplice: la riqualificazione della piazza che non prevede di abbattere i cedri, esporrebbe gli alberi a un alto rischio di caduta, venendo meno a quell’ancoraggio che è nell’attuale pavimentazione, e non porterebbe al risultato finale di uno spazio verde e fruibile.
- L’amministrazione ha messo a bando i lavori mentre il Comitato prosegue nella sua impresa, anche legale.
Una storia senza fine o quasi quella di Piazza Europa a Cuneo, al centro di una contesa tra l’amministrazione, che per qualificare la piazza prevede di abbattere dieci imponenti cedri, e un comitato di cittadini contrari alla distruzione degli alberi. Li abbiamo sentiti entrambi per capirne di più.
Tutto ha inizio a gennaio 2016, l’allora amministrazione del Comune annuncia la riqualificazione della piazza con l’annessione di un parcheggio sotterraneo grazie ai fondi del Piano Periferie. Nasce così il comitato di cittadini Di Piazza in Piazza, diventato poi associazione, che promuove numerose azioni, anche legali, contro il progetto sottolineando diverse incongruenze, a partire dall’utilizzo di fondi destinati alla valorizzazione delle periferie per un progetto in pieno centro.
Nel 2022 l’idea del parcheggio sotterraneo fallisce per cedere il posto a un nuovo progetto di riqualificazione della piazza che prevede l’abbattimento di dieci cedri dell’Atlante di circa sessant’anni. Arriviamo così ai giorni nostri, quando nasce il Comitato Spontaneo Tutela Piazza Europa, che raccoglie 6000 firme contro il taglio degli alberi e che – insieme alle sigle ambientaliste, Legambiente, Pro Natura, Italia Nostra e alle associazioni Di Piazza in Piazza e SOS Cedri – lavora a una proposta di riqualificazione della stessa piazza senza abbattere i cedri. Ma per l’amministrazione non c’è alternativa, la riqualificazione s’ha da fare, e senza cedri.
«Un controsenso contro cui stiamo lottando: ci siamo rivolti alla presidenza del Consiglio dei Ministri, ci siamo mossi anche per via legale visti i pronunciamenti di vari giudici sull’importanza degli alberi per la salute pubblica, vedi Piacenza e Torino. I fondi – 3,3 milioni di euro dal Piano Periferie, integrati da un mutuo di 3 milioni, per un totale indicativo di 6,8 milioni – che dovrebbero essere destinati alla valorizzazione delle periferie si usano per tagliare grandi alberi in città, alberi che non danneggiano nessuno, anzi fanno ombra, purificano l’aria e sono bellissimi e sani», commenta l’attivista Maurizio Nai.

Il Comune non vuole i cedri nel nuovo progetto
Il comitato non pone ostacoli alla riqualificazione della piazza, chiede che questa non passi necessariamente per l’abbattimento dei cedri: si è anche rivolto al garden designer, Maurizio Zarpellon, per elaborare un progetto inclusivo. Ad aprile 2025 ha presentato un ricorso al tribunale civile di Cuneo, che ritiene che ci si debba rivolgere al tribunale amministrativo, ovvero il TAR, sempre con le stesse motivazioni di danno alla salute. Nel frattempo l’amministrazione ha messo a bando i lavori.
«Il termine periferia all’interno del bando non delimita un perimetro ben preciso, non esclude o include spazi particolari, prevede interventi su aree che hanno bisogno di essere riconnesse con la città. Abbiamo scelto di intervenire su Piazza Europa perché soffre di un isolamento dal punto di vista commerciale e della frequentazione. Sebbene sia un’area centrale è allo stesso tempo periferica dal punto di vista commerciale e sociale. Con i soldi dello stesso Piano abbiamo realizzato piste ciclabili in zone vicine e un parco cittadino all’interno della città. L’obiettivo è una piazza Europa verde dove tutti possano socializzare, a partire dai ragazzi e dalle ragazze. Lo spazio, infatti, è anche al centro della confluenza di diversi poli liceali e scuole», risponde Patrizia Manassero, sindaca di Cuneo.
La prima cittadina ci spiega ancora che «la pavimentazione piastrellata della piazza permette di tenere ben saldi i cedri e che dalle analisi fatte da un team di tecnici – e questo è uno dei punti della contestazione – si tratta di piante senza il fittone, ovvero la radice primaria determinante per l’ancoraggio. Il progetto dell’amministrazione e quello del comitato non possono trovare una mediazione per un motivo semplice: la riqualificazione della piazza che non prevede di abbattere i cedri, esporrebbe gli alberi a un alto rischio di caduta, venendo meno a quell’ancoraggio che è nell’attuale pavimentazione, e non porterebbe al risultato finale di uno spazio verde e fruibile».

L’amministrazione Manassero dice di puntare a un futuro verde e interpreta questo progetto come un ricambio vegetazionale che si inserisce in un progetto più ampio: in questi ultimi anni ha piantumato 570 alberi e con il nuovo progetto di Piazza Europa se ne piantumerebbero altre 48 di specie e classe di grandezza diversa.
Storace, tiglio, ginkgo, gelso, magnolia sono alcune delle specie che sostituirebbero i cedri, oltre a 100 metri lineari di siepi, 250 m² circa di superfici coltivate ad arbusti ornamentali, più di 1000 arbusti di 12 specie e varietà diverse, mentre la dimensione delle superfici erbose sarà in egual misura a quelle attualmente presenti. L’obiettivo quindi non sarebbe abbattere cedri per cementificare o costruire parcheggi, ma per una rigenerazione sociale e ambientale.
«Abbiamo bisogno di tantissimo verde che in città necessita di manutenzione. In un ambiente antropizzato la convivenza spesso accelera i tempi dell’ammaloramento e della salubrità delle piante, facciamo attenzione alla loro cura, ma se vengono identificate come piante insicure cerchiamo di procedere all’abbattimento e alla ripiantumazione, anche non sempre nello stesso posto», continua la Sindaca.
Piantumare un nuovo albero, però, non compensa l’abbattimento di un albero decennale. Un albero molto giovane ci mette diversi anni prima di iniziare ad assorbire CO2 e svolgere altri compiti ecosistemici in maniera significativa. Come spiegano nella lettera congiunta Legambiente, Pro Natura e associazione Di Piazza in Piazza, pubblicata a inizio giugno: “[…] Mancando i cedri per decenni mancherà nel centro di Cuneo un polmone, perché ci vorranno decenni perché le nuove piante messe a dimora svolgano lo stesso ruolo dei cedri“.
L’obiettivo quindi non sarebbe abbattere cedri per cementificare o costruire parcheggi, ma per una rigenerazione sociale e ambientale
Secondo l’amministrazione, grazie alle tecniche di impianto previste dal progetto – che prevedono buche di grandi dimensioni e sostituzione integrale del substrato esistente con substrato a base vulcanica, l’impiego di micorrize (funghi simbiotici delle radici), concimi a lenta cessione e di attivatori biologici, impianto automatico di irrigazione a goccia e ancoraggio radicale con ancore sotterranee e fittoni artificiali – e una regolare manutenzione saranno sufficienti meno di 10 anni per avere un verde mediamente maturo e pienamente fruibile.
«Questa vicenda locale è simbolo di un certo tipo di lotte e di mentalità diffusa a livello globale. Racchiude il senso dell’espressione “pensare globalmente e agire localmente”. Se da un lato bisogna affrontare un problema, dall’altro offre la possibilità, entro certi limiti, di dare voce ai cittadini, attraverso una politica dal basso e partecipata», continua Maurizio Nai.
Una lotta che, come racconta l’attivista, si combatte anche sul piano della comunicazione o meglio della controinformazione. Il Comune avrebbe predisposto in passato anche un sondaggio online chiedendo alla cittadinanza il parere positivo o contrario rispetto ai lavori di restauro della piazza, ovviamente senza citare l’abbattimento dei cedri. Ha anche esposto in piazza un cubo pubblicitario con un rendering della piazza riqualificata con i nuovi alberelli già cresciuti, anche se ci vorranno dieci anni per arrivare a quell’altezza. Inoltre i nuovi alberi saranno a foglia caduca e durante l’autunno e l’inverno non assorbiranno CO2 e polveri sottili.
La scelta di piante a foglia caduca sarebbe voluta dall’amministrazione, che la motiva così: durante la stagione invernale l’assenza di foglie permetterebbe alla piazza di essere illuminata e in primavera/estate le foglie produrrebbero quell’ombra necessaria per ripararsi dalla calura.

Anche Luca Mercalli a favore dei cedri di Cuneo
A favore dei dieci cedri dell’Atlante di Cuneo si sono espressi anche l’agronomo Andrea Zanzi, che ha fatto pure una relazione sul loro valore ecosistemico, e Luca Mercalli, Presidente Società Meteorologica Italiana che ha sottolineato la necessità del verde: procura frescura in queste estati sempre più calde, sottrae CO2, ha un valore paesaggistico e se è sano non c’è motivo di tagliarlo.
Su Italia che Cambia abbiamo raccontato storie simili. Quella di Asti, ad esempio, dove sette platani adulti sono stati abbattuti per non intralciare la realizzazione di un supermercato e la cittadinanza, con il circolo Sequs in testa, ha appena fatto un esposto alla questura. O di vicino Bologna, dove grazie alla segnalazioni di cittadini e all’intervento della polizia locale, la Lac – Lega abolizione della caccia di Bologna è riuscita a sospendere l’abbattimento di migliaia di alberi di un arboreto di diciassette ettari, all’interno di un’azienda agricola di Malalbergo tra Pegola e Boschi di Baricella.
Staremo a vedere come si evolverà la questione a Cuneo anche in base alla sentenza del TAR. Intanto la cittadinanza cerca di presidiare la piazza come ha già fatto l’estate scorsa attraverso una serie di eventi. Si comincerà con la presentazione del libro di Linda Maggiori il prossimo 4 luglio.
In merito ai possibili sviluppi del caso di Cuneo, la Sindaca Manassero si dice consapevole del fatto che vi possano essere visioni tecniche opposte, che è legittimo che le associazioni facciano i conti, ma che è necessario farli tenendo a mente una visione complessiva e nel lungo periodo, considerando i benefici anche per i futuri cittadini: una piazza con un verde che migliorerà la qualità dell’aria e il benessere di chi la vive.
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