Moda sostenibile: quello che indossi ha un impatto, scopri come ridurlo con la nuova guida
La moda, l’industria dell’abbigliamento, le tendenze, i cicli produttivi. Tutto ciò ha un impatto sociale e ambientale elevatissimo. Per questo abbiamo creato una guida per imparare a ridurre giorno dopo giorno questo impatto.

Siamo abituati a pensare alla moda come qualcosa di bello, creativo, espressivo. Ma raramente ci fermiamo a riflettere su ciò che c’è dietro un vestito: quanta acqua è stata usata per produrlo, quali materiali lo compongono, chi lo ha cucito, in quali condizioni. Eppure ogni capo che indossiamo ha una storia e spesso è una storia di sfruttamento ambientale e umano. Ma può esistere davvero una moda sostenibile, che non sfrutti le persone e l’ambiente?
L’industria della moda è oggi una delle più inquinanti al mondo: produce oltre il 10% delle emissioni globali di CO2, consuma miliardi di litri d’acqua, utilizza fibre sintetiche derivate dal petrolio e rilascia milioni di microplastiche nei mari, ogni volta che facciamo una lavatrice. Per darti un’idea: un semplice paio di jeans può richiedere fino a 7.500 litri d’acqua per essere realizzato.
Il 60/70% dei capi in commercio contiene poliestere, acrilico, nylon o elastan: fibre sintetiche che rilasciano microplastiche. Un solo lavaggio può disperdere in acqua fino a 700.000 microfibre, invisibili ma letali per gli ecosistemi. Non solo: ogni anno milioni di tonnellate di vestiti – molti dei quali mai indossati – finiscono in discarica. Siamo dentro un sistema di consumo veloce, che produce troppo, male e a basso costo.

«Io dico sempre di informarsi prima di comprare», raccomanda Marina Spadafora, coordinatrice di Fashion Revolution Italia, hub nazionale di una rete globale che si occupa di moda sostenibile, in particolare dell’impatto sociale dell’industria dell’abbigliamento. «Intanto a un certo punto abbiamo più o meno tutto ciò che ci serve nel nostro armadio. Se proprio dobbiamo acquistare qualcosa di nuovo e ci piace un brand, dobbiamo andare a vede come si sta comportando a livello ambientale e sociale».
Scegliere in maniera consapevole cosa acquistare – ma soprattutto cosa non acquistare – oggi è più facile. Esistono proposte etiche in commercio e si stanno facendo sempre più largo dal punto di vista culturale approcci a basso impatto come lo scambio e il riuso. Eppure sappiamo bene che nella quotidianità mancano ancora gli automatismi consapevoli per abbassare il più possibile l’impatto sociale e ambientale di ciò che indossiamo. Ma c’è un’alternativa concreta. Ed è già alla nostra portata.
Una guida pratica e gratuita alla moda sostenibile
Per aiutarti a orientarti nel mondo della moda consapevole, abbiamo creato la Guida al vestire consapevole, un vademecum semplice, chiaro e ricco di consigli pratici per: dare nuova vita ai vestiti che hai già, anziché buttarli, imparare a leggere le etichette e riconoscere i materiali più inquinanti, ma anche scegliere con più attenzione quando acquisti un nuovo capo e scoprire il valore di riuso, riparazione e condivisione.

Questa guida nasce da un percorso condiviso con Marina Spadafora e Niccolò Cipriani – fondatore del brand sostenibile Rifò –, attraverso il podcast Soluscions. «Usare l’armadio di un’altra persona è la soluzione più sostenibile», ci ha detto Niccolò durante la puntata Moda Etica: la rivoluzione inizia in casa nostra. Ma non è la sola, poiché ci sono tante piccole e grandi azioni che tutti e tutte noi possiamo compiere a partire da oggi stesso per vestire in maniera più etica ed ecologica. Le trovate raccolte nella nostra guida, pensata proprio per chiunque voglia fare scelte più etiche e sostenibili, senza bisogno di essere esperto o perfetto.
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Vuoi riceverla? La guida alla moda sostenibile è disponibile in PDF per chi si registra gratuitamente al nostro sito. È il nostro modo per ringraziare chi, come te, vuole informarsi in modo indipendente e contribuire al cambiamento, anche attraverso gesti quotidiani come scegliere cosa indossare. Registrati qui e scarica la guida. Perché cambiare il mondo si può. Anche a partire dal tuo armadio. Ogni scelta è un messaggio. Ogni vestito, un’occasione per prendere posizione. Unisciti a chi sta già cambiando, passo dopo passo — o cucitura dopo cucitura.
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