Guido Bissanti, autore della legge sull’agroecologia: “Cambiamo paradigma ispirandoci alla natura”
Guido Bissanti è agronomo e autore della legge sull’agroecologia. Con lui parliamo di questo metodo colturale e delle potenzialità che ha per cambiare in meglio il mondo agricolo e la società tutta.
L’agricoltura convenzionale ha creato non pochi problemi consentendo l’utilizzo di metodi innaturali e di prodotti chimici. Esposta anche agli effetti dei cambiamenti climatici sarà soggetta sempre più a diminuzioni della produttività delle principali colture, oltre che della qualità, allo spostamento di determinati areali di coltivazione verso nord ed a quote più elevate, ed alla diminuzione delle risorse idriche e della qualità del suolo.
Diventa sempre più necessario un sistema agricolo in grado di assicurare un cibo sano, un mondo meno inquinato e un rapporto con la terra autentico e rigenerativo. L’agroecologia sembra essere il modello inevitabile, comprovato anche da indagini e ricerche, che seguendo le regole dell’ecologia produce meglio e in modo più sano. Ne abbiamo parlato con l’agronomo Guido Bissanti che in Sicilia sta contribuendo a una vera e propria rivoluzione verde, rendendo l’isola pioniera nella trasformazione dei sistemi agricoli attraverso l’agroecologia.
La Sicilia è la prima regione in Europa ad avere una legge specifica sull’agroecologia ed è capofila del processo di transizione agroecologica in tutto il Mediterraneo, che connette le buone pratiche del passato con le nuove tecniche scientifiche che guardano al futuro. Nata grazie a un’iniziativa parlamentare promossa da Valentina Palmeri e scritta da Guido Bissanti, dopo diversi anni la legge regionale proattiva – approvata a luglio 2021 – è diventata operativa promuovendo una serie di condizioni a vantaggio degli agricoltori.

«La legge sull’agroecologia è una conseguenza del Green Deal. Oggi stiamo attraversando una crisi geopolitica e sociale, assistiamo a una restaurazione impossibile, ma se non avanziamo non può esserci futuro. La crisi politica è prima di tutto socio culturale, non riusciamo a ragionare con logiche nuove, seguiamo un’economia lineare che comporta l’aggressione ai territori e alle risorse. Nascono così i conflitti. Abbiamo una conoscenza nuova che gli scienziati fanno fatica a far comprendere, sarebbe possibile fare buona politica cambiando i paradigmi e l’agroecologia è una piccola fetta di questa torta», spiega Guido Bissanti, agronomo e autore della legge.
Dalla legge al primo Congresso di Agroecologia del Mediterraneo
E proprio dalla Sicilia, terra dalle mille contraddizioni, nasce il desiderio e l’urgenza di dare voce a nuove visioni e a nuovi futuri. Nell’isola si è svolto infatti il primo congresso di Agroecologia, promosso dal Coordinamento Agroecologia Sicilia in collaborazione con AIDA e con AIAF, che ha riunito quasi 500 persone, tra studiosi, ricercatori, agricoltori, agronomi e tecnici, provenienti da 28 paesi, per dialogare insieme e contribuire all’evoluzione delle politiche del mediterraneo.
Dal 9 al 12 giugno Agrigento ha ospitato incontri ed eventi che hanno contribuito a uno scambio di esperienze pratiche e scientifiche. Particolare attenzione è stata data all’interazione tra scienze, pratiche e movimenti con tre giornate tematiche sul tema e una giornata speciale di visite aziendali, durante la quale gli agricoltori hanno illustrato direttamente sul campo le loro pratiche ed i risultati conseguiti.
Serve cooperare per costruire insieme una via che non sia solo contestazione al sistema, ma una visione propositiva capace di generare speranza
Il risultato di questo primo Congresso – il prossimo si svolgerà tra due anni sempre in Sicilia, geocentrica rispetto alle problematiche del Mediterraneo – si è concretizzato in tre documenti di diverso ambito: scientifico, per orientare la ricerca verso le reali necessità dell’agroecologia nel Mediterraneo; tecnico, per promuovere soluzioni e pratiche innovative applicabili alle realtà agricole mediterranee e ai consumatori; politico, per offrire linee guida e proposte per politiche pubbliche mirate allo sviluppo dell’agroecologia. Non si auspica un ritorno al passato, alla “fatica della zappa”, ma a una “retro innovazione”, a quell’intelligenza degli agricoltori capace di guardare ai codici e ai principi della Natura per coglierne i segreti ancestrali, regolatori dell’equilibrio della vita sulla Terra e proiettarli nel futuro.
L’agroecologia è una materia molto sistemica: è scienza, movimento e pratica. La scienza ha bisogno di dialogare e interagire con chi la terra la vive, la cura, con chi ne sarà il custode negli anni a venire. E così è stato durante il congresso, grazie a un dialogo intergenerazionale promosso tra i partecipanti all’incontro. Un approccio che consente un processo di cambiamento più rapido.
La cooperazione per un’economia di Pace
«Un processo che stimola la cooperazione, cruciale in questo periodo storico. Dobbiamo disarmare l’economia di guerra che estrae, invade, colonizza, sfrutta, distrugge e butta via. Il modello di rete circolare decolonializza i sistemi, li rende in compartecipazione con un nuova logica culturale e politica che apporterà un cambiamento che non sarà immediato ma che nel nostro piccolo speriamo di aver cominciato. Le crisi non arrivano mai per fattori negativi, ma per essere vissute e risolte. Se guardiamo indietro era quasi scritto nel flusso della storia. Serve rimboccarsi le maniche affinché passi prima possibile ed essere costruttori di pace e di armonia», continua Bissanti.

Quell’armonia che è della natura, dove tutto è interconnesso e si lavora per un unico obiettivo. Come spiega Bissanti, la natura ha dei principi e codici, un enorme software, e quando ci sincronizziamo o facciamo nostri questi codici abbiamo solo grandi vantaggi. In Natura, ad esempio, esiste una massima frammentazione delle competenze, tutti hanno un ruolo, non è lo stesso nelle economie di oggi. Le crisi di oggi sono generate anche per il forte scontro tra due sistemi che contrappongono da un lato pochi ricchi e potenti e dall’altro la maggioranza trascurata.
«Grazie alla ricerca scopriamo la complessità del nostro Universo regolato da leggi così incredibili e perfette che l’essere umano, forse, solo in parte riuscirà a comprendere. C’è una super intelligenza che ognuno può interpretare come vuole, ma che non si può negare. Più è complesso il sistema più funziona meglio. La cooperazione della complessità genera un mondo di benessere, di pace, di serenità. Scopriremo da cosa sia generata? Chissà… I disastri naturali fanno parte di un meccanismo che va a compensare in certi momenti tutto il sistema. Non abbiamo molte alternative: o scegliamo di sincronizzarci a questo meccanismo o ci saranno conseguenze svantaggiose», sottolinea Guido Bissanti.

I giovani, il futuro e l’ecologia integrale
Per l’agronomo ci sono i segnali per cambiare direzione, serve cooperare per costruire insieme una via che non sia solo contestazione al sistema, ma una visione propositiva capace di generare speranza che, a volte, soprattutto nei giovani manca, per convertire la rabbia in energia costruttiva. «È tutto interconnesso, siamo una sola cosa. Papa Francesco nella sua enciclica ha proposto il concetto di “ecologia integrale”. In questa visione, la crisi ambientale è inseparabile da quella sociale. In tanti pensavano che si parlasse di ecologia e invece si parla di società e cultura. Solo più avanti verrà compreso questo messaggio», conclude Guido Bissanti.
L’agroecologia, con la sua visione orientata verso un modello economico e sociale in armonia con i principi e le leggi dell’ecologia, rappresenta un’evoluzione fondamentale per le politiche e i sistemi sociali del futuro. Le sue applicazioni pratiche coinvolgono le comunità, promuovendo un approccio olistico non solo alle attività agricole, ma all’intero sistema di gestione delle risorse. Una nuova visione di ecologia integrale che apre la strada al passaggio da una civiltà antropocentrica a una civiltà naturocentrica, una nuova era già in atto tra le macerie del sistema capitalista e consumista.
Informazioni chiave
Il futuro dell’agricoltura
L’agricoltura convenzionale, basata sull’uso intensivo di fertilizzanti e pesticidi chimici, oltre che su pratiche intensive, non riuscirà a garantire ancora per molto produzioni illimitate e di qualità. Il futuro è un rapporto con la terra rispettoso, autentico e rigenerativo.
La Sicilia pioniera dell’agroecologia
La Sicilia, grazie anche alla figura dell’agronomo Guido Bissanti, è pioniera di un nuovo approccio all’agricoltura. Qui è nata la prima legge in Europa sull’agroecologia, un approccio sistemico a sostegno della produzione agricola sostenibile e di una gestione attenta e rispettosa dell’ambiente.
L’agroecologia, la forza della connessione che produce un’economia sana
L’agroecologia, attraverso il suo modello circolare, si configura come un superamento della logica di sfruttamento delle risorse.










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