10 Novembre 2025 | Tempo lettura: 5 minuti

A Cagliari il Festival di letteratura della crisi climatica: “A che ora è la fine del mondo?”

A Su Tzirculu in via Molise il 15 e 16 novembre si terrà la seconda edizione del Festival di Letteratura della Crisi Climatica “A che ora è la fine del mondo?”.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
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Ci sono domande difficili che anche se accantonate nei dimenticatoi della mente, difficilmente si possono eludere. Ad esempio: a che ora è la fine del mondo? Al Festival di Letteratura della Crisi Climatica – che di quella domanda fa pilastro e cornice dei dialoghi lungimiranti sul presente – le risposte arrivano sotto forma di libri, dialoghi, musica e gesti concreti. Due giorni – sabato 15 e domenica 16 novembre – in cui a Cagliari scrittori, ricercatori, artisti e cittadini si incontrano per ragionare su un’idea semplice ma radicale: la cultura può essere un rifugio e una miccia.

Organizzato da Rebelterra – associazione si occupa di difesa e valorizzazione dell’ambiente e di giustizia sociale attraverso modelli di economia circolare, sensibilizzazione collettiva e iniziative per la salvaguardia del territorio e della natura – in collaborazione con le associazioni Terra Atra, Su Tzirculu, Sa Cambarada e la libreria indipendente La Giraffa di Siliqua, il festival cresce rispetto all’esordio dello scorso anno intrecciando parole, musica e attivismo urbano. Dai dialoghi alla zappa, dai libri alle piante, dal pensiero all’azione collettiva, per un programma che è un mosaico di esperienze volte a rendere la necessaria trasformazione ambientale, un quotidiano impegno comunitario di presa in carico della crisi climatica.

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Festival di Letteratura della Crisi Climatica, prima edizione – foto di Rebelterra

Festival di letteratura della crisi climatica: giorno uno

La giornata inaugurale si apre alle 17.00 con Stefania Divertito, giornalista d’inchiesta e autrice di saggi su ambiente, inquinamento ed eco-giustizia, che presenta Uccidere la Natura. Come l’umanità distrugge e salva l’ambiente (Il Saggiatore). Divertito invita a ribaltare lo sguardo: la Natura non è un oggetto da sfruttare, ma un soggetto di diritto. La Natura non muore in silenzio: ogni fiume avvelenato, ogni foresta distrutta, ogni costa devastata è un grido che reclama giustizia. Uccidere la Natura racconta questo «ecocidio», le ferite invisibili, presenti in tutto il mondo, e tristemente ignorate, invitando a vedere l’ambiente non solo come una risorsa, ma come un essere vivente degno dei suoi diritti.

Alle 19.00 è la volta di Gianluca Ruggieri, fisico e docente all’Università dell’Insubria, con Le energie del mondo (Laterza). Tra miti e dati, Ruggieri – che si occupa di sostenibilità energetica, democrazia energetica e transizione ecologica – smonta le narrazioni che alimentano confusione sul futuro energetico. Il suo è un viaggio lucido tra fossile, nucleare e rinnovabili, un riepilogo di tutto ciò che c’è da sapere sull’energia, dal riscaldamento domestico ai trasporti, fino ai danni e agli sprechi di un sistema dominato dal fossile.

La serata prosegue alle 20.00 con il live painting degli artisti della Street Art Week, primo side event del festival. Pennelli, bombolette e materiali di riciclo per dare nuova vita a oggetti dimenticati: un gesto simbolico, ma anche concreto, di rinascita, riuso e non solo. Le opere saranno poi messe all’asta, il mese successivo, per finanziare progetti di ricostruzione dell’ospedale Al Awda di Gaza, in collaborazione con l’associazione Sardegna Palestina e Officine Verticali. Sul palco si alterneranno poi MyssStress, Pille, DVZ e WindJungle per un DJ set benefit, accompagnato da una cena sociale a offerta libera.

Perché non esiste un altrove dove nascondersi dalla crisi climatica, ma si può imparare a cambiare prospettiva

Domenica: dal pensiero all’azione

Il secondo giorno del festival di letteratura della crisi climatica si sposta, ma non di troppo, a Is Mirrionis, quartiere nel cuore di Cagliari. Dalle 9.00 del mattino, nello spiazzo tra via Monte Acuto e via Venosta, prenderà vita la fase uno del progetto di riqualificazione urbana “Piazza Sa Barchixedda”. Volontari e volontarie puliranno l’area, rimuoveranno i rifiuti e trasformeranno una vecchia barca abbandonata lì da anni in una fioriera artistica. Un’azione simbolica e concreta, nata con la collaborazione di Officine Verticali, gli scout del Gruppo CNGEI Cagliari e Cambarada Film, e con il contributo del Comune di Cagliari. Un’area di circa 1.400 m² che diventerà un piccolo spazio pubblico verde, aperto e accogliente.

Nel pomeriggio si torna invece a Su Tzirculu con Giorgia Pagliuca, autrice di Aggiustiamo il mondo. Diario di un’ecologista in crisi climatica (Aboca). Ricercatrice in Ecogastronomia e divulgatrice, Pagliuca propone un approccio quotidiano alla sostenibilità: piccoli gesti, grandi cambiamenti. Perché non esiste un altrove dove nascondersi dalla crisi climatica, ma si può imparare a cambiare prospettiva.

Festival di Letteratura della Crisi Climatica
Festival di Letteratura della Crisi Climatica, prima edizione. A destra l’organizzatrice Carola Farci – foto di Rebelterra

Subito dopo, spazio alla proiezione del documentario “Giardinieri d’assalto – Storie di Guerrilla Gardening in Italia” del regista sardo Angelo Camba. Da Taranto a Milano, da Napoli a Bologna, il film racconta le battaglie di chi semina fiori dove c’era abbandono, ripulendo intere aree urbane lasciate all’incuria o dimenticate dalle amministrazioni locali. Una la prova che la rivoluzione verde non è un’utopia, ma una pratica diffusa, quotidiana, che cresce nei margini e nelle crepe delle città.

“A che ora è la fine del mondo?” non offre quindi risposte definitive, ma ai tratta di un festival dedicato alla letteratura della crisi climatica che invita a guardare la realtà con lucidità, concretezza e coraggio. È un festival che unisce pensiero e partecipazione, denuncia e costruzione, parole e guanti da giardino. In un tempo in cui l’ecologia rischia di diventare un’etichetta, qui torna ad essere ciò che dovrebbe: una forma di resistenza civile e culturale.

«A che ora è la fine del mondo?, vuole essere un’occasione per parlare realmente di crisi climatica e di come questa influenzi le nostre vite», spiega in conclusione Carola Farci di Rebelterra. «La finalità da un lato è farlo portando a Cagliari ospiti molto autorevoli da tutto il panorama nazionale, dall’altro coinvolgere un pubblico ampio e trasversale grazie all’utilizzo di un linguaggio leggero e accattivante. Obiettivo è quindi riuscire ad affrontare questo dramma in modo scanzonato e sarcastico, ridendoci sopra in perfetto stile casteddaio».