Napoli, flash mob per Gaza: in centinaia contro il genocidio
Al Vomero, Napoli, oltre mille persone hanno partecipato a un flash mob per Gaza nel giorno della Festa della Repubblica, chiedendo pace e disarmo.
Nel giorno della Festa della Repubblica, oltre mille persone si sono radunate in piazza Vanvitelli, nel quartiere Vomero di Napoli, per partecipare a un flash mob organizzato dal Comitato Pace, Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio. L’iniziativa, intitolata “Con Gaza: i napoletani sfilano contro il genocidio”, ha voluto denunciare le violenze in corso nella Striscia di Gaza e chiedere un impegno concreto per la pace e il disarmo.
Durante la manifestazione, alcuni partecipanti si sono distesi a terra, simulando le vittime dei bombardamenti, mentre altri li circondavano sventolando bandiere palestinesi. Molti indossavano la kefiah, simbolo di solidarietà con il popolo palestinese, e portavano con sé un pezzo di stoffa bianca macchiata di rosso, a rappresentare il sangue versato nei conflitti.
Padre Alex Zanotelli, presente all’evento, ha dichiarato: «Incredibile vedere un Occidente inchiodato all’appoggio a Israele. Si proclama cristiano, ma non ha il coraggio di cambiare opinione. I palestinesi non sono considerati esseri umani». Ha poi aggiunto: «Dieci anni fa le chiese palestinesi hanno firmato un documento per chiedere alle chiese occidentali di premere per il boicottaggio dei prodotti israeliani. Abbiamo vinto in Sudafrica con questo ed è la sola cosa che può fare ragionare Israele».
Gli organizzatori hanno espresso la loro opposizione alla vendita e al transito di armi da e per Israele, chiedendo la rescissione degli accordi militari, economici e accademici sottoscritti con il governo israeliano nel marzo 2023. In particolare, hanno sollecitato il governo italiano a non rinnovare automaticamente il memorandum d’intesa con Israele previsto per l’8 giugno.
La manifestazione si è svolta in concomitanza con la Festa della Repubblica, il 2 giugno, ma in modo del tutto alternativo rispetto alle celebrazioni ufficiali. Gli organizzatori hanno spiegato che desideravano trasformare quella data in un’occasione per riflettere sul disarmo, sulla pace, sulla giustizia e sulla libertà, in contrasto con le tradizionali parate militari. «Vogliamo che il 2 giugno non sia più il giorno della celebrazione militare, ma il giorno di un impegno concreto per il rispetto dei diritti e la pace, soprattutto per il popolo palestinese e per tutti i popoli della Terra», hanno affermato gli attivisti.
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