Israele ha attaccato la Freedom Flotilla Coalition in acque internazionali: “è un rapimento”
Questa notte la Freedom Flotilla Coalition, carica di aiuti umanitari, è stata attaccata e sequestrata in acque internazionali da Israele.

Alle 3:02 di questa notte la nave civile Madleen della Freedom Flotilla Coalition, con a bordo anche Greta Thunberg e tanti aiuti umanitari per il popoli di Gaza, è stata intercettata e attaccata con la forza dall’esercito israeliano. Si legge così nel comunicato stampa diramato dalla stessa Freedom Flotilla.
A confermare l’accaduto anche uno degli attivisti a bordo, Thiago Avila, che dalla partenza dal porto di Catania l’1 giugno scorso ha sempre pubblicato aggiornamenti rispetto al viaggio dalla sua pagina facebook. È accaduto anche stanotte fino a poco prima dell’arrivo dell’esercito israeliano. Secondo il racconto di Thiago Avila, la Madleen sarebbe stata isolata – il segnale radio intercettato e bloccato impedendo di poter chiedere aiuto –, circondata da navi non identificate e droni. A bordo della barca sarebbe stata rilasciata una sostanza misteriosa bianca.
La Freedom Flotilla Coalition, alleanza organizzatrice della missione, ha diffuso l’eleco completo dei nomi. Sono: Baptiste Andre, Reva Viard, Greta Thunberg, Rima Hassan, Suayb Ordu, Sergio Toribio, Mark van Rennes, Thiago Avila, Omar Faiad (giornalista di Aljazeera), Yanis Mhamdi, Pascal Maurieras e Yasemin Acar.
La conferma arriva anche dall’esercito israeliano che alle 3.30 dichiara di aver sequestrato e rimorchiato la Madleen, dopo che le truppe sono salite a bordo, pubblicando un video dell’intero equipaggio detenuto a bordo di una piccola barca. L’attracco e il sequestro sono avvenuti in acque internazionali. «I passeggeri dello yacht da selfie sono sani e salvi, spettacolo finito» sarebbe stato il commento. Il Ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che gli attivisti e le attiviste dovranno «tornare nei loro Paesi».
«Israele non ha l’autorità legale per trattenere i volontari internazionali a bordo della Madleen», ha dichiarato Huwaida Arraf, avvocato per i diritti umani e organizzatrice della Freedom Flotilla. «Questo sequestro viola palesemente il diritto internazionale e viola gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia che impongono il libero accesso umanitario a Gaza. Questi volontari non sono soggetti alla giurisdizione israeliana e non possono essere criminalizzati per aver consegnato aiuti o contestato un blocco illegale: la loro detenzione è arbitraria, illegale e deve cessare immediatamente».
Israele sta ancora una volta agendo nella totale impunità. Ha sfidato gli ordini vincolanti della Corte Internazionale di Giustizia di consentire il libero accesso umanitario a Gaza, ha ignorato le leggi internazionali a tutela della navigazione civile e ha respinto le richieste di milioni di persone in tutto il mondo che chiedevano la fine dell’assedio e del genocidio. Questo attacco fa seguito a quello precedente, rimasto impunito, alla nave Conscience che, oltre a causare il ferimento di quattro volontari civili e la messa fuori uso della nave, ha violato il diritto internazionale. L’abuso si ripete anche questa volta, Israele ha attaccato un’altra nave civile pacifica.
«I governi del mondo sono rimasti in silenzio quando la Conscience è stata bombardata. Ora Israele sta mettendo nuovamente alla prova quel silenzio», ha dichiarato Tan Safi, un altro organizzatore della Freedom Flotilla. «Ogni ora senza conseguenze incoraggia Israele a intensificare i suoi attacchi contro i civili, gli operatori umanitari e i fondamenti stessi del diritto internazionale».
A seguito del sequestro della nave Madleen da parte dell’esercito israeliano, oggi pomeriggio si svolgeranno diverse mobilitazioni in tutta Italia.
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