Sì a Gaza Cola, no ai prodotti israeliani. Così Coop Alleanza sostiene il popolo palestinese
Coop Alleanza 3.0 elimina i prodotti a marchio israeliano dai propri scaffali e promuove la vendita di Gaza Cola.

Coop Alleanza 3.0, la più grande catena di supermercati che fa parte del consorzio Coop Italia, non venderà più prodotti israeliani. Ad essere banditi saranno alcuni marchi di arachidi e di salsa di sesamo e i prodotti di SodaStream, un’azienda israeliana che produce gasatori per rendere l’acqua naturale frizzante. SodaStream è stata fortemente contestata anche dal movimento di boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS). Per molti anni infatti la fabbrica principale si trovava a Ma’ale Adumim, un insediamento israeliano in Cisgiordania considerato illegale dalla comunità internazionale. Nel 2015, proprio a causa della campagna di boicottaggio del BDS, la fabbrica è stata chiusa per aprirne una nuova nel deserto del Negev, vicino alla città di Rahat in Israele.
La scelta di Coop Alleanza 3.0 si affianca a tutte le altre iniziative che l’azienda ha sposato in sostegno del popolo palestinese. Coop Alleanza 3.0 – una cooperativa di consumatori, la più grande in Europa, con 350 supermercati e ipermercati in 8 regioni italiane – ha aderito alla campagna “Coop For Refugees” e già da un paio di settimane è possibile trovare tra i prodotti in vendita la Gaza Cola, un’alternativa alla Coca-Cola ideata da un attivista e imprenditore palestinese. Con il ricavato delle vendite verrà finanziata la ricostruzione di un ospedale nella Striscia di Gaza distrutto dai bombardamenti israeliani.
Con queste azioni Coop Alleanza 3.0 sottolinea la propria posizione rispetto allo sterminio in atto nella striscia di Gaza. «La Cooperativa non può rimanere indifferente – spiega il gruppo – davanti alle violenze in corso nella Striscia di Gaza ed è da sempre e senza esitazione al fianco di tutte le forze (enti, istituzioni e associazioni) unite nel chiedere l’immediata cessazione delle operazioni militari. Ed altrettanto ferma è la condanna verso il blocco degli aiuti umanitari destinati alle popolazioni civili della Striscia proclamato dal Governo israeliano».
La decisione è maturata anche dopo un rapporto presentato al Cda dalla Commissione etica, a seguito del quale alcuni soci attivisti sono anche intervenuti all’assemblea generale della Coop il 21 giugno scorso.
Un’iniziativa simile ha interessato anche i punti vendita UniCoop Firenze. La presidente Daniela Mori, durante l’assemblea dei soci dello scorso 30 maggio, ha accolto le istanze portate avanti da una delegazione del “Coordinamento interregionale Soci Coop per la Palestina” e del gruppo “Firenze per la Palestina”, eliminando i prodotti israeliani dagli scaffali.
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