#BoycottCarrefour, si intensifica la campagna per chiedere a Carrefour di cambiare politiche su Israele
Dal 21 al 28 maggio è possibile aderire alla campagna del movimento BDS #BoycottCarrefour.
Da ieri fino a mercoledì 28 maggio sarà possibile partecipare alla settimana d’azione globale #BoycottCarrefour, per chiedere alla catena di supermercati francese di mettere fine alla sua complicità con Israele, accusato di genocidio, colonialismo, apartheid e occupazione militare contro i palestinesi. La data non è casuale: il Gruppo Carrefour terrà infatti la sua Assemblea Generale proprio il 28 maggio a Parigi.
A lanciare l’appello è il movimento BDS – Boicottaggio, Disinvestimento, Sanzioni – nato nel 2005 grazie a una coalizione di oltre 170 organizzazioni della società civile palestinese che chiedono alle “persone di coscienza di tutto il mondo di attuare iniziative di disinvestimento contro Israele simili a quelle applicate al Sudafrica nell’era dell’apartheid”.
Da allora BDS si è diffuso in tutto il mondo, dando vita a gruppi e reti locali: ad esempio esiste BDS Italia, una rete italiana di attivisti, organizzazioni e sindacati che sostiene il movimento BDS. Il movimento promuove costantemente una campagna di boicottaggio contro le aziende che detengono accordi con Israele o sono complici con le politiche di sterminio attuate fino ad oggi. Nella visione di BDS i consumatori hanno un grosso potere nel colpire le istituzioni complici del sistema di oppressione.
Nel dicembre 2022 il Comitato nazionale palestinese per il Boicottaggio, il Disinvestimento e le Sanzioni (BNC), ovvero il coordinamento ufficiale del movimento BDS, che guida le azioni globali, ha lanciato una delle sue campagne più importanti: #BoycottCarrefour. Da allora sono state tante le azioni promosse. Anche BDS Italia ha aderito per denunciare le complicità dell’azienda con il genocidio in corso a Gaza e il sistema di apartheid israeliano. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica e fare pressione affinché Carrefour interrompa collaborazioni con aziende coinvolte nella colonizzazione illegale israeliana e non solo.
Carrefour è accusata di complicità attraverso partnership con aziende israeliane come Electra Consumer Products e Yenot Bitan, una filiale risulta aperta a Modi’in-Maccabim-Re’ut, una colonia illegale secondo il diritto internazionale. A maggio 2023 la società francese ha stretto collaborazioni con sei start-up israeliane che operano nei settori dell’intelligenza artificiale e della cybersecurity. L’azienda inoltre è accusata di sostenere l’esercito israeliano fornendo gratuitamente razioni alimentari.
BDS chiarisce che il suo obiettivo non è chiudere Carrefour o causare perdita di posti di lavoro ma aincidere attivamente sulle politiche del gigante della grande distribuzione. La chiamata all’azione dunque è rivolta a tutte e tutti. Durante questa settimana è possibile partecipare in quattro differenti modi:
- convincere 20 persone a scrivere una lettera alla dirigenza Carrefour Italia;
- lasciare gli stickers nei carrelli della spesa;
- distribuire volantini e/o lasciarli nella macchine nei parcheggi dei grandi supermercati;
- svolgere delle azioni informative dentro i negozi.
Per maggiori informazioni visita il sito di BDS Italia.






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