La Local March for Gaza non si ferma. Un mese di cammini ed eventi in giro per l’Italia
Durante il mese di agosto saranno diversi i cammini e gli eventi in Italia ispirati alla Local March for Gaza.
Le voci anticipate nei giorni scorsi dai media israeliani sembrano essere confermate, anche se con qualche novità: secondo il nuovo piano approvato dal governo, Benjamin Netanyahu al momento sembrerebbe intenzionato a occupare “solo” la città di Gaza e non tutta la Striscia. Alla forza distruttiva di una politica e di un’economia di guerra che preferisce invadere, sfruttare e distruggere, si contrappone un forte dissenso, crescente in tutto il mondo manifestato attraverso numerose iniziative ed eventi, che dà voce a quanti non hanno più voglia di accettare e sopportare la brutalità, con cui si sta distruggendo un popolo e un territorio, e l’ignavia di molti Stati, anche europei, timorosi nel denunciare la crudeltà in atto.
Il 15 giugno 2025 oltre 4000 persone da più di 80 Paesi si sono ritrovate al Cairo per la Global March To Gaza, internazionale, indipendente e apartitica, con l’obiettivo di raggiungere valico di Rafah per chiedere di fermare il genocidio e garantire l’ingresso di aiuti umanitari. La Local March for Gaza, di cui Italia che Cambia è promotrice, ha raccolto il testimone trasformandola in azione locale. Dal 10 al 14 luglio 2025, da Oropa a Milano, 160 pellegrini hanno attraversato valli, pianure e 14 paesi. 509 sono state le firme raccolte e consegnate alla Prefettura di Milano per chiedere al governo italiano il cessate il fuoco immediato, la sospensione di esportazioni di armi verso Israele e l’accesso umanitario a Gaza.
Ora la staffetta continua. Dal 23 al 25 agosto 2025 la Local March for Gaza sarà sul Sentiero Liguria. A ponente il Sentiero Liguria ricalca in buona parte il tracciato della Via della Costa ed è anche Cammino Roma – Santiago. Saranno attraversati i territori tra Albenga e Cervo, a quote comprese fra 0 e 580 metri, Alassio, Laigueglia e Andora, incontrando monumenti e luoghi di culto significativi. Per aderire compila il modulo a questo link.
Dal 24 al 27 agosto 2025 la Local March for Gaza sarà sul Cammino dei Briganti tra la Val de Varri, la Valle del Salto e le pendici del Monte Velino, in Abruzzo. Un percorso di sentieri e mulattiere di media montagna, riservato a camminatori sufficientemente allenati. Chi non ha mai camminato, si accerti con gli organizzatori di avere una preparazione sufficiente. Per aderire compila il modulo a questo link.
Dal 30 al 31 agosto Il Cammino di Pace sarà nel Modenese, con partenza da Vignola. Spilamberto, Marano S.P, Casona, Pieve di Trebbio, Rocca Malatina saranno le località nell’appennino Modenese attraversate. Per adesioni e contatti: camminoxgaza@gmail.com. Nelle stesse date ce ne sarà uno anche in Val Maira. Altri cammini aspettano di essere confermati. Per restare aggiornati consultate il sito Local March for Gaza. In calendario ci sono anche altri eventi, a Trappa di Sordevolo e ad Ansema, in cui sarà possibile firmare la petizione – le prime firme sono state consegnate a Milano – e assistere alla visione del video della della Local March for Gaza sul cammino di Oropa.
«Sono segnali di una sensibilità che si risveglia e che non riguarda solo la tragedia che sta avvenendo a Gaza. Assistiamo a un risveglio anche nei paesi delle aree interne grazie ai cammini e ai percorsi di quell’Italia cosiddetta marginale, delle aree interne. Un segnale positivo anche all’importanza di questi territori rispetto ai temi della transizione ecologica. Il cammino è per Gaza, per i territori delle aree interne e per una nuova modalità di vita e di relazione», commenta Ettore Macchieraldo, uno dei primi firmatari e promotori della Local March for Gaza.
Per organizzare una Local March for Gaza nei propri territori è possibile scaricare un vademecum a questo link contenente tutte le informazioni necessarie. Anche una piccola azione può fare la differenza. Perché come dice Fareed Taamallah, giornalista palestinese, agricoltore e attivista politico e ambientalista, «la nostra unica speranza di sopravvivenza risiede nella continua pressione dei popoli liberi sui loro governi e nel fatto che il mondo trasformi la sua condanna verbale in azioni concrete sul campo, ritenendo Israele e i suoi leader responsabili dei loro crimini, boicottandoli economicamente e politicamente e imponendo loro sanzioni prima che sia troppo tardi».







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