“Acqua alla gola mentre il cemento cola”. A Treviso Extinction Rebellion manifesta contro il consumo di suolo
Extinction Rebellion manifesta nel canale dei Buranelli a Treviso e denuncia l’inazione del Comune di fronte al peggioramento della crisi ecoclimatica.

Nel tardo pomeriggio di sabato 19 luglio un gruppo di cittadini e cittadine che fanno parte del movimento Extinction Rebellion si è riunito nel canale dei Buranelli di Treviso per protestare contro l’inefficienza della municipalità nel contrastare la crisi ecoclimatica. Alcune persone vestite da scienziati e da politici sono entrate nel canale, luogo simbolico della città, per srotolare un grande striscione con la scritta: “Acqua alla gola, mentre il cemento cola.”
Al caldo mai registrato di pochi giorni fa – a giugno in Italia le temperature hanno battuto ogni record – ha fatto seguito una forte pioggia che ha creato molti danni e problemi alla regione come, ad esempio, l’esondazione del fiume Monticano in provincia di Treviso, ma anche frane e allagamenti. In poche ore i Vigili del Fuoco hanno dovuto effettuare ben 316 interventi in tutta la regione.
“Eppure, la Regione Veneto e il Comune di Treviso sembrano non accorgersene. Il Veneto è oggi la seconda regione più cementificata d’Italia, in nome del profitto, chi governa sta compromettendo la sicurezza e la vivibilità dei nostri territori. È il momento di agire. Ribelliamoci insieme, prima che un altro fiume in piena trascini via ciò che amiamo”, è il commento di Extinction Rebellion.
Treviso è una delle province con il più alto consumo di suolo. L’assenza di aree verdi e l’aumento di cementificazione ha un impatto sulla percezione del caldo perché l’assorbimento di calore delle zone cementificate è più alto e si creano delle “isole di calore”. Nonostante queste criticità, negli ultimi giorni è stato aumentato il budget per costruire il IV lotto della tangenziale di Treviso, passato da 60 a 70 milioni di euro. Poco distante da Treviso si trova Venezia dove, a fine giugno, attiviste e attivisti di Extinction Rebellion, in seguito denunciati, hanno manifestato contro la scelta del Comune di svendere la città, simbolo della crisi climatica, a Bezos.
E a proposito di denunce, arriva una buona notizia. A luglio 2024 una manifestante di Extinction Rebellion fu costretta a una perquisizione corporale, nei locali della Questura di Bologna, che la costrinse a spogliarsi integralmente. La donna, profondamente provata da quanto accaduto, aveva sporto denuncia. Proprio in questi giorni è arrivata la richiesta di iscrizione al registro degli indagati per il sostituto commissario che ordinò la perquisizione corporale. Il GIP ha ritenuto che la perquisizione è stata eseguita al di fuori dei casi previsti dalla legge e l’ha definita “arbitraria, vessatoria e umiliante”.
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