L’UE riduce i fondi per clima e natura e cancella il Programma LIFE
Dall’Europa un duro colpo al clima e natura con la cancellazione del principale strumento finanziario dedicato all’ambiente e all’azione per il clima e degli obiettivi ambientali della PAC.
In un’estate segnata da ondate di calore, temperature anomale, alluvioni e incendi sparsi, la Commissione UE ha deciso di ridurre i fondi per natura e clima e cancellare anche il Programma LIFE. LIFE è uno dei programmi “storici” della Commissione Europea, operativo dal 1992 e principale strumento finanziario dedicato all’ambiente e all’azione per il clima; negli anni ha cofinanziato più di 5.500 progetti in tutta l’UE. Adesso la Commissione propone di assorbirlo nel nuovo Fondo Europeo per la Competitività, pensato per sostenere l’industria. Ad essere cancellati sono anche gli obiettivi di spesa per i pagamenti ambientali della Politica Agricola Comune (PAC).
L’obiettivo di spesa della Commissione che include clima e biodiversità si attesta quindi al 35% nonostante la necessità di aumentare gli investimenti pubblici in questi settori. Smantellando l’attuale programma LIFE e fondendolo nei due grandi pilastri del nuovo QFP – Quadro Finanziario Pluriennale, destinati a coprire una lunga lista di obiettivi senza priorità chiare, si rischia di privare di fondi azioni cruciali per natura e clima.
Inoltre, la Commissione si attribuisce piena discrezionalità su come e quanto perseguire tali obiettivi, minando la stabilità del sostegno per agricoltori, silvicoltori e autorità locali, e riducendo il ruolo del Parlamento europeo nella definizione del bilancio dell’UE.
Anche la proposta della Commissione Europea per la PAC post-2027 rappresenta un passo indietro nella costruzione di un sistema alimentare realmente sostenibile. La totale assenza di vincoli di spesa e valutazione dei risultati per le misure agroambientali e climatiche, ora completamente lasciate alla discrezionalità degli Stati membri, rischia di svuotare di contenuto gli strumenti più importanti per proteggere suolo, acqua, biodiversità e clima.
Il rischio concreto è che si continui a finanziare modelli agricoli intensivi e distruttivi, ignorando le leggi ambientali e compromettendo ancora di più il futuro della nostra agricoltura. Rispetto ai sussidi dannosi per l’ambiente la Commissione conferma di volerli eliminare, ma le eccezioni previste non fanno ben sperare.
Eliminarli consentirebbe di liberare risorse e avviarsi verso un reale cambio di rotta. Siamo a un punto di svolta, per decidere davvero se affrontare la crisi climatica servono fatti e non retorica.
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Ascolta la puntata di Io non mi rassegno più dedicata al riarmo europeo.







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