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1 Dicembre 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Quel brutto pasticcio del governo sulle comunità energetiche – 1/12/2025

Puntata dedicata al taglio dei fondi PNRR per le Comunità Energetiche e al ruolo di governo e GSE. Inoltre brevi aggiornamenti su Trump e Venezuela, shadow fleet russa e richiesta di grazia di Netanyahu.

Autore: Andrea Degl'Innocenti
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Questo episodio é disponibile anche su Youtube

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Trascrizione episodio

La scorsa settimana il Ministero dell’Ambiente ha deciso di tagliare in maniera molto importante i fondi destinati alle Comunità energetiche rinnovabili. Il PNRR prevedeva fondi per 2,2 miliardi di euro come contributo a fondo perduto per le spese di installazione di impianti rinnovabili, batterie, e insomma tecnologie varie legate alle rinnovabili, per chi aderiva a una CER. 

Questo a grandi linee eh, poi dopo antriamo meglio nei dettagli, però ecco c’erano tanti soldi destinati alle CER che andavano richiesti entro il 30 novembre, entro ieri, ma il governo, a una settimana dalla chiusura del bando li ha ridotti a 795,5 milioni, con un taglio di 1,4 miliardi di euro, il 64% del totale. E questa cosa sta creando un caos inimmaginabile, perché nel frattempo le richieste di contributi sono molto superiori al nuovo budget massimo.

Devo dire che appena sono venuto a conoscenza di questa notizia, sono rimasto abbastanza stupito. Perché come abbiamo raccontato più volte, le Comunità energetica pur con tutti i loro problemi burocratici e le loro complessità, sono un concetto che piace sia a sinistra che a destra, per motivi diversi, e quindi l’idea che questo governo comunque con una spinta importante di destra sovranista, boicottasse le CER mi suonava strano. E mi sono chiesto come mai, cosa ci fosse dietro ecco.

Visto che capirlo semplicemente leggendo articoli era praticamente impossibile, ho fatto quello che faccio di solito in questi casi. Ho chiesto alle persone più esperte sul tema. E così venerdì mattina ho mandato due messaggi. Uno a Gianluca Ruggieri, Presidente di ènostra, la più nota cooperativa energetica che fa solo rinnovabili italiana, e anche docente universitario, ricercatore, divulgatore. L’altro a Giovanni Montagnani, ingegnere elettronico, esperto di energia e attivista per il clima, nonché fondatore di Vergante rinnovabile, una comunità energetica molto particolare su cui abbiamo recentemente pubblicato un articolo.

Il quadro che è venuto fuori è diverso da quello che mi aspettavo. Intanto faccio ricostruire i fatti a Gianluca Ruggieri. 

Contributo disponibile all’interno del podcast

Quindi ecco, la decisione sembrerebbe essere più frutto di… incompetenza? Possiamo dirlo? che di un malvagio piano di boicottaggio delle CER. In particolare, ad averci messo molto del suo in questa situazione sembra essere un organismo particolare che è il GSE, il gestore dei servizi energetici, che è una società in house dello Stato, che fra ritardi e lentezza burocratica ha mandato completamente in tilt il piano di incentivi delle CER.

Giovanni Montagnani si sta scontrando con questi problemi da mesi. Con Vergante Rinnovabile – a proposito, vi lascio l’articolo fra le fonti, leggetevi questa storia perché merita – ha mobilitato più di un milione di euro di investimenti e richiesto quasi mezzo milione di contributi del PNRR. E parliamo di una singola comunità energetica. Un risultato gigantesco. 

Ora però tutti questi finanziamenti, che fino a qualche giorno fa erano certi, sono diventati improvvisamente incerti. Gli ho chiesto di spiegarci la situazione attuale.

Contributo disponibile all’interno del podcast

Quindi ecco, tirando un po’ le somme, abbiamo un processo estremamente lungo e tortuoso, progettato male dall’inizio, poi cambiato in corsa, in un crescendo verso il disastro, che rischia di frenare uno degli strumenti in teoria più semplici e democratici per una transizione energetica guidata dal basso. Nei prossimi mesi capiremo se il Ministero riuscirà comunque a garantire un modo per erogare i finanziamenti richiesti oppure no.

Nel frattempo la figuraccia è fatta. A me ascoltando questa vicenda è venuto in mente – vai a capire perché, misteri della psiche umana – un saggio che si chiama “leggi fondamentali della stupidità umana” di Carlo Maria Cipolla (che è uno storico dell’economia di Pavia).

Io vi riassumo il succo, non c’entra niente con questa storia eh, io però ve lo riasusmo perché metti che voi viene in mente qualche collegamento con questa vicenda e mi aiutate a capire come mai il mio cervello è andato a pescare questo collegamento. Se avete illuminazioni scrivetemelo nei commenti. 

Lo storico dell’economia divide le persone in quattro categorie, in base a cosa producono per sé e per gli altri e dice:

  • Intelligenti: fanno il bene proprio e degli altri
  • Banditi: fanno il bene proprio danneggiando gli altri
  • Sprovveduti: fanno il bene degli altri danneggiando sé stessi
  • Stupidi: danneggiano sé stessi e gli altri

E chiosa dicendo che gli stupidi sono i più pericolosi, perché causano perdita sia a sé che agli altri, in modo imprevedibile e incontrollabile.

Non c’entra niente eh!

Venerdì Trump ha annunciato che “lo spazio aereo sopra e attorno al Venezuela va considerato chiuso nella sua interezza”, rivolgendosi a “compagnie aeree, piloti, narcotrafficanti e trafficanti di esseri umani”. Non è chiarissimo cosa significhi in termini legali e operativi (il Pentagono e la Casa Bianca non hanno ancora dettagliato la misura), ma di fatto è un’ulteriore escalation nella campagna di pressione sul governo Maduro, dopo l’invio di F-35 a Porto Rico, la portaerei nel Caribe e una serie di attacchi letali contro barche accusate di traffico di droga. Caracas ha definito l’annuncio una “minaccia colonialista”, ha sospeso i voli di rimpatrio e revocato le licenze a varie compagnie, mentre diversi paesi e osservatori internazionali parlano apertamente di violazione del diritto internazionale e rischio di intervento militare mascherato da operazione antidroga. Trump continua a motivare l’operazione come una lotta contro questo supposto Cartelo del Sol, un cartello della droga di cui secondo Trump lo stesso Maduro farebbe parte, in qualche forma, ma la cui esistenza è tutt’altro che dimostrata.

L’esercito ucraino ha colpito per la prima volta in modo dichiarato due petroliere della cosiddetta “shadow fleet” russa, la flotta ombra che trasporta greggio aggirando le sanzioni occidentali. Due navi – la Kairos e la Virat – sono state attaccate da droni navali ucraini mentre navigavano vuote nel Mar Nero, dirette verso Novorossijsk per caricare petrolio: i danni sarebbero seri, anche se non ci sono vittime. Si tratta di un salto di qualità rispetto ai raid sugli impianti di raffinazione dentro la Russia, perché va a colpire direttamente la logistica delle esportazioni di petrolio, cioè una delle principali fonti di finanziamento della guerra di Mosca. 

Netanyahu nel frattempo ha fatto una mossa senza precedenti: ha presentato una richiesta formale di grazia al presidente israeliano Isaac Herzog per chiudere il maxi-processo per corruzione che lo riguarda da anni (accuse di corruzione, frode e abuso di fiducia in tre diversi casi). Nella memoria sostiene che il processo lo ostacola nel governare e che un perdono servirebbe a “ricucire un paese diviso”, il tutto senza ammettere alcuna colpa; la richiesta arriva dopo una lettera di Trump che chiedeva a Herzog di graziarlo, e ha scatenato un putiferio interno perché l’opposizione parla di colpo alla separazione dei poteri e allo stato di diritto.

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