Il Garante della privacy irlandese prova a mettere un blocco allo scambio di informazioni Fra Ue e Usa, impedendo a Facebook di inviare i dati dei cittadini europei dall’altra sponda dell’Atlantico. Una decisione che se venisse confermata potrebbe portare persino all’abbandono dell’Europa da parte del Social network. Intanto in Sudan è stato siglato un accordo di pace storico che potrebbe mettere fine a decenni di guerriglia, con centinaia di migliaia di morti.
Gli scontri diplomatici con l’Australia, quelli militari con l’India (per non parlare della guerra dei dazi con gli Usa): la Cina è al centro di varie, delicate, vicissitudini geopolitiche e in generale sembra che la sua politica estera si sia fatta via via più aggressiva. Intanto in Bielorussia continuano gli arresti dei membri dell’opposizione, mentre si riaccende lo scontro fra Ue e Uk sulla Brexit. A Lesbo va a fuoco un campo profughi che ospita oltre 12mila migranti (fortunatamente al momento non sono stati comunicati morti), ma dallo Zimbabwe arriva un’ottima notizia per l’ambiente.
Nel Regno unito l’aumento dei contagi porta a nuove misure di sicurezza, con un limite massimo di sei persone che si possono incontrare contemporaneamente. Bloccato per una strana reazione avversa, intanto, il nuovo vaccino che la multinazionale AstraZeneca sta sviluppando assieme all’Università di Oxford. In Bielorussia, dopo le elezioni, sono sparite due esponenti dell’opposizione, mentre in Bolivia un tribunale ha vietato all’ex presidente Evo Morales di ricandidarsi. Infine, dopo la pausa dovuta al covid, riparte a Londra il processo per l’estradizione di Assange negli Usa.
Si avvicina il referendum costituzionale sul taglio dei parlamentari e quindi dedichiamo uno speciale per capire (e smontare) le ragioni del sì e del no e fare qualche ragionamento più generale. Ha senso puntare sul risparmio quando parliamo di democrazia? E di quale democrazia stiamo parlando? Ci sono ragionamenti diversi che ci possono orientare nel voto?
L’ecobonus 110% potrebbe trasformarsi in una misura permanente e il bonus bici è stato finalmente pubblicato in Gazzetta Ufficiale: ecco tutte le novità. Intanto si diffondono nuovi incendi in California e il potentissimo tifone Haishen si sta per abbattere sul Giappone, mentre in tutto il mondo l’inquinamento cittadino è tornato ai livelli pre-lockdown. Infine parliamo del mito della meritocrazia, smontato a dovere da un ottimo articolo del Sole 24 Ore.
38 gradi in Siberia, 22 al polo Nord. Le temperature sono impazzite e gli incendi (nell’Artico e in Amazzonia) sono tornati a fare danni, distruggendo ettari di vegetazione e immettendo nuova CO2 in atmosfera. Intanto prosegue nel mondo la transizione verso le rinnovabili, che aumentano la capacità elettrica installata, che se non cala quella fossile. Facciamo anche un giro di aggiornamenti su quello che succede nel mondo, con la guerra tecnologica fra Cina e India, il caso Navalny, le dimissioni di Shinzo Abe e il compenso delle calciatrici brasiliane.
Una puntata per rimetterci in pari anche con la situazione negli Usa, dove infuria una delle campagne elettorali più polarizzate di sempre. I democratici accusano i repubblicani di voler distruggere la democrazia, i repubblicani accusano i democratici di essere violenti estremisti. Nel frattempo non si placano le proteste del movimento Black lives matter dopo i fatti di Kenisha, in Wisconsin. Spariti completamente dai radar invece i temi ambientali, che avevano almeno in parte caratterizzato le primarie democratiche.
Tre notizie legate alla plastica. 1) Unilever, la multinazionale olandese-britannica proprietaria di oltre 400 marchi per la pulizia della casa e l’igiene personale investirà 1 miliardo di euro per eliminare dai propri prodotti e imballaggi le sostanze basate sui combustibili fossili da qui al 2030. 2) Secondo alcuni gruppi di esperti, la futura legge UE contro le microplastiche potrebbe in realtà persino peggiorare l’attuale situazione di habitat ed ecosistemi invasi da queste minuscole particelle. 3) Le principali compagnie petrolifere stanno facendo pressioni sugli Stati Uniti perché faccia a sua volta pressione sul Kenya affinché cambi la sua posizione di leader mondiale contro i rifiuti di plastica. Qual è il filo conduttore? Cosa capiamo se vediamo queste notizie tutte assieme?
Facciamo il punto sulla situazione Covid. In Italia, ad agosto, i casi sono tornati a salire, ma la situazione sembra abbastanza sotto controllo, con pochi malati in terapia intensiva e pochi morti. A cosa è dovuto questo cambiamento? Anche globalmente l’epidemia sembra in calo, ciononostante impazza la corsa al vaccino, con Russia e Cina in pole position e Trump che ne vuole uno prima delle presidenziali di novembre. Quali sono i rischi di approntare un vaccino così in fretta? E soprattutto, abbiamo imparato qualcosa da questa situazione?
Torna “Io Non Mi Rassegno”, dopo la pausa estiva. In questa prima puntata proviamo a fare il punto delle varie cose successe nel mondo in queste tre settimane di assenza, tenendo da parte l’argomento Covid, di cui cui occuperemo domani. Parliamo quindi del presunto avvelenamento di Aleksej Navalny, il principale oppositore di Putin, delle elezioni in Bielorussia, del maltempo in Italia, dello scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia che potrebbero aver superato il punto di non ritorno e infine delle ultime sperimentazioni di Neuralink.
Puntata speciale dedicata alla delicata situazione del turismo in Italia e nel mondo. Alcune città europee si stanno organizzando per costruire un modello di accoglienza diverso, più lento e sostenibile, mentre il turismo di massa è in crisi, fra crociere ferme e compagnie aeree sull’orlo del fallimento. Ma non c’è solo il turismo cittadino: l’estate 2020 potrebbe essere un’ottima occasione per riscoprire i viaggi a piedi.
Torniamo a parlare della violenta esplosione nella capitale del Libano. Cosa c’entra una nave battente bandiera della Moldavia fermata nel 2013 nel porto di Beirut? E quanto è realistica l’ipotesi che nell’Hangar-12 ci fosse l’arsenale di Hezbollah? Commentiamo anche la situazione generale del paese, dove già da tempo è in corso una crisi economica, finanziaria e politica gravissima cui questo evento potrebbe aver assestato il colpo definitivo. Infine parliamo dello scontro fra governo e Regione Sardegna sulla “legge del cemento”.
La violenta esplosione di un deposito di ammonio nella zona vicino al porto di Beirut, ieri pomeriggio, campeggia sulle prime pagine di tutti i giornali. Sulle cause c’è ancora il mistero: è stato un incidente? Quanto è realistica l’ipotesi di un attentato? E cosa c’entra Rafiq Hariri, controversa figura politica libanese uccisa in un attentato nel 2005? Commentiamo anche due nuovi studi che ci mostrano l’estrema complessità degli ecosistemi: uno riguarda alcuni spiacevoli effetti collaterali della strategia di conservazione del panda gigante, l’altro ha a che fare con l’effetto priming.
Tutte le novità sulla pandemia. Arrivano i primi risultati dei test sierologici a campione svolti dall’Istat: sono circa un milione e mezzo gli italiani che sono entrati in contatto col virus e hanno sviluppato gli anticorpi. Intanto proseguono le sperimentazioni sui vaccini (sono circa 200 in tutto il mondo) e si accende il dibattito sui test su volontari sani (mentre la Russia annuncia una campagna di vaccinazione di massa per l’autunno). Infine commentiamo una sentenza del Giudice di Pace di Frosinone che sta facendo molto discutere.
Tesla annuncia di essere pronta a cedere il software in licenza e fornire propulsori e batterie ad altre case automobilistiche per accelerare l’energia sostenibile, senza schiacciare i concorrenti. Intanto sono rientrati a terra gli astronauti Bob Behnken e Doug Hurley, protagonisti della prima missione NASA a bordo di una capsula costruita e operata una compagnia spaziale privata, SpaceX. A Hong Kong sono dure le prime conseguenze dell’applicazione della legge sulla sicurezza nazionale cinese. In Olanda, la città di Arnhem ha approvato una interessante strategia di adattamento ai cambiamenti climatici.
Fa male, non fa male, lo useranno per spiarci, è un’operazione militare, salverà il mondo, è all’origine dell’epidemia di Covid-19. Il 5G è innegabilmente al centro del dibattito. Ecco la seconda parte dello speciale dedicato all’argomento, in cui andiamo ad analizzare l’impatto ecologico della nuova tecnologia, i rischi per la privacy e la cybersecurity e infine le potenzialità nascoste.
Fa male, non fa male, lo useranno per spiarci, è un’operazione militare, salverà il mondo, è all’origine dell’epidemia di Covid-19. Il 5G è innegabilmente al centro del dibattito. Ecco la prima parte dello speciale dedicato all’argomento, in cui andiamo a smontare alcune teorie infondate e analizziamo la complessa relazione fra 5G e salute, da vari punti di vista.
Negli Usa alcune industrie inquinanti, già accusate di essere causa di iniquità ambientali, sociali e sanitarie, finanziano le fondazioni private legate alla polizia in molte delle principali città Usa. Un’altra inchiesta mostra invece il legame fra allevamenti intensivi e deforestazione illegale in Brasile. In Australia i primi studi sui danni causati dagli incendi dello scorso anno mostrano risultati impressionanti: parliamo di 3 miliardi di animali morti (direttamente o indirettamente) per via degli incendi. Infine lunedì 27 c’è stata una sentenza storica sul “fine vita”: assolti Cappato e Welby per il caso Trentini.
L’Argentina non trova un accordo con i creditori e dichiara il nono default della sua storia repubblicana. Intanto un ministro polacco dichiara di voler far uscire il suo paese dalla Convenzione di Istanbul, il primo trattato internazionale per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica, perché lo ritiene “femminista e vicino all’ideologia gay”. In Italia fa discutere il rifinanziamento alla Guardia costiera libica, anche per via della mancata trasparenza sui fondi. Infine parliamo dell’effetto parabrezza.
Puntata speciale, dedicata allo scontro fra Usa e Cina. I rapporti fra le due superpotenze sono ai mini storici con la chiusura di due ambasciate (una per parte), diversi arresti, la questione Huawei. Quali sono i fattori scatenanti di questo conflitto politico e commerciale? C’è il rischio che si trasformi in una nuova guerra fredda? Le intenzioni di Trump sono reali o si tratta di mera propaganda elettorale? Facciamo il punto, aiutati da alcuni articoli recenti.