Lavoro stagionale: tra figure “introvabili” e diritti negati – INMR Sardegna #81
Parliamo della assenza di lavoratori e lavoratrici stagionali con Dignitàt – movimento anti sfruttamento di Alghero, della prima applicazione del diritto alla genitorialità nelle coppie omogenitoriali, dell’ultima opera muraria di Orgosolo e anche dell’allarme incendi.
Fonti
#lavorostagionale
Estate 2025, bagnini quasi introvabili: nell’isola sono 500 in meno
#omogenitorialità
Cagliari, svolta sulle madri intenzionali | Zedda: “Diritto che tutela i bimbi”
La Corte Costituzionale smentisce Roccella sui figli nelle coppie con due madri
#orgosolo
Una gradinata di Orgosolo si tinge dei colori della Palestina
#incendi
Inizia l’allarme incendi in Sardegna: oggi 13 richieste d’intervento
#SACC
Il mito della Brigata Sassari e il prezzo della Patria
La scuola e il margine. Appunti da un paese che resiste
La legge sulle aree idonee? Per il Tar del Lazio è tutto da rifare
Trascrizione puntata
L’estate è alle porte ma la stagione estiva nell’Isola è iniziata già da un po’ e con essa, anche le cronache iniziano a raccontare della carenza di lavoratori e lavoratrici stagionali. In settimana La Nuova Sardegna ha affrontato il tema dei bagnini i quali sarebbero praticamente introvabili per questa stagione estiva. L’applicazione di un decreto governativo ha infatti modificato le linee guida per ottenere il brevetto e consente ora solo agli allenatori di 2°e 3° livello Snaq di formare i futuri assistenti bagnanti. «Fino allo scorso anno riuscivamo a preparare circa 500 addetti al salvamento ogni stagione, nel 2025 siamo ancora fermi a zero», ha spiegato a la Nuova sardegna Andrea Pascalis, referente regionale della Società Nazionale di Salvamento. Il decreto aveva inizialmente escluso anche gli under 18 dalla possibilità di ottenere il brevetto, ma come dichiara sempre Pascalis «Una percentuale molto alta di persone che svolgono questo ruolo ha dai 16 ai 18 anni. Nonostante dopo sia stata consentita una proroga, molti sono rimasti esclusi. In tanti ci stanno contattando alla ricerca di personale – ha aggiunto il referente – ma per quest’anno non possiamo intervenire». È un tema quello generale della carenza di lavoratori e lavoratrici stagionali che si interseca sempre nella cronaca con notizie che sono però di denuncia di condizioni di lavoro non propriamente ottimali. Qualche settimana fa abbiamo parlato del fatto che il segretario generale della UilTucs, Cristiano Ardau, ha denunciato condizioni di lavoro critiche per molti e molte stagionali nel settore turistico. Tra le segnalazioni raccolte dal sindacato: stipendi bassi, contratti irregolari, alloggi fatiscenti e richieste indebite come il pagamento della divisa o di cauzioni per l’assunzione. Per questo abbiamo deciso di chiedere un contributo a Dignitàt – movimento anti sfruttamento di Alghero, per comprendere meglio insieme a chi da tempo studia il fenomeno del lavoro stagionale, quali siano le problematiche radicate nell’Isola.
A due settimane dalla storica sentenza della Consulta, a Cagliari è arrivata la prima applicazione del diritto alla genitorialità della madre intenzionale nelle coppie omogenitoriali. Il 22 maggio la Corte Costituzionale ha infatti pubblicato una sentenza riguardante le famiglie formate da due donne. La Corte ha stabilito che è illegittimo che la legge italiana sulla procreazione medicalmente assistita (PMA) consenta il riconoscimento di un figlio nato in Italia, grazie alla PMA praticata all’estero, solo da parte della madre biologica (quella che ha partorito il o la bambina) escludendo invece la cosiddetta “madre intenzionale”. In sintesi, la Corte ha affermato che negare a quest’ultima la possibilità di riconoscere il figlio lede il «miglior interesse del minore». Come ricostruisce Cagliaripad, negare il diritto alla genitorialità determina una violazione sia dell’articolo 2 della Costituzione, “per la lesione dell’identità personale del nato e del suo diritto a vedersi riconosciuto sin dalla nascita uno stato giuridico certo e stabile”, ma anche dell’articolo 3 per la “irragionevolezza dell’attuale disciplina che non trova giustificazione in assenza di un controinteresse di rango costituzionale”. Ad essere violate sarebbe inoltre anche l’articolo 30, poiché il minore deve “vedersi riconosciuti, sin dalla nascita e nei confronti di entrambi i genitori, i diritti connessi alla responsabilità genitoriale e ai conseguenti obblighi nei confronti dei figli”. Un qualcosa di illegittimo abbiamo detto e infatti in settimana a Cagliari è arrivata la prima applicazione pratica della sentenza, con il sindaco Massimo Zedda che ha annunciato lo storico passaggio nelle carte comunali. “Abbiamo subito dato seguito alla sentenza della Corte Costituzionale. In questo modo viene riconosciuto de facto il diritto alla genitorialità, tutelando la bambina” ha dichiarato il primo cittadino, “Andiamo avanti nell’assicurare a tutte e tutti il pieno godimento dei diritti civili”. Una svolta storica anche in Sardegna, dunque, dove a Cagliari il riconoscimento della madre intenzionale segna un passo concreto verso una società più giusta e inclusiva, nel nome dei diritti civili e del superiore interesse dei bambini.
A Orgosolo, la gradinata di piazza Gramsci si è trasformata in un segno potente di solidarietà internazionale, che fatto il giro del web: rosso, nero, bianco e verde – i colori della bandiera palestinese – compongono un grande murale che porta la scritta ‘Palestina Libera’. A firmarlo sono alcune donne del paese barbaricino, le quali hanno voluto esprimere la loro indignazione per le morti a Gaza e la vicinanza alla popolazione palestinese. L’idea è partita dall’artista Lina Sanna, muralista orgolese, che racconta come: ‘Abbiamo deciso di farlo per essere vicine a chi soffre – vi leggo direttamente le sue parole – Il progetto era pronto da gennaio, ma la pioggia ci aveva costrette a rimandare. La realizzazione è stata corale: io ho lanciato la proposta, ma il merito è di tutte’. Un gesto collettivo, dunque, che unisce arte, memoria e impegno civile, nel solco profondo della tradizione muralista del paese. Orgosolo è infatti noto come il ‘paese dei murales’, una tradizione iniziata nel 1969 con il collettivo anarchico Dioniso, che ha trasformato le facciate delle case in tele per raccontare storie di lotta, resistenza e identità. Oggi, con oltre 200 murales, il paese continua a utilizzare l’arte come mezzo di espressione politica e sociale, affrontando temi locali e internazionali. L’ultimo murale si inserisce in questa tradizione, riaffermando il ruolo di Orgosolo come voce di dissenso e solidarietà, attraverso l’arte.
L’estate non è ancora cominciata, ma in Sardegna si torna già a fare i conti col fuoco. Solo nella giornata del 4 giugno sono state 15 le richieste di intervento per incendi di diversa entità. La stagione calda sembra presentarsi in anticipo, e con lei quindi anche l’emergenza che si ripete ogni anno, soprattutto nelle campagne. Il fuoco però non è quasi mai soltanto un disastro naturale: è spesso il riflesso di una gestione del territorio fatta di mancanze – come la prevenzione – e di presenze dannose come incuria, disattenzione, e talvolta anche il dolo. È un segnale, e questa prima ondata non fa che accendere l’allarme, anche perché nel 2024, da gennaio a luglio, sono andati in fumo oltre 4.000 ettari di territorio. E allora, quello che è importante sapere è anche come comportarsi. In caso di incendio, bisogna chiamare subito il 112 o il 115. Quello che non bisogna fare è innanzitutto, aspettare che lo faccia qualcun altro o pensare che i soccorsi siano già arrivati: se non si vedono, è sempre meglio chiamare e accertarsi. Non bisogna poi sostare lungo le strade e attraversare zone invase da fumo o fiamme, ma anche non formare code: se la strada è chiusa, il consiglio è di tornare indietro. Ogni minuto può fare la differenza, anche perché abbiamo un’isola sola. Proteggerla è un gesto quotidiano, un atto di responsabilità, ma anche d’amore.
Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme
La settimana di pubblicazioni è iniziata martedì con un articolo però strettamente legato alle celebrazioni del 2 giugno, a firma della nostra sara corona Demurtas. Tema centrale è la Brigata Sassari perché dalla memoria collettiva alle narrazioni ufficiali, la Brigata Sassari rappresenta un simbolo potente di sacrificio e lealtà, ma anche di manipolazione dell’identità e della storia sarda.
Fondata nel 1915, questa unità militare è al centro di un delicato processo di costruzione dell’italianità in Sardegna, spesso a discapito della propria sardità. Il suo mito si è consolidato nel tempo, alimentato da un passato di battaglie, caduti e riconoscimenti, e ancora oggi viene evocato come esempio di dedizione alla Patria, il prezzo pagato per essere “italiani”. Ma cosa si cela dietro questa narrazione? E quale ruolo ha giocato nel costruire l’identità italiana in Sardegna? Non poche risposte si trovano nell’approfondimento in merito nella nuova puntata rubrica a cura di Sara Corona Demurtas, trovate tutto su www.sardegnachecambia.org
Mercoledì spazio alla nostra Michela Calledda della Libreria La Giraffa di Siliqua, con una riflessione preziosa sul valore della scuola nei paesi. Quello che diciamo è che la scuola di paese non è solo un’istituzione, ma un presidio di umanità, un luogo di educazione alla convivenza e di formazione di sguardi aperti sul mondo. Vi leggo direttamente un pezzo dell’articolo, ma l’invito è di non perdersi neanche una parola, trovate sempre tutto sul nostro portale. “La scuola è il primo margine che abitiamo. Un margine pieno di voci, di zaini più grandi dei corpi, di domande enormi dentro mani piccole. Nel mio paese la scuola ha perso l’autonomia. Dallo scorso anno dipendiamo da Decimoputzu. I nostri bambini sono pochi. I nati del 2015 sono appena 21, mia figlia è la prima di quell’anno ed è nata a marzo, per capire le proporzioni. Il rischio, silenzioso ma concreto, è che a forza di comprimere, razionalizzare, efficientare, si cancelli il margine, che si elimini ciò che non è considerato produttivo, centrale, rilevante. Eppure è proprio dal margine che si immaginano mondi alternativi. In un paese piccolo la scuola non è solo un’istituzione, è la spina dorsale della comunità“.
Giovedì spazio invece alla rubrica di Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru che ci aggiorna rispetto a quelle che sono le novità in materia di fonti rinnovabili e transizione energetica trasformata in speculazione. Quello di cui parliamo è la recente sentenza del TAR del Lazio che continua a scuotere il futuro delle energie rinnovabili in Sardegna e in Italia. Dopo anni di dibattiti e ricorsi, la magistratura ha posto in discussione la legge regionale sulle aree idonee chiamando in causa la Corte Costituzionale, ma non finisce qui: un altro pronunciamento ha riguardato proprio il decreto Pichetto Fratin, con effetti che di fatto ridisegneranno il quadro normativo nazionale, e soprattutto su questo si concentra l’articolo di Maurizio Onnis. Queste decisioni infatti rappresentano un punto di svolta e l’inizio di un nuovo percorso legale e politico. La questione delle aree idonee, infatti, torna a dover essere riscritta da zero, con implicazioni che vedranno coinvolti aziende, territori e comunità. Ne parliamo nell’articolo uscito ieri, sempre su www.sardegnachecambia.org
E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:
- Inizio dicendoci che stasera siamo a Siliqua alla libreria la giraffa perché a partire dalle 18:45, Maurizio Onnis presenta il suo ultimo romanzo, Il Candidato (Catartica, 2025) in dialogo con la nostra Lisa Ferreli. Ambientato in una Sardegna attraversata da profonde contraddizioni, Il Candidato racconta una comunità alle prese con la pressione crescente della speculazione energetica. È una storia di resistenza, ma anche di ambiguità e compromessi, che mette in luce le tensioni tra chi sceglie di lottare e chi preferisce adattarsi. Tra interessi economici, giochi di potere e scelte individuali, il romanzo esplora le fragilità e la forza di un territorio e della sua gente. Non c’è un finale scritto: il futuro resta aperto, nelle mani di chi avrà il coraggio di decidere da che parte stare. Venite a trovarci, sarà una bella occasione di conoscenza, anche reciproca
- Oggi ad Armungia e domani a Ballao e dopodomani a San Basilio si terrà la terza edizione del Gerrei Astrofest, il festival di divulgazione astronomica organizzato in Sardegna dall’Istituto nazionale di astrofisica in collaborazione con il Gal Sgt e l’Unione dei comuni del Gerrei. Il programma prevede varie iniziative tra conferenze, laboratori didattici, mostre, installazioni creative, giochi da tavolo, serate di osservazione delle stelle e astrotrekking. Il Sardinia Radio Telescope sarà ad esempio il punto di arrivo dell’astrotrekking tematico sul Sistema Solare previsto a conclusione della manifestazione, domenica 8 giugno, con partenza all’alba dal paese. Domani invece a Ballao sarà è presente l’Agenzia Spaziale Italiana, con una presentazione delle attività svolte in Sardegna e un laboratorio didattico/divulgativo sulla comunicazione spaziale con le sonde interplanetarie. Insomma, una serie di appuntamenti che questo weekend, non potete perdere!
- Altro luogo da visitare è sicuramente la mostra VINTAGE – Chic, Pop, Kitsch, allestita fino al 29 giugno al MURATS, Museo Unico Regionale dell’Arte Tessile Sarda, a Samugheo, piccolo centro in provincia di Oristano. La giornalista sarda Federica Ginesu l’ha raccontata su Vogue come una mostra di oltre cento oggetti, provenienti da raccolte private e soffitte dimenticate, che danno vita a un gioco di ricordi e invenzioni: un itinerario gioioso che attraversa decenni di moda, design e cultura materiale, raccontando l’evoluzione del gusto e delle abitudini, tra eleganza raffinata e seduzioni pop e kitsch. Un viaggio che parte dagli anni ‘50 fino agli anni ‘80, con un rapido prolungamento negli anni ‘90 rappresentati da quattro oggetti senza didascalia che i visitatori possono scovare e riconoscere. Da non perdere, ricordatevi: è visitabile fino al 29 giugno
- Per chi ama le fiere, questo può essere un weekend fortunato perché fino a domenica Carbonia ospita la 19esima edizione de Il Sulcis Iglesiente Espone, fiera dedicata all’artigianato, ai prodotti agroalimentari e al turismo. L’evento, organizzato dal Consorzio Fieristico Sulcitano, coinvolge oltre 300 espositori provenienti da tutta la Sardegna, i quali mettono in mostra le eccellenze della tradizione enogastronomica e artigianale sulcitana. Area stand e spettacoli si trovano nel centro della cittadina mineraria, ma l’evento del weekend può essere anche occasione per visitare le attrazioni culturali carboniesi: Grande Miniera di Serbariu e Museo del Carbone, Parco archeologico urbano di Cannas di Sotto, Parco archeologico di Monte Sirai e Museo archeologico Villa Sulcis. Se siete in zona o potete spostarvi, anche questo sembra un evento decisamente interessante
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