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16 Maggio 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Salve 16 persone migranti alla deriva al largo delle coste sarde – INMR Sardegna #78

Parliamo del salvataggio di 16 migranti a largo di Teulada e di politiche (e non) migratorie nell’Isola con Hassan Laoudini, responsabile immigrazione della Cgil di Cagliari. Parliamo poi braccio di ferro tra Demanio e Regione sui beni pubblici statali, dei nuovi centri di quartiere a Cagliari dell’aumento delle spiagge a numero chiuso contro l’overtourism.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
sardegna migranti rassegna stampa
L'articolo si trova in:

Trascrizione della puntata:

In settimana una nave da crociera ha prestato soccorso e salvato 16 migranti al largo della Sardegna. Nelle coste sud occidentali è infatti stato visto un barchino alla deriva: a bordo uomini, donne e un minore che la Msc Orchestra, in navigazione tra Ibiza e Sardegna, alle prime luci del giorno, ha incrociato al largo di Capo Teulada, in un motoscafo alla deriva. Come riporta La Nuova Sardegna, come prevedono le regole internazionali del mare, il gigante del mare, con quasi 4.000 croceristi a bordo, è intervenuto per soccorrere le sedici persone migranti. La nave da crociera è arrivata poi al porto di Cagliari dove ad attendere all’attracco c’erano le pattuglie della polizia che hanno preso in consegna i migranti per espletare quelle che sono le procedure previste dal protocollo del soccorso internazionale in mare. Le sedici persone di provenienza nordafricana sono state accompagnate al Cpa di Monastir per l’identificazione da parte della sezione immigrazione della Questura. Come però troppo spesso accade, la notizia ha generato anche commenti razzisti e/o islamofobi sintomatici di un pregiudizio e un odio che sono ben radicati. Il fenomeno delle migrazioni è però un qualcosa che riguarda l’esistenza in qualunque forma si presenti, che assume sicuramente sfumature e origini differenti ma è un qualcosa che non si può “fermare” come tante persone credono e chiedono. In merito però quello che ci siamo chiesti è anche quali sono le risposte che come società che accoglie possiamo dare e quali sono invece le prassi che non sono attuabili (ma che dovrebbero) per mancanze di fondi/interesse. Domande che abbiamo posto ad Hassan Laoudini, responsabile immigrazione della Cgil Cagliari.

In primo piano in settimana c’è stata anche la presa di posizione della Regione Sardegna contro l’Agenzia del Demanio, in merito al bando nazionale “Crea Valore”, che prevede la concessione in affitto di 383 immobili pubblici statali, tra cui cinque situati in Sardegna. Si tratta dell’ex batteria militare di Poggio Raso a La Maddalena, l’ex batteria militare di Capo d’Orso a Palau, la palazzina ex alloggio agenti penitenziari e l’edificio vicino al Ceas (Centro di educazione ambientale e sostenibilità) a Cala Reale, nell’Isola dell’Asinara, l’ex Intendenza di Finanza in via Luzzati, a Sassari. Come però ha denunciato in settimana Francesca Ghirra, deputata sarda dei Progressisti, “l’operazione, presentata come strategia di “recupero e rifunzionalizzazione”, non prevede però alcun coinvolgimento delle istituzioni regionali e mira alla messa a reddito di beni appartenenti allo Stato anche quando non più utilizzati per scopi pubblici». Anche l’assessore regionale degli Enti locali e Urbanistica, Francesco Spanedda, si è espresso in merito richiamando con forza l’articolo 14 dello Statuto speciale della Sardegna, secondo cui “i beni che non sono più utili alle funzioni governative devono essere trasferiti alla Regione”. Un principio che, afferma Spanedda, “deve essere applicato sempre e non in maniera discontinua e parziale”. Il rischio, secondo l’assessore, è infatti che beni ormai dismessi e non più destinati a finalità statali vengano affidati a soggetti privati senza alcun coinvolgimento della Regione. Da qui la richiesta corale di un “confronto politico-istituzionale urgente” per definire modalità chiare e rapide di trasferimento al patrimonio regionale. Quello che infatti in merito ha annunciato la deputata è anche un’interrogazione parlamentare in merito al Ministro dell’Economia e delle Finanze «per chiedere la sospensione immediata delle procedure di affidamento e valorizzazione dei beni pubblici situati in Sardegna fino a che non venga verificata la loro spettanza alla Regione ai sensi dell’articolo 14 dello Statuto (ma la richiesta è anche di) l’apertura di un tavolo politico-istituzionale con la Regione Sardegna, per definire un piano di attuazione vincolante dell’articolo 14 dello Statuto, che garantisca alla Sardegna il pieno esercizio delle proprie prerogative costituzionali». Secondo quanto riporta L’Unione Sarda, il patrimonio immobiliare dello Stato in Sardegna è vastissimo, con 1.399 proprietà censite: magazzini, ex caserme, ville storiche e fari dismessi, molti dei quali da anni in stato di abbandono. Solo una piccola parte – meno del 15% – è attualmente disponibile per la concessione. Un’eredità pubblica che rischia di perdersi tra burocrazia e mancanza di visione condivisa tra istituzioni statali e regionali. Sul bando, dopo quello agli Enti locali e Urbanistica, ha preso anche posizione l’Assessorato regionale alla Difesa dell’Ambiente, esprimendo «netta e motivata opposizione rispetto all’iniziativa dell’Agenzia del Demanio di promuovere partenariati pubblico-privati per la valorizzazione economica di beni pubblici statali, tra cui due immobili situati a Cala Reale, sull’isola dell’Asinara». «Non si tratta – sottolinea l’assessora Rosanna Laconi – solo di un vizio procedurale, ma di un errore politico e culturale. Qualsiasi proposta di valorizzazione deve avvenire nel rispetto della pianificazione territoriale regionale, della sostenibilità ambientale e soprattutto del diritto della Sardegna a decidere del proprio patrimonio. Ogni atto unilaterale in tal senso è respinto con decisione».

In settimana è stato devastato il Centro di quartiere StraKrash nel quartiere di Is Mirrionis a Cagliari, in via Brianza. Una struttura, che fa parte dei servizi del Comune di Cagliari ed è gestita dalla Cooperativa Sociale Passaparola, che dal 2016 offre attività aggregative e ricreative gratuite per bambini e ragazzi dai 5 ai 17 anni, oltre che a famiglie e adulti. Una notizia che ha generato non poco stupore, dissenso ma anche solidarietà. In merito, dopo l’atto vandalico che ha preso di mira il Centro StraKrash, la risposta della città non si è fatta attendere. L’amministrazione guidata dal sindaco Massimo Zedda si è già rimboccata le maniche come riporta Cagliari Today, per garantire la continuità delle attività e trovare una nuova sede temporanea. Ma c’è di più: arrivano tre nuovi Centri di quartiere per ampliare una rete sociale che supporta da dieci anni minori e famiglie in difficoltà. Come scrive la giornalista Francesca Matta, durante l’ultimo Consiglio comunale, tenutosi martedì 13 maggio, la presidente della Commissione salute e benessere, Rita Polo (PD), ha riacceso i riflettori su questi preziosi presidi sociali, che a Cagliari coinvolgono centinaia di minori ( pensate che solo nel 2024 si contano oltre 640 iscritti nei quattro centri attivi) presidi sociali che offrono un sostegno cruciale alle famiglie in una città dove i minori fino a 18 anni rappresentano l’11,85% della popolazione. Precisamente, nei Centri si registrano 7.691 bambini sotto i 10 anni e 10.047 ragazzi tra i 10 e i 18 anni. L’obiettivo della mozione presentata in Aula è quindi chiaro: trasformare la sfida in un’opportunità per investire ancora di più nel futuro dei giovani cagliaritani, come confermato dall’assessora alla salute Anna Puddu, che ha annunciato nuove aperture imminenti e un piano strutturato per rispondere alle esigenze crescenti. Sempre Puddu ha poi espresso parere positivo sulla mozione a nome di tutta la giunta, sottolineando come l’amministrazione abbia già inserito il potenziamento dei Centri di quartiere nel Documento unico di programmazione. Il tutto è partito quindi da un gesto vile ha colpito il cuore di una comunità, ma che ha ricevuto una risposta chiara e corale: trasformare l’attacco al Centro StraKrash in un’occasione per rafforzare la rete di solidarietà e investire ancora di più nei giovani e nelle opportunità a loro dedicate nelle nostre comunità.

In Sardegna aumentano le spiagge a numero chiuso contro l’overtourism. Il fenomeno dell’overtourism – ovvero il sovraffollamento turistico in questo caso dei luoghi naturali – è uno dei temi sempre più urgenti in Sardegna soprattutto se si pensa alla sempre più diffusa idea che il turismo debba essere sostenibile. Spiagge iconiche e paesaggi naturali rischiano di essere compromessi dall’eccessiva antropizzazione, di conseguenza sempre più amministrazioni locali decidono di intervenire con misure di contingentamento, come il numero chiuso. A partire dalla fine di giugno 2025, primi di luglio come riporta Repubblica diventano a numero chiuso spiagge come Piscina Rei, Tziu Franciscu e Monte Nai, nel comune di Muravera. Anche Mari Pintau, nel comune di Quartu Sant’Elena, applicherà delle regole per ridurre l’assalto al lido mentre a La Rena Bianca – Santa Teresa Gallura l’esperimento dello scorso anno verrà ripetuto (con numero contingentato e ticket da 3,50, gratuito per i residenti, dal primo giugno al 30 settembre), a La Pelosa – Stintino il periodo a numero chiuso scatta il 15 maggio, con prenotazioni online dal 13 maggio. In settimana ne hanno parlato anche ai microfoni di Radiolina, a partire dall’esempio dell’Oasi di Biderosa, che mostra come una gestione attenta e digitale possa conciliare turismo e tutela ambientale. Elisa Farris, sindaca di Orosei, il comune che ospita l’Oasi di Biderosa, che per chi non lo sapesse è un parco naturalistico di circa 600 ettari e cinque spiagge spesso definite paradisiache, ha ricordato che “L’ingresso contingentato alla spiaggia di Biderosa è uno dei primi esperimenti di spiagge a numero chiuso in Sardegna”. Dal 2000, infatti, il controllo degli accessi – sia pedonali che con veicoli – è affidato a una cooperativa, che agisce in convenzione con Ente Foreste e Comune, garantendo una gestione sostenibile e ordinata.

Il sistema di prenotazione per accedere alla Biderosa si è evoluto nel tempo. “Dallo scorso anno è possibile acquistare i biglietti online – spiega sempre la sindaca Elisa Farris – una modalità che consente di snellire l’accesso e migliorare il monitoraggio dei flussi turistici”. La digitalizzazione come commentano da Radiolina ha portato vantaggi significativi: più comodità per visitatori e visitatrici, ma soprattutto, maggiore efficienza nel rispettare i limiti previsti per proteggere uno dei gioielli naturalistici della Sardegna. Contingentare gli accessi non significa chiudere le porte al turismo, ma aprirle a un futuro più sostenibile: l’esperienza della Biderosa lo dimostra, e sempre più comuni sardi sembrano pronti a seguire questa strada, dove tutela ambientale e accoglienza possono finalmente camminare insieme.

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme

La nostra settimana di pubblicazioni è iniziata martedì, lunedì l’abbiamo dedicato a una campagna di promozione dell’accordo che prevede, una volta al mese su Sardegna che Cambia, un’inchiesta firmata Indip, gratuita e accessibile a tutte e tutti. Indip è un periodico indipendente di approfondimento, nasce in Sardegna da un progetto del giornalista d’inchiesta Pablo Sole e da un gruppo di colleghi che ha deciso di puntare su inchieste, reportage e interviste, con l’obiettivo di assicurare ai lettori chiarezza, accuratezza e verifica puntuale delle fonti, secondo i princìpi dello Slow journalism. Le inchieste di Indip sono normalmente riservate agli abbonati, ma grazie a questa collaborazione potete leggerne una ogni mese anche sul nostro portale, gratuitamente. Un’occasione da non perdere ma l’intenzione, è anche quella di contribuire a far conoscere una realtà preziosa per l’informazione sarda, come Indip

Dicevamo che la nostra settimana di pubblicazioni è iniziata martedì, nello specifico con un articolo di Maurizio Onnis che nella nuova puntata della sua rubrica sul tema della speculazione energetica, si è soffermato sulle compensazioni – quei benefici ovvero che le aziende investitrici dovrebbero garantire ai territori su cui operano realizzando i maxi impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili. Il tema è complesso e nel suo articolo Maurizio Onnis ha messo in evidenza come le norme finora adottate abbiano spesso lasciato le comunità “a bocca asciutta”, con limiti che hanno spalancato le porte a un sistema di sfruttamento, dove i grandi operatori troppo spesso hanno lasciato sul territorio soltanto briciole rispetto ai profitti enormi realizzati. Trovate il suo approfondimento sul nostro portale, www.sardegnachecambia.org 

Mercoledì invece spazio alla nostra Sara Brughitta con un’intervista a Riccardo Atzeni, illustratore sardo in arte Rikatz. Si tratta di un artista le cui radici, complessità identitarie e impegno sociale, si riflettano nel suo lavoro. Nell’intervista Riccardo Atzeni ci parla delle peculiarità di lavorare nell’Isola, dove le distanze e le difficoltà logistiche sono spesso un ostacolo alla partecipazione culturale. Una condizione che però, piuttosto che limite, è fucina di ispirazione ma anche testimonianza e veicolo di un’identità forte e resiliente. Un racconto quello di Riccardo Atzeni in cui emergono anche le contraddizioni di una Sardegna attraversata da lotte sociali e rivendicazioni, che si riflettono nelle sue opere e nel suo modo di vedere il mondo. Non perdetevela, leggerla sarà una coccola per lo spirito

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Vi parliamo prima di un evento realizzato anche grazie alla nostra collaborazione, la presentazione ovvero del primo romanzo in uscita per un editore sardo di Maurizio Onnis, sindaco di Villanovaforru e penna della nostra redazione. Mercoledì 21 maggio dalle 18 alla terrazza della Fondazione di Sardegna si terrà la presentazione di Il Candidato, il nuovo libro di Maurizio Onnis. Il Candidato – come scrivono Éntula e Lìberos – è il romanzo della nostra resistenza, la resistenza dei sardi alla speculazione sul vento e sul sole che colpisce oggi l’isola. È la storia del buono e del cattivo presenti nella gente e nella società di Sardegna, di come sia facile arrendersi e di come sia difficile ma necessario lottare per difendersi. È una storia politica, cruda e vera, ed è una storia senza finale. Perché il finale dobbiamo ancora scriverlo, tutti assieme, senza paura di affrontare l’avversario: solo così potremo diventare padroni del nostro futuro. Alla presentazione ci saremo anche noi ed è un evento a cui vi consigliamo di partecipare e un libro che dopo vi consigliamo di leggere, anche perché i diritti d’autore ricavati dalle vendite verranno devoluti per intero all’associazione ecologista Gruppo d’Intervento Giuridico (GrIG).
  • La mostra “Orizzonti” ha inaugurato una nuova tappa del suo percorso con una veste rinnovata e un nuovo sottotitolo: “Impressioni dall’isola”. L’esposizione è ospitata negli spazi del MAB – Centro culturale d’arte di Bari Sardo, e in ogliastra si concentra esclusivamente sulla fotografia, proponendo un viaggio visivo e poetico attraverso la Sardegna e i suoi molteplici orizzonti: geografici, simbolici, interiori e intimi. Le opere esposte sono firmate da tredici fotografi – tra loro Francesca Ardau, Ettore Cavalli, Elisabeth Euvrard e Alessandro Toscano – e dalla designer Sara Vignoli. Ciascuno offre una personale interpretazione degli orizzonti dell’isola, attraverso immagini che riflettono tanto la geografia quanto l’identità interiore di chi la abita. Una mostra da non perdere, un racconto corale che inoltre è accessibile gratuitamente
  • Martedì 20 maggio, alla libreria La Giraffa ci sarà la presentazione del libro di Silvia Pareschi “Fra le righe. Il mestiere del tradurre”, in dialogo con Annamaria Ferrari. Silvia Pareschi nel suo ultimo libro ci accompagna dentro il mestiere del tradurre: tra domande, scelte, inciampi, gioie. Come si traduce un gioco di parole? Cosa succede quando si incontrano lingue ibride come lo yinglish o lo spanglish? E cosa vuol dire davvero ritradurre un classico? Un libro che è un inno alla cura delle parole, e anche per questo vi consigliamo la presentazione, a siliqua in piazza martiri, dalle ore 18.

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