11 Apr 2023

Cosa sappiamo sui file segreti del Pentagono che imbarazzano gli Usa – #707

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Alcuni documenti segreti del Pentagono hanno iniziato a circolare in rete. Documenti da cui emergono preoccupazioni sulla tenuta della contraerea ucraina, diverse informazioni interessanti e riservate sul conflitto, un lavoro di spionaggio profondo e costante verso la Russia, ma anche un’opera degli 007 nei confronti degli alleati come Israele, Corea del Sud, Canada e altri. Ma da dove sono spuntati, e come, questi documenti? Cosa contengono esattamente? Sono attendibili? Quali conseguenze avranno sul conflitto? Sono tante domande a cui proveremo a dare qualche risposta. Ci vorrà un po’, ma tanto oggi parliamo solo di questo.

Allora, la notizia è di quelle grosse, e tocca parlarne in maniera abbastanza approfondita, perché una fuga di notizie come quella successa in questi giorni, ammesso che sia una vera fuga di notizie, non è una cosa comune, perché si tratta di documenti anche top secret, venuti fuori in maniera quasi assurda, in gruppi online frequentati soprattutto da adolescenti e legati ad alcuni influencer, nel bel mezzo di un conflitto, che fanno emergere aspetti strategici che possono influenzare il conflitto stesso, che mettono in imbarazzo Washington e che a detta del pentagono mettono a repentaglio la sicurezza nazionale.

Ma quanto sono realmente importanti questi documenti? E come è possibile che siano emersi così come dal nulla? si è trattato di fuga di notizie o hacking? E soprattutto cosa rivelano? 

DOVE E COME SONO APPARSI

Partiamo dalla ricostruzione dei fatti di questi ultimi giorni. In pratica a un certo punto qualcuno si è accorto che c’erano diversi documenti, circa un centinaio, classificati come noforn (ovvero non rilasciabili a cittadini stranieri, non americani), altro come secret, altri ancora come top secret, ovvero il massimo livello di segretezza, sparsi sul web. Non so in che altro modo dirlo se non così: non c’è stata una fuga di notizie in stile Julian Assange con Wikileaks, o Edward Snowden, in cui degli informatori passavano le informazioni ad altre persone che poi le comunicavano ai giornali e di colpo il mondo intero sapeva certe cose. 

No, in questo caso il processo è stato molto più “strano”, le informazioni trafugate non sono state da subito divulgate ai 4 venti ma hanno continuato a girare per diverse settimane su canali secondari fino ad essere intercettate dal Pentagono e da alcuni giornali, e a quel punto è scoppiato lo scandalo. 

Il sito d’inchiesta Belling Cat ha ricostruito in maniera abbastanza attendibile il percorso fatto da questi documenti. Sono comparsi per la prima volta (o perlomeno, fin lì sono riusciti a risalire), su Discord, un’app di messaggistica diffusasi inizialmente fra i videogiocatori e ora popolarissima anche in altri ambienti, dove si possono creare dei gruppi tematici, chiamati Server, e delle sotto discussioni chiamate canali. Secondo Bellingcat la fonte originaria della fuga di notizie è stato  un server utilizzato solo da 20 persone seguaci di un popolare YouTuber chiamato Oxide, che pubblica video su armi e altri oggetti militari.

Secondo le fonti, che sono perlopiù adolescenti utenti di Discord, le prime fughe di notizie su questo server risalivano addirittura allo scorso ottobre e riguardavano un numero di documenti ben superiore a quello finora emerso. Sembrerebbe, in altre parole, che i documenti siano emersi a partire da ottobre ma poi abbiano continuato a farlo con una certa costanza (anche perché ci sono documenti risalenti anche all’inizio di marzo, fra quelli trapelati).

Il leaker, la persona che ha caricato per primo questi documenti, sarebbe un amministratore di questo server, e avrebbe creato un canale chiamato “Bear vs Pig”, sull’invasione russa dell’Ucraina. E, dicevamo, secondo un ultimo report (non ho capito di chi, sia il Guardian che il NYT parlano di recente report senza specificare) i documenti caricati su questo canale potrebbero essere stati inizialmente molti di più del centinaio che poi ha preso a circolare in maniera più vasta. L’altro aspetto interessante è che non si tratta di file, ma di fogli di carta fotografati, anche un po’ spiegazzati, con i segni delle piegature in quattro parti come se la persona che li ha stampati li avesse ripiegati frettolosamente magari per metterli in tasca. 

Ora, fino alla fine di febbraio tutti questi documenti non si sono diffusi al di fuori di questo specifico canale Discord, “Bear vs Pig”. Poi appunto, alla fine di febbraio, uno degli utenti del canale, un adolescente di nome Lucca, ha iniziato a postare 107 dei documenti fotografati su un altro server sempre su Discord, ma più frequentato, chiamato WowMao, dedicato ai fan di uno omonimo YouTuber filippino.

Da lì, qualche giorno dopo un utente ha ripostato solo 10 delle immagini su un altro server ancora, sempre Discord, per i giocatori del videogioco Minecraft, lì sono rimaste apparentemente inosservate per un altro mese prima, poi un utente ne ha postate tre su un forum di destra, 4chan, e poco dopo, e ariviam poai giorni scorsi, inizio aprile, cinque documenti sono apparsi (con alcuni ritocchi) su un canale Telegram filorusso (Telegram è un’altra app di messaggistica). Da lì, il caso è esploso. 

CHE COSA CONTENGONO

Ora, vediamo che cosa dicono questi documenti, e poi facciamo qualche considerazione, sia su quanto siano attendibili, sull’impatto che possono avere, su chi può averli fatti trapelare, ecc.

Allora, un discreto blocco di documenti riguarda la guerra in Ucraina. Scrive Eric Nagourney sul NYT: “I documenti non contengono piani di battaglia specifici, nemmeno per quanto riguarda la controffensiva ucraina prevista per il prossimo mese. Ma descrivono dettagliatamente i piani segreti americani e della NATO per rafforzare le forze armate ucraine in vista di quell’offensiva.

Inoltre, suggeriscono che le forze ucraine si trovano in condizioni più difficili di quanto il governo abbia ammesso pubblicamente”. Ad esempio affermano che “Senza un afflusso di munizioni il sistema di difesa aerea ucraino che ha tenuto a bada l’aviazione russa potrebbe presto crollare, permettendo al Presidente Vladimir Putin di sguinzagliare i suoi caccia in modi che potrebbero cambiare il corso della guerra”.

I documenti del Pentagono trapelati rivelano anche quanto profondamente gli Stati Uniti si siano infiltrati nei servizi di sicurezza e di intelligence della Russia, consentendo a Washington di avvertire l’Ucraina di attacchi pianificati e di ottenere informazioni sulla forza della macchina da guerra di Mosca. 

L’esercito russo ne esce come piuttosto in crisi, al punto da non riuscire a mantenere la riservatezza di quasi nessuna informazione. In un documento c’è anche una stima delle vite umane perse in battaglia – numeri terribili, e anche difficili da trovare altrove. Si parla di un numero che va da 189.500 e a 223.000 soldati uccisi per la Russia, e tra i 124.500 e i 131.000 per l’Ucraina. Sono numeri spaventosi. Parliamo di almeno 300mila persone uccise, nella migliore delle ipotesi. 

Un altro documento mostra invece una valutazione pessima del Pentagono sulla battaglia di Bakhmut: in pratica si afferma che l’esercito ucraino stava per perdere una battaglia chiave della guerra, che la situazione è stata gestita male e la sconfitta è stata vicinissima. Una narrazione molto diversa da quella ufficiale.

L’esercito russo può anche essere in crisi, ma il gruppo mercenario privato Wagner sta prosperando in gran parte del mondo. Secondo il Pentagono Wagner sta lavorando per ostacolare gli interessi americani in Africa e ha esplorato la possibilità di espandersi ad Haiti, proprio sotto il naso degli Stati Uniti.

Ma la fuga di notizie non riguarda solo l’Ucraina. Si parla anche di Canada, Cina, Israele e Corea del Sud, del teatro militare indo-pacifico e del Medio Oriente.

Ecco alcune delle altre cose trapelate, diciamo le più interessanti:

  • Uno dei rapporti del Pentagono afferma che il Mossad, il servizio di intelligence di Israele, potrebbe aver fomentato le proteste antigovernative che hanno sconvolto il Paese il mese scorso, quelle contro la riforma della giustizia di cui abbiamo parlato più volte. Il governo israeliano ha smentito le voci dicendo che il Mossad non c’entra nulla con le proteste, e in Israele è nato un dibattito sulla qualità e quantità di informazioni raccolte dai servizi americani.
  • Un altro documento contiene invece una valutazione americana degli scenari che potrebbero portare Israele a fornire armi all’Ucraina, in contrasto con l’attuale politica israeliana.
  • In un altro si parla di un gruppo di hacker russi che sembrerebbe essere dietro alla manomissione di una serie di gasdotti in Canada, a febbraio.
  • Mentre secondo un altro documento ancora si spiega come i funzionari della Corea del Sud, un importante alleato americano, combattuto tra le pressioni di Washington per aiutare a fornire munizioni all’Ucraina e la sua politica ufficiale di non fornire armi letali ai Paesi in guerra, temessero che gli Stati Uniti potessero dirottare le armi sudcoreane verso Kiev.

Ecco, più o meno questo. Rispetto ad altri leaks, come quelli di Assange o Snowden ci sono molti meno materiali, In quei casi parlavamo di migliaia, a volte centinaia di migliaia di documenti. Qui sono solo un centinaio (perlomeno quelli che ancora circolano) ma colpiscono perché a) sono molto specifici, sembrano essere stati scelti con cura e b) sono praticamente in tempo reale, riguardano fatti che stanno avvenendo adesso. 

CONSEGUENZE

Ora, quali conseguenze potrebbe avere la pubblicazione di questi documenti? Beh, diverse. Innanzitutto, come scrive Julian Borger sul Guardian, “Il solo fatto che i materiali siano trapelati – e in particolare la conferma che essi offrono che il governo degli Stati Uniti spia sia gli alleati che gli avversari – potrebbe danneggiare la coalizione generalmente unita che è emersa per aiutare l’Ucraina a respingere l’invasione russa. Potrebbe anche indurre gli alleati a ripensare alla condivisione di informazioni sensibili”.

Fra l’altro – non so se le due cose siano collegate, forse no, forse un po’ – ma sono già emerse alcune crepe sulla visita di Macron a Pechino fra Stati Uniti e Francia. Domani ne parliamo meglio.

Poi: “La fuga di notizie potrebbe danneggiare concretamente lo sforzo bellico dell’Ucraina, svelando quali sono le agenzie russe di cui gli Stati Uniti sono maggiormente a conoscenza e dando a Mosca la possibilità di tagliare le fonti di informazione”. Inoltre ha circolato domenica la notizia che l’esercito ucraino avrebbe cambiato i propri piani sulla controffensiva in seguito alla diffusione dei leaks. Notizia smentita dal governo ucraino, ma vai a sapere. 

Secondo alcuni però il rapporto potrebbe avere anche degli effetti negativi sull’offensiva russa, diffondendo numeri poco rassicuranti sia sulle perdite che sullo stato dell’esercito russo.

SONO REALI? E DA DOVE ARRIVANO?

Ora, veniamo alle domande più complesse. Quanto sono attendibili questi documenti? Ci troviamo in una situazione abbastanza strana, in cui il Pentagono dice che sì, almeno in buona parte i documenti sono reali e che i funzionari stanno lavorando per investigare sulla fuga di notizie e trovare il colpevole, mentre sia dalla Russia che dall’Ucraina arrivano un sacco di dubbi e ipotesi che siano dei falsi. 

Mykhailo Podolyak, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha detto al NYT che i documenti erano pieni di “informazioni fittizie” affermando che “Non c’è il minimo dubbio che si tratti di un altro elemento della guerra ibrida e che dietro ci sia la Russia che vorrebbe indebolire la controffensiva in arrivo.

In Russia, invece i blogger militari hanno sottolineato che potrebbe essere un piano dell’intelligence occidentale per far trapelare informazioni false ad esempio sull’esercito ucraino e sullo stato della controffensiva, per cogliere impreparati i russi, e anche per  “instillare un cattivo morale nelle forze russe”, mostrando perdite russe più elevate.

Io non ho idea di quale sia la versione vera, ovviamente. Diciamo che mi sembra improbabile l’ipotesi di Kiev che si tratti di informazioni inventate dai russi, per il semplice fatto che il Pentagono le ha riconosciute come vere. D’altro canto, vista la dinamica, non mi sembra nemmeno molto realistica (anche se un po’ più probabile della precedente) l’ipotesi russa che si tratti di un piano occidentale per fare emergere informazioni false. Nel senso che fare emergere informazioni a ottobre, e tenerle nascoste per mesi… non ci trovo un grosso senso.

Mi sembra più probabile che effettivamente qualcuno abbia fatto trapelare le cose. Probabilmente, scrivono i giornali, un funzionario americano, o un contractor, che ha trafugato dei documenti, poi li ha fotografati e messi in rete.

Non è un’ipotesi così assurda perché la sicurezza dei documenti segreti americani è molto meno “sicura” di come pensiamo. Ho letto da poco un libro che ricostruisce tutta la vicenda di Assange ed emerge chiaramente come ai tempi Chelsea Manning, che fu una delle prime e storica fonte di Wikileaks, riusciva facilmente ad uploadare centinaia di migliaia di file su dei CD e a portarseli a casa. E la situazione non sembra essere molto migliorata. Leggo ancora sul Guardian che: “Migliaia di dipendenti e contractor statunitensi sono spesso in grado di accedere a materiale top secret e Noforn”.

In tutto ciò, c’è una domanda che mi pare non si stia facendo nessuno. Nei casi di Assange e Snowden, le fonti, i leakers, insomma chi trafugava e diffondeva i documenti lo faceva in compagnia di grandi giornali internazionali, con lo scopo di dare massima diffusione e soprattutto mosso da un fine nobile, di servizio pubblico. Questi documenti trafugati sono stati pubblicati su un canale Discord di 20 persone, di fan di uno Youtuber. Perché? Qual era l’obiettivo? Parliamo di un’azione che ti assicura l’ergastolo. Ora, capisco che dopo il caso Snowden i giornali non siano più dei partner attendibili in casi come questo. Ma qui sembra non esserci nemmeno un reale intento di informazione e diffusione. Rischiare la galera a vita, per cosa?

Questa e altre domande restano al momento senza una spiegazione. Al netto di ciò, resta una roba molto grossa, che continuerà a far discutere, e che noi ovviamente continueremo a raccontare. 

Va bene, non ho parlato di un sacco di cose di cui avrei voluto e forse dovuto parlare. Ad esempio di alcuni spiragli di pace che si stanno aprendo in Yemen, delle molte polemiche che già circondano Cop 28, la conferenza sul clima che si terrà negli Emirati Arabi Uniti, della visita di Macron a pechino, della faccenda del runner ucciso da un orso e tutte le polemiche che ne sono scaturite e di diverse altre cose ancora. Domani recuperiamo, promesso, Oggi mi sembrava importante parlare bene di questo.

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