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La salute, la formazione medica, la relazione medico-paziente. La puntata di Terranave di questa settimana propone un viaggio nell’istituzione medica alla scoperta dei suoi limiti, con uno sguardo attento alle alternative messe in campo o immaginate.
Rimettere dentro al processo di salute la dimensione politica e sociale. E’ questo l’obiettivo di un gruppo di studenti e studentesse di medicina che in questi anni si sono messi in rete. Uniti da un senso di inadeguatezza rispetto al mandato sociale di tutelare e proteggere la salute delle persone, questi giovani hanno iniziato un percorso di auto-formazione, che ha colmato le lacune lasciate dall’accademia e che oggi sta sfociando nella creazione di un’università popolare di medicina.
“Medici senza camice, pazienti senza pigiama” è un libro scritto a più mani da alcuni laureandi in medicina, a seguito di un cantiere di socioanalisi narrativa iniziato nel 2012. Nel libro si parla di salute globale, lo stesso argomento che sta a cuore alla Riisg, la Rete internazionale di salute globale, di cui anche i Medici senza camice fanno parte. La salute globale, spiega la Riisg, è una lente attraverso alla quale si guarda alla medicina in modo più completo, considerando i determinanti sociale della salute, la globalizzazione, le diseguaglianze in salute, i processi politici sociali.
“Se la malattia è valutata solo da un punto di vista biologico si perdono di vista gli aspetti psicologici e le cause sociali delle patologie”, concludono i protagonisti di questa rete.

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