28 Lug 2015

#biellesechecambia 23 – A.R.S. Teatrando: qualcosa di diverso per far felici gli altri

Scritto da: Roberto Vietti

Biella - Si riparte in direzione Zumaglia. Neanche a dirlo il Sole continua ad accompagnarci. Incrociamo le dita affinchè possa […]

Salva nei preferiti

Biella - Si riparte in direzione Zumaglia. Neanche a dirlo il Sole continua ad accompagnarci. Incrociamo le dita affinchè possa continuare così ancora per tutta la prossima settimana. Siamo ormai giunti all’ultima settimana di questo viaggio estivo.

 

La salita si fa sentire, soprattutto nel tratto che porta al Brich di Zumaglia. L’ultimo chilometro Roberto decide di spingere il trico, la pendenza è troppa per poterla sostenere pedalando. Arriviamo nel parco del Bric. È un posto meraviglioso. Diciotto ettari di terreno, nel verde e nel rumoroso silenzio della natura. All’interno del parco c’è Cascina Alè, punto d’incontro con Eleonora, dell’associazione A.R.S.. Teatrando.

 

 

teatrando2

C’è una vista strepitosa dalla terrazza della Cascina. Vi sono due asini ed un cavallo. Dormiremo in una tenda gentilmente disposta da Marco, colui che gestisce insieme alla sua compagna il Cascinale.
In un tavolo v’era già seduta Veronica, attrice professionista e moglie del presidente dell’Associazione. È piena di buone energie. Ci racconta la storia del parco dove ci troviamo. Vittorio Buratti, esponente della sinistra negli anni 1930, bonificò la collina e ricostruì il caratteristico castello in cima al parco. Inizialmente era gestito dalla comunità montana e dato in affitto all’associazione A.R.S. Teatrando, che poi l’ha preso in gestione. È dal 1994 che lo affittano per fare spettacoli teatrali itineranti all’interno. Veronica ci lascia, deve andare a prepararsi per lo spettacolo della sera.

 

Arriva Eleonora con Laura, con le quali facciamo cena alla Cascina Alè. Ci raccontano dei corsi di teatro che l’associazione fa ogni due anni per preparare gli attori alle esibizioni estive nel parco. Ogni anno, alla fine dell’ultimo spettacolo organizzano la notte degli Oscar: tutti gli attori si presentano ben vestiti e in attesa della consegna del premio al miglior attore, alla migliore attrice e così via.

 

Marco e Francesca ci portano un tagliere spettacolare con formaggi e salumi tipici locali. Il tagliere è stato fatto a mano da Marco, che ha costruito anche il bancone del bar con il legno. Il primo servito invece è uno sformato di riso Venere, quello nero per intenderci, su un letto di pomodorini freschi ed in cima una delicata stracciatella. Che bontà! Li ringraziamo per averci offerto tali leccornie. Ci raggiungono anche due amiche di Eleonora. Valentina è una ragazza che studia medicina a Torino. Roberto dialoga per tutta la sera con lei, è stato un piacevolissimo incontro.

 

È ormai giunto il momento di assistere lo spettacolo. Vi sono diverse postazioni all’interno del parco. Quest’anno il tema della rappresentazione è il cibo, data anche l’esposizione universale di Milano. E’ uno spettacolo nel vero senso della parola. Ironico ma con dei significati profondi e densi. Gli attori sono tutti preparati, in grado di attirare l’attenzione del pubblico. Questa sera c’è una buona presenza di spettatori, dato anche il buon tempo atmosferico. C’è da ridere, con le varie scenette che si dipanano nel parco.

 

_BCC9829

C’è anche da riflettere. L’ultima scena, infatti, prevede la presenza di sette ragazzi del Mali. Purtroppo, la notte precedente, due di loro sono stati costretti ad abbandonare la nostra nazione. Ciò ha colpito particolarmente tutto il gruppo di A.R.S. Teatrando. Erano parte della rappresentazione e della comunità. Il presidente Paolo, ci racconta a fine spettacolo, che ha provato qualsiasi strada per cercare di trattenerli in città ma non ci è riuscito. La sera prima è stato al telefono con loro sino alle tre del mattino per provare a fargli cambiare idea. Hanno ricevuto il mandato di espulsione. Così come alcuni di loro sono obbligati a venire in Italia, così sono obbligati ad andarsene. Dove? Una domanda che non trova risposta.

 

Rimaniamo con gli attori a fine spettacolo. Mangiamo degli ottimi tomini in salsa di aceto balsamico. Ad un certo punto, vengono spente tutte le luci. Siamo sul punto più alto del parco, dove si può avere una visione del paesaggio a 360° . Vengono accenti due lumini e vengono lasciati volare il cielo, in ricordo dei due ragazzi del Mali. E’ un momento emozionante.
Salutiamo tutta la compagnia teatrale e andiamo a dormire nella tenda nei 18 ettari del parco. Le stelle ci illuminano il percorso. Gli animali del bosco si addormentano con noi.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni

Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica
Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica

Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”
Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Piscinas, l’arsenico in mare – INMR Sardegna #24

|

Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità

|

Silvia Mecca: “Superare il lutto e la paura della morte ci permette di tornare a vivere”

|

Anche Roma sostiene il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

|

La gestione dei rifiuti in Sicilia, tra esperienze virtuose e assenza di governance

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

string(8) "piemonte"