26 Mag 2016

Io faccio così #121 – Il mare a Milano: arte e cultura dal centro alle periferie

Scritto da: Paolo Cignini

Nasce nella zona ovest di Milano Mare culturale urbano, un nuovo centro di produzione artistica che promuove la valorizzazione delle periferie, sviluppa scambi a livello internazionale e attiva processi di inclusione sociale, rigenerazione urbana e innovazione culturale.

Salva nei preferiti

Milano, Lombardia - Un centro di produzione culturale e artistica, a vocazione internazionale e territoriale allo stesso tempo, nato dalla passione di un gruppo di persone con l’intento di attivare processi di inclusione sociale, rigenerazione territoriale e con lo scopo di cambiare il modo di fruire cultura: tutto questo, e molto altro, è Mare Culturale Urbano.

Mare è una start up a vocazione sociale nata in zona 7 a Milano, nella parte ovest della città nei pressi dello Stadio San Siro. Ci troviamo in periferia e non è un caso, come vedremo tra poco. “La nostra sede è in Via Gabetti 15, in una Cascina del 1600 che la proprietà sta ristrutturando che si chiama Cascina Torrette di Trenno” ci spiega Andrea Capaldi, co-fondatore di Mare Culturale Urbano “e che noi abbiamo in affitto a canone calmierato per dodici anni.

Al suo interno ha un coworking con quaranta postazioni dedicate alle realtà e ai professionisti che avranno voglia di lavorare su temi a noi cari che sono quelli della rigenerazione urbana, dell’inclusione sociale e dell’innovazione culturale.

Ci saranno due sale prove per musicisti, ci saranno delle sale riunioni poli-funzionali dove le persone possano incontrarsi, fare delle assemblee, stimolarsi, cercare di scambiarsi dei saperi in maniera orizzontale. Ci sarà una cucina popolare con birreria artigianale, con piatti poveri della tradizione a prezzi contenuti ma di qualità, tant’è che stiamo stringendo accordi con produttori come il Consorzio Produttori Agricoli del Parco del Ticino.”

mare-culturale-urbano

Andrea Capaldi, co-fondatore di Mare culturale urbano

Il progetto nasce da un’intuizione di Andrea Capaldi, che da attore teatrale ha sentito la spinta verso la creazione di nuovi spazi culturali ed ha iniziato ad aggregare intorno a sé persone motivate dalla stessa intuizione. Insieme a Paolo Aniello e Benedetto Sica ha fondato Mare Srl Impresa sociale, il gruppo che lavora a tempo pieno a questa esperienza è formato da dieci persone, ognuno con una professionalità specifica. L’obiettivo, essendo una non profit, è quello di reinvestire il margine nelle varie attività del progetto.

Mare Culturale Urbano parte con l’assunto fondamentale di voler cambiare il modo di fruire cultura che c’è stato finora: la dimensione del luogo di cultura “tradizionale” come spazio dove pagare un biglietto, guardare uno spettacolo e una volta finito chiudere le porte del luogo alle persone ha raggiunto un suo limite.

La contaminazione, la partecipazione e l’interazione tra chi produce e crea e chi ne usufruisce è il passo ulteriore per la costruzione di uno spazio vivo, con molteplici identità e interdisciplinare: “Noi crediamo che i luoghi di cultura debbano essere prima di tutto delle piazze, dei luoghi di aggregazione dove le persone hanno voglia di arrivare, stare bene e avere lo stimolo al confronto. Dove poter essere stimolate da un’offerta culturale di alta qualità e che allo stesso tempo venga vissuto come uno spazio di aggregazione dove le persone abbiano voglia di stare, di incontrarsi e di essere stimolate. E’ così poi che la cultura si riappropria della sua funzione principale che, per quanto ci riguarda, è quella di far evolvere gli spiriti e le persone.”

dopo andiamo-cinema01

Un aspetto molto importante di Mare Culturale Urbano è il fatto di avere la propria sede nella periferia di Milano, in Zona 7, un insieme di nuclei storici mai fusi – Baggio, Quinto Romano, Figino e Quarto Cagnino – e di quartieri residenziali con caratteristiche disomogenee, composti da case popolari e residenze di prestigio. “Noi cerchiamo di portare un cambiamento in città, perché stiamo cercando di far diventare Milano una città multicentrica; al contrario di molte capitali europee, Milano è ancora una città molto centro-dipendente, tutte le iniziative più interessanti avvengono al centro. Noi dobbiamo ridare vita alle periferie, ai posti più marginali della città per farli diventare luoghi di destinazione della città stessa.”

Non si tratta solamente di portare persone da una zona della città all’altra, ma anche di costruire una relazione che vada dall’internazionale al locale: “Un’altra caratteristica principale di Mare Culturale Urbano è quello di essere un posto a vocazione sia nazionale che internazionale ed allo stesso tempo iper-territoriale: quindi lavorare con artisti che provengono dall’Italia e da tutto il Mondo che vengano a lavorare a Milano per periodi medio-lunghi con la formula della residenza artistica, lavorando insieme ad altri artisti che lavorano contemporaneamente anche in ambiti diversi, che dialogano con la progettazione sociale, per generare contenuti e servizi che abbiano un forte impatto sui territori per i quali sono stati pensati. Ed allo stesso tempo collaborare e coinvolgere una comunità che pensiamo debba essere il più trasversale e includente possibile, aggregare le persone intorno ad una visione ed intorno ad un progetto che abbia senso e spessore può permettere la crescita della comunità intera.”

Mare in tal senso fa rima con contaminazione, e non è un caso che sia stato scelto questo termine come base del progetto, “vogliamo portare il Mare a Milano perché da sempre il mare è uno strumento di contaminazione dell’essere umano. Contaminazione è una delle parole chiave del nostro progetto: contaminazione tra gli artisti in residenza, contaminazione tra gli artisti e il territorio, contaminazione tra noi gruppo fondatore e la realtà locale. Contaminazione e imperfezione sono vita: il nostro logo è un cerchio non perfetto, lo abbiamo definito un «tonto», che rappresenta bene questa imperfezione di qualità.”

La Cascina Torrette di Trenno

La Cascina Torrette di Trenno (Foto di Marco Menghi)

Il progetto si pone l’obiettivo di offrire, una volta entrato a pieno regime, ottanta posti di lavoro, progetto ambizioso per una sola struttura ma non per due: infatti dal 2018, finiti i lavori di ristrutturazione, oltre alla sede di Via Gabetti Mare Culturale Urbano avrà una sede a Via Novara 75, a pochi passi dall’attuale, area messa a bando dall’Assessorato al Demanio nel 2014: un nuovo spazio di 6000 metri quadrati che ospiterà due teatri, tre cinema, studi di registrazione e sale prova per musicisti, atelier per artisti visivi e una palazzina interamente dedicata alla ristorazione “perché non ci nascondiamo che la sostenibilità di progetti del genere si basa anche su un offerta commerciale che deve funzionare, che va a compensare attività più in perdita come quelle culturali e sociali, se fai ricerca vera artistica i numeri non sono quelli del grande pubblico di massa e quindi ciò deve essere compensato da un offerta commerciale valida; la ristorazione, l’affitto degli spazi, il coworking, il percorso di formazione.”
Non è poi così folle come sembra, portare il Mare a Milano…

Maggiori informazioni:

Il sito di Mare Culturale Urbano

Visualizza la scheda di Mare culturale urbano sulla Mappa dell’Italia che Cambia!

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni
Chi furono i primi abitanti della Sardegna? Un viaggio lungo 11mila anni

Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica
Simularte: inclusione e valorizzazione del territorio passano per la musica

Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”
Carla e Francesco: “Il nostro Stardust* loft, uno spazio creativo dove si incontrano arte e talenti”

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

C’è speranza per Assange? Cosa dice la sentenza e cosa succede adesso – #893

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

|

Giornata nazionale delle disabilità intellettive: ecco perché è urgente parlarne

|

A Caltanissetta la ciclofficina sociale che promuove mobilità lenta e cicloturismo responsabile

|

Mourning circle, il cerchio delle lacrime: fare uscire il dolore può guarire

|

Chiusa Grande e i vini biologici concepiti con “vinosophia”

string(9) "nazionale"