27 Gen 2020

SOStenibilmente: cosa succede quando un giornalista entra in classe?

Scritto da: Daniela Bartolini

Daniela Bartolini, rientrata dalla Puglia, racconta come sono andati i primi incontri con gli studenti previsti nell’ambito del progetto di educazione ambientale SOStenibilmente. Tanto l’entusiasmo per “Un giornalista in classe”, un percorso avviato con le ragazze ed i ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado per riflettere insieme sull’informazione, il giornalismo ambientale e l’importanza di testimoniare l’esistenza di un’Italia che cambia e costruisce un futuro diverso.

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Da molti anni, come giornalisti impegnati quotidianamente nella ricostruzione di un nuovo immaginario sul nostro Paese, ci siamo resi conto che raccontare ai giovani ciò che vediamo e abbiamo visto in questi anni di viaggi su e giù per lo stivale, poteva avere un grande impatto positivo sulle loro prospettive future, sulla loro capacità di sognare e disegnare il proprio futuro.

Abbia iniziato a cullare questa idea, di poter entrare nelle scuole per dialogare con i ragazzi e le ragazze, per poter raccontare con parole nuove e vicine a loro le nostre storie. Una prima occasione, per noi di Italia che Cambia anche banco di prova di quanto sinora solo immaginato, è arrivata con il progetto SOStenibilmente promosso da CIFA onlus, di cui vi abbiamo già parlato.

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Alcune studentesse di una scuola di Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi

Tra le attività, anzi le attivAzioni, proposte da SOStenibilmente per le scuole secondarie di secondo grado, “un giornalista in classe” ci ha permesso di ideare un percorso che partendo dal fare chiarezza su chi è un giornalista, su che cosa si intenda per giornalismo e in particolare per giornalismo ambientale, ci desse l’opportunità di far conoscere, come diciamo da sempre, le storie di chi, in mezzo ai tanti problemi attuali di cui siamo a conoscenza, sta contribuendo a creare oggi in Italia un nuovo paradigma mettendo al centro la sostenibilità umana e ambientale. Le storie di chi di fronte a un problema si attiva per cambiare concretamente le cose senza delegare o aspettare che qualcuno lo faccia al suo posto.

Crediamo infatti che fornire questi esempi non solo restituisca un’immagine più vera del nostro Paese, un’informazione più esaustiva, ma possa dare un supporto concreto a chi “vuole cambiare”, mettendo in circolo un “saper fare” che può ispirare, cambiare la nostra percezione della realtà. Per i giovani, che sono di per sé cambiamento, un elemento essenziale per progettare il domani, e credere, prima di tutto, che sia possibile.

Ma “un giornalista in classe” vuole andare oltre, per fornire ai ragazzi spunti di riflessione ed elementi necessari a valutare e leggere in modo critico la realtà che li circonda. Per poter individuare nel territorio in cui vivono le esperienze che vanno in questa nuova direzione, per non dare per scontato di “sapere già” e osservare con curiosità e senza pregiudizi il proprio ambiente.

Potete quindi immaginare quanta emozione e curiosità abbia accompagnato l’entrata nelle prime classi la scorsa settimana. Questa nuova avventura è partita dalla provincia di Brindisi, otto classi dalla I alla V ad attenderci.

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Daniela Bartolini in una classe dell’ Istituto Tecnico Economico “Cataldo Agostinelli” di Ceglie Messapica

Ad aprirci le porte dell’Istituto Tecnico Economico “Cataldo Agostinelli” di Ceglie Messapica è stata prima di tutto la dirigente scolastica dott.ssa Angela Albanese che a settembre, con una circolare, ha caldamente invitato tutti i docenti ad aderire al progetto. Un invito accolto dalla prof.sse Argentiero e Adinolfi che mi hanno accompagnato nelle classi dove ho trovato una grande accoglienza, di curiosità e vivace interesse. Tra giochi di conoscenza e condivisione di ciò che avremmo fatto insieme si è creato un clima di fiducia dal quale è stato semplice esplorare insieme temi e argomenti. Ideando questo percorso abbiamo attinto dagli strumenti della facilitazione che da sempre utilizziamo anche internamente, per evitare un racconto frontale e arrivare insieme, ragionando e riflettendo, a comprendere che cosa è una notizia, cosa si intende per informazione, qual è lo scopo, che cosa si intende per ambiente etc., partendo dagli esempi forniti dai ragazzi stessi.

La metodologia, il lavoro in gruppi, il riflettere insieme, sono stati tra gli elementi più apprezzati dai partecipanti insieme all’aver compreso qualcosa di più sull’informazione, al cui flusso costante siamo spesso esposti senza avere gli elementi necessari per valutarla. Comprendere l’utilità per la propria vita che dovrebbe avere una notizia per definirsi tale, li ha sorpresi e portati a valutare in modo nuovo il mondo dell’informazione e a riconoscere l’impatto che questa ha sull’immaginario di ognuno di noi.

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Daniela Bartolini con la dirigente Rosanna Peruzzi e la professoressa Filomena Sabba dell’ITES “G.Calò” di Francavilla Fontana

Un’esperienza entusiasmante che ho vissuto anche all’ITES “G.Calò” di Francavilla Fontana. Ad attendermi qui tre classi della II, la dirigente Rosanna Peruzzi e l’insegnante referente Filomena Sabba. Grande attenzione e partecipazione, un’ottima base da cui sviluppare i prossimi passi dell’attività che prevedono di accompagnare i ragazzi nell’organizzazione di una redazione, a piccoli gruppi, fornendo loro le competenze necessarie ad individuare una problematica ambientale o una realtà virtuosa su cui realizzare un’inchiesta/intervista in autonomia.

A presto il racconto delle prossime fasi di “un giornalista in classe”….

PS. Se siete interessati ci sono ancora tre posti disponibili per partecipare al percorso. Per info agenti@italiachecambia.org

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