8 Apr 2021

“Salviamo i parchi liguri”: confermato il dietrofront della giunta Toti

Scritto da: Emanuela Sabidussi

Pochi giorni fa la giunta regionale ha modificato la legge di bilancio con cui veniva semplificato il procedimento per ridurre i parchi liguri. Il presidente regionale di Legambiente ci racconta cosa sta avvenendo e quali sono le motivazioni nascoste dietro la legge taglia parchi.

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In Liguria il silenzio-assenso non sarà più sufficiente per tagliare i confini dei parchi. Davanti al reale rischio di una impugnativa costituzionale del testo che prevedeva questa azione infatti, la giunta di Toti ha fatto dietrofront, modificando la legge di bilancio regionale 2021, che ammetteva una variante semplificata nel procedimento per ridurre i confini dei parchi liguri. La legge del 6 dicembre 1991, n. 394, prevede l’obbligo per il richiedente di motivare la scelta della riduzione delle aree verdi, con un coinvolgimento di tutti i soggetti coinvolti (Comuni, Province, Comunità montane ed Enti parco), che a seguito della visione e della valutazione della proposta possono esprimere un parere motivato in forma scritta.

Nella proposta semplificata della giunta di Toti, invece, sarebbero state necessarie solo due settimane e il silenzio-assenso per poter procedere, senza necessità di ulteriori consensi e approfondimenti. La Consulta aveva già bocciato la legge regionale con cui nel 2019 il governatore Toti aveva tentato di ridimensionare l’estensione dei quattro maggiori parchi liguri. L’impresa, a causa della bocciatura, era fallita, ma pronta ad avere una seconda possibilità con la nuova proposta nelle legge di bilancio 2021, in cui non si prevedeva direttamente il taglio parchi, ma si snelliva e velocizzava il procedimento per la modifica dei loro confini.

A seguito della pubblicazione della legge i movimenti verdi liguri e non solo si sono mobilitati per poter bloccare la variazione prevista e gli appelli corali sono stati ascoltati: la giunta ligure ha varato un disegno di legge ad hoc, approvato dal Consiglio regionale, per correggere la disposizione ed evitare così l’impugnativa costituzionale di tale legge.

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IL RUOLO DELLE ASSOCIAZIONI

Abbiamo chiesto un aiuto nel comprendere cosa sta avvenendo e cosa possiamo fare noi tutti a Santo Grammatico, presidente Legambiente Liguria: «In passato abbiamo lavorato molto e in collaborazione con altre associazioni e movimenti, tra cui Friday for Future. Il confronto ci aveva portato a denunciare quanto stava avvenendo a livello regionale alla Corte Costituzionale, che in seguito aveva impugnato il provvedimento.

La Regione aveva inserito in un emendamento della legge finanziaria pubblicata a fine dicembre i commissariamenti di alcuni parchi regionali con la scusa di allineare le nomine dei presidenti dei parchi, oltre a un nuovo organismo che univa i sindaci del territorio – quando nella legge parchi esiste già un ente designato – chiamato Ente Parco. Recentissimo il passo indietro per la ridefinizione dei confini, dopo aver preso atto di ciò che stavamo denunciando, perché non costituzionale».

I PARCHI SAVONESI DIMENTICATI

Nella nuova legge riscritta per adeguare quanto la Corte Costituzionale chiedeva però, è rimasto fuori il reinserimento delle aree protette della provincia savonese, che erano state depennate da tale categoria e quindi non erano più soggette ai relativi vincoli. Legambiente, insieme ad altre associazioni, ha dunque chiesto attraverso una lettera che anche tale provvedimento venisse revocato. «Ci sembra che la Regione Liguria, in questa fase storica, stia cercando di sminuire il ruolo dei parchi. Ciò che viene trasmesso in generale è che i parchi sono da considerarsi solo un peso, visti come territori pieni di vincoli, senza alcuna utilità. Ciò che non viene compreso è l’importanza degli effetti che queste aree producono sull’intera comunità. Permettono uno sviluppo sostenibile del territorio e la tutela della nostra preziosa biodiversità».

IL PERSONALE

Un ulteriore passaggio contenuto nella Legge Finanziaria di fine dicembre 2020, è stato contestato a seguito della sua pubblicazione: è stato previsto infatti che alcune funzioni degli Enti Parco, tra cui la gestione e assunzione del personale, fossero ricondotti direttamente alla Regione. E ciò purtroppo è avvenuto: i parchi verranno svuotati del loro personale, che passerà sotto la gestione regionale, senza alcuna garanzia di continuare a lavorare per quell’Ente.

«Alla radice c’è un’idea sbagliata dello sviluppo: si preferisce dare attenzione e ascolto ad alcune lobby presenti nei territori. Credo sia un problema culturale, perché considerando i parchi solo come dei vincoli si immagina di non poter in alcun modo intervenire e operare in questi territori. Si ignora il fatto che questo è invece possibile, ovviamente concordando ogni azione nel rispetto e nella salvaguardia di quanto esiste. Inoltre i parchi sono uno strumento di progettazione e sviluppo turistico e culturale non indifferente, che potrebbe far confluire maggiori economie e visibilità ai territori».

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COSA POSSIAMO FARE PER SOSTENERE I PARCHI

Grammatico non ha dubbi su come ogni singolo cittadino possa sostenere i parchi regionali: «Siamo tutti invitati calorosamente a viverli, a frequentarli, a tenerci informati sulle iniziative organizzate. Un esempio è il Parco Naturale Regionale del Beigua, dove annualmente si invitano le persone interessate ad assistere alla migrazione primaverile del Biancone, un evento davvero spettacolare. Tutti i parchi organizzano periodicamente momenti di incontro e confronto per valorizzare il territorio e far conoscere le loro attività; possiamo quindi partecipare a questi eventi in prima persona e aiutare a diffondere il più possibile le loro iniziative, ricordandoci che i nostri parchi non sono solo ambiente e natura. Essi rappresentano un anello sempre più importante per trasmettere cultura, identità territoriale e un senso di appartenenza alla comunità».

Molti di noi, a seguito dei lockdown degli scorsi mesi, si sono recati nelle aree verdi dell’entroterra con una rinnovata esigenza del contatto con la Natura. Si è compreso quanto siano importanti questi luoghi e quanto sia fondamentale per ogni essere umano trascorrere parte del proprio tempo in mezzo al verde. Assumiamoci dunque la responsabilità di proteggere i parchi, evitando di inquinare in primis, ma anche informandoci sulle peculiarità territoriali, aiutando a farli conoscere, sostenendo le attività promosse dagli enti che li gestiscono. I parchi sono nostri ed è anche nostro compito proteggerli dai possibili tagli e aiutarli a crescere.

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