
In Sardegna gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio naturale e culturale inestimabile, che distingue l’Isola per la ricchezza e la varietà di queste presenze secolari, testimoni viventi della storia e dell’identità locale.
In Sardegna gli alberi monumentali rappresentano un patrimonio naturale e culturale inestimabile, che distingue l’Isola per la ricchezza e la varietà di queste presenze secolari, testimoni viventi della storia e dell’identità locale.
Da pochi giorni è diventata operativa la Rete dei Boschi Vetusti, ovvero quelli che da oltre sessant’anni non sono soggetti all’azione umana. Cosa comporta questa novità e come si inserisce nel dibattito sulla gestione e tutela del patrimonio forestale?
In seguito all’intervento della Commissione Europea, la Regione Puglia ha decretato la sospensione dell’accordo di programma che prevede l’espansione del Nardò Technical Center di proprietà della Porsche, ai danni del secolare Bosco D’Arneo. Ma si teme ancora per le sue sorti.
Mobili ecologici, sostenibili (davvero!) e rispettosi dell’ambiente: Esistono? Se sì, come sceglierli? Vediamolo più da vicino, tra certificazioni, legno rigenerato e second hand.
Un nuovo studio della Monash University di Melbourne rivela l’importanza della presenza degli alberi nei centri urbani per la salute pubblica.
Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha lanciato un ambizioso progetto di riforestazione urbana. Un passo concreto verso città più vivibili.
È possibile portare il turismo responsabile sotto le fronde di un bosco, creando circuiti virtuosi che coinvolgano anche le comunità locali? Secondo Enrico De Luca, Guida Ambientale Escursionistica e istruttore di Forest Bathing, sì. Ecco come.
Tutti noi esseri umani sappiamo intuitivamente che trascorrere del tempo a contatto con la natura ci fa stare bene. Eppure, vivere in città ci dà sempre meno occasioni per fare una passeggiata tra i boschi o vicino a un fiume. I nostri livelli di stress si alzano, ci sentiamo sempre più ansiosi e nervosi, perdiamo spesso la concentrazione e la voglia di condivisione. Ma per stare meglio basta poco: un po’ di forest bathing, un momento che sia solo per noi stessi, dove sentirci in connessione con la natura e con gli altri. Giorgia Volpe, operatrice olistica e guida certificata di forest bathing ci racconta il suo viaggio, fisico ed emozionale in questo mondo.
Con l’approvazione del TUFF, il Testo Unico per le Foreste Italiane voluto da Matteo Renzi, si è contribuito a diffondere un approccio distruttivo delle foreste e non invece una cultura volta alla loro tutela e conservazione. Al primo posto sembrano esserci interessi e profitti anche di chi ha investito in centrali a biomasse. Ne parliamo con Alessandro Bottacci membro di GUFI, il Gruppo Unitario per le Foreste Italiane, nato all’indomani dell’approvazione del Testo.
Gaetano – il nome è di fantasia, il nostro terapista forestale preferisce rimanere in anonimato – ha 48 anni, è laureato in giurisprudenza e ha lavorato per anni in un’azienda che non l’ha compreso né aiutato a crescere. Ora vive e lavora nei boschi e grazie ai boschi. La sua è una storia di riscatto, non sociale bensì umano. È attualmente un nomade digitale e la sua unica terapia è la foresta.