11 Ott 2023

Al via il restauro del Forte Tenaglie: l’ex forte militare diventa un parco urbano aperto alla cittadinanza

Scritto da: Valentina D'Amora

Questa è la prima puntata della narrazione di un progetto di restauro e riutilizzo di un bene pubblico che vi racconteremo passo passo nei prossimi mesi. Si tratta di una parte del Forte Tenaglie, sulle alture di Granarolo, a Genova. Il cantiere sta per essere avviato e noi siamo andati a dare un’occhiata di persona per seguire il prima e il dopo.

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Genova - Immaginate di lasciarvi alle spalle il frastuono della città e di salire, diretti verso le alture, fino a un’antica fortificazione militare, già esistente nel XVI secolo e trasformata in caserma nel XIX secolo. Ecco, adesso proprio quando penserete di trovare il solito museo pieno di teche con armature e pezzi storici, vi stropiccerete gli occhi realizzando ciò che avete davanti: bambini che giocano, asini che ragliano, galline che scorrazzano e api che impollinano fiori di tutti i colori. Siete arrivati al Forte Tenaglie.

Già parzialmente restituito alla cittadinanza negli anni scorsi grazie a diversi progetti di volontariato e di valorizzazione – ve ne abbiamo parlato qui –, oggi l’associazione che ha preso in concessione questo bene, La Piuma Odv, si trova di fronte a una nuova sfida: un’ulteriore ristrutturazione per recuperare una nuova porzione di forte da rendere fruibile a tutta la cittadinanza.

forte alto
Vista dall’alto della parte più esterna della cinta muraria del Forte Tenaglie
IL RESTAURO

Il progetto, dal costo complessivo di 3,4 milioni di euro, si inserisce nel programma di valorizzazione della cinta muraria e del sistema dei Forti di Genova che rientra nel piano di investimenti strategici sui siti del patrimonio culturale finanziati dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Alle spalle dell’associazione c’è un team di architetti, ingegneri e altri validi professionisti con i quali già da tempo era nell’aria un nuovo progetto di recupero, quindi il bando si può dire sia proprio caduto a fagiolo. «Due anni e mezzo fa – racconta Emilio Parodi, referente de La Piuma – sono stato contattato dal vicesindaco, il quale voleva sapere se avevamo in mente un nuovo progetto per il Forte, cosa che è già di per sé un importante riconoscimento alla nostra presenza qui. Da quel momento si è avviato un dialogo proprio per dare il via al recupero di un’ulteriore sezione del Forte Tenaglie, quella più esterna».

I NUOVI SOGNI DA REALIZZARE

Giacomo D’Alessandro ed Emilio mi accompagnano a visitare tutta la parte esterna del complesso del Forte e a visionare da fuori le caserme interrate che saranno oggetto dell’imminente restauro. «In merito alle possibili destinazioni d’uso – mi spiega Giacomo – l’associazione ha tre sogni: in primis vorrebbe adibire una parte di questi fabbricati a polo didattico, per potenziare ulteriormente la dimensione educativa dell’associazione e offrire alle scuole del circondario – soprattutto tra Sampierdarena e la Valpolcevera, in cui si sente di più la carenza di spazi verdi – un’area naturale e storica da poter fruire in libertà».

Una parte sarà invece dedicata agli eventi e l’ultima a parco urbano – con accesso indipendente – aperto alla cittadinanza per dare possibilità alle famiglie di poter godere del forte, che sarà così svincolato dalle esigenze di protezione e privacy della casa famiglia, che ha sede poco più in alto.

emilio e giacomo
Emilio Parodi e Giacomo D’Alessandro davanti alla sezione del Forte Tenaglie che sta per essere avviata a restauro

«Il nostro desiderio e il nostro impegno – spiega Emiliosono di restituire alla città un bene di una straordinaria bellezza, rimasto chiuso per decenni». Ecco perché, nel frattempo, durante tutto il periodo di cantiere – la cui durata prevista è di circa due anni – l’associazione intesserà una fitta rete con le realtà territoriali che potranno supportare i possibili sbocchi di questo nuovo luogo che sta prendendo forma. «Trasformare questi spazi in musei vuoti e immoti non era nel nostro stile», aggiunge Giacomo. «Anche perché – interviene Emilio – questo è un posto con un valore storico importante, è vero, che però vogliamo coniugare con le esigenze dell’oggi e delle persone, sempre con un focus sulla natura e sul sociale».

Oltre a un piccolo luogo di preghiera e raccoglimento, saranno costruiti diversi saloni polivalenti per le attività culturali ed educative, come musica, arte ed educazione ambientale, una grande cucina adiacente a una sala molto ampia, che potrà ospitare circa un centinaio di persone, e uno spazio che racconti com’era, un tempo, la vita all’interno dei forti, in una prospettiva di ribaltamento totale della destinazione d’uso, dalla difesa e dalla guerra di un tempo all’occhio di riguardo verso il sociale di oggi.

L’esperienza di riuscire a trasformare e riabitare un luogo come questo è preziosa e replicabile in ogni parte d’Italia

A proposito di didattica, mi faccio allora raccontare che cosa fanno qui i bambini e i ragazzi che vengono in gita scolastica al Forte Tenaglie: «Con gli alunni della scuola primaria puntiamo molto sui sensi e ogni volta ci rendiamo conto che per molti di loro correre sul prato a piedi nudi è davvero qualcosa di straordinario. Poi scoprono i profumi delle erbe aromatiche e si avvicinano agli animali – tantissimi hanno paura delle galline! –, provando l’emozione di incontrare dal vivo degli asini e di vedere come lavorano le api».

I PROGETTI ATTIVI

Oltre alla casa famiglia, che dal 2009 continua ad accogliere bambini e ragazzi in affido, in questi anni è stato attivato il progetto Valore al forte, che vede per due mattine a settimana susseguirsi delle persone in messa alla prova che hanno proprio al Forte la possibilità di estinguere le conseguenze penali delle proprie azioni con attività di volontariato. «Rastrelliamo e potiamo gli alberi; poi se, come spesso avviene, incontriamo persone con professionalità interessanti, le attività prendono una nuova direzione: costruiamo muretti a secco, installiamo impianti wifi e molto altro», sottolinea Emilio.

forte tenaglie cancello
Il Forte Tenaglie

Giacomo mi racconta che solo nell’ultimo anno sono stati conteggiate ben 600 ore di lavori socialmente utili svolte al Forte. «Nel 2022 grazie ai gruppi scout e ai ragazzi in messa alla prova è stato costruito un impianto per far arrivare l’acqua piovana recuperata in tanti i luoghi dove ancora non c’era e questo ha permesso di piantare nuovi alberi e di coltivare in nuove aree. In più sono stati costruiti più di 200 metri di staccionata per mettere in sicurezza alcuni muretti mangiati dal tempo», specifica.

«Siamo partiti dal basso, con l’esigenza di accogliere ragazzi affidati alle misure alternative. Nella realtà è molto di più: per due giorni a settimana ci sono persone che qui si incontrano e passano del tempo insieme. Ed è stando con loro che realizzi che siamo davvero nati nella parte fortunata del mondo. Solo che un conto è dirlo e un conto è entrare in contatto con una persona che arriva da quella parte sfortunata lì, conoscerla e sentirtela dentro». Emilio quasi si commuove e mentre mi parla mi rendo conto di come incidano tutte queste esperienze così profonde nell’animo di una persona che ha fatto dell’accoglienza una scelta di vita.

Così, al posto di quello che per decenni è stato un vecchio forte abbandonato, oggi c’è uno spazio aperto, dove far incontrare le persone. E nell’attesa che anche la nuova parte aperta alla città sia fruibile, La Piuma insegna che l’esperienza di riuscire a trasformare e riabitare un luogo come questo è preziosa e replicabile in ogni parte d’Italia.

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