21 Nov 2023

Può esistere una finanza più che sostenibile? Sì, ecco come.

La finanza può avere un impatto positivo o negativo sulle attività delle imprese, sui salari delle persone, ma anche e soprattutto sull’ambiente e sulla società. Banca Etica propone, a tal proposito, una serie di strumenti, tra obbligazioni e incentivi, che mirano a rafforzare un’economia sociale dall’impatto positivo e misurabile, orientata verso un cambiamento favorevole per l’intera collettività.

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Quando si pensa alla finanza molto spesso la si associa a investimenti speculativi, basati sullo sfruttamento del lavoro e delle risorse naturali o su profitti che hanno a che fare con armi, energie fossili e nucleare. Profitti che guardano molto al rendimento e ad analisi esclusivamente mirate alla rendita finanziaria. In realtà, questa non è l’unica dimensione possibile della finanza. Può esiste anche una finanza sostenibile.

A questa modalità più “spregiudicata”, si può infatti contrapporre un modello di attività finanziaria – avvalorato da reti internazionali di banche etiche come Gabv- Global Alliance for Banking on Values e Febea-Federazione Europea delle Banche etiche e alternative – che si basa su valutazioni etiche e socio-ambientali, sull’orientamento verso investimenti capaci di generare, oltre alla redditività economica, un impatto positivo sulla società e sull’ambiente.

I temi, i parametri e gli obiettivi di sostenibilità sono ormai al centro di molte discussioni e processi anche per merito dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e anche le Istituzioni Europee hanno voluto adottare il primo regolamento europeo (Regolamento (UE) 2019/2088) nell’ambito del Piano d’azione per la finanza sostenibile che mira a introdurre una definizione condivisa del termine “sostenibilità” per gli investimenti finanziari e a disporre una serie di obblighi di trasparenza nei confronti degli operatori che li gestiscono.

Consiglio di Amministrazione BancaEtica ph Luca Gallo
Il Consiglio di Amministrazione di Banca Etica (foto di Luca Gallo)

La sostenibilità vera promuove l’inclusione e i diritti umani, favorisce la giustizia sociale, la salvaguardia dell’ambiente e la responsabilità d’impresa per un’economia più attenta al Pianeta. L’uso che facciamo del nostro denaro può avere risvolti significativi in tal senso ed esserne consapevoli può contribuire a un cambiamento positivo per la collettività, indirizzando il risparmio verso strumenti finanziari adatti alle proprie esigenze di rendimento  come pure alle aspettative di impatto sociale e ambientale, ad esempio verso investimenti responsabili nell’orizzonte della finanza etica.

Infatti, come ricorda Anna Fasano, presidente di Banca Etica, in un recente editoriale pubblicato su Vita.it, “l’obiettivo della finanza etica e di Banca Etica non è l’utile che rimane serrato in un caveau, né un profitto che accresce i dividendi di qualcuno. Il nostro obiettivo è l’impatto positivo e misurabile che l’uso responsabile del denaro espande nella società, rinsaldando le relazioni, creando lavoro e venendo incontro ai bisogni dei più fragili, proteggendo gli ecosistemi, puntando a trasformare, pezzo dopo pezzo, un modello dominante di economia e finanza che non ci piace”. 

Quello della finanza etica è del resto un obiettivo trasformativo del modello in vigore che viene reso possibile da un impiego responsabile della finanza. E perché si concretizzi ha bisogno di risorse, che Banca Etica ricerca attraverso l’incremento del capitale sociale che si realizza grazie a una recente offerta al pubblico di azioni, e l’impegno di molte socie e soci che condividono un percorso comune.

Anna Fasano presidente di Banca Etica 1
Anna Fasano

Un percorso lungo il quale sviluppare iniziative incisive di contrasto al cambiamento climatico, di lotta all’economia della guerra e di promozione dei diritti umani, di sviluppo dell’economia sociale, traducendo la tensione ideale propria della finanza etica in buone prassi, progetti da sostenere e strumenti finanziari, che Banca Etica – la banca cooperativa festeggerà i suoi primi 25 anni nel 2024 – ha proposto ai clienti e ai soci, oltre 47mila fino ad oggi, e continua a proporre. 

Così Banca Etica ha avviato dal 25 settembre 2023 il collocamento di un prestito obbligazionario ordinario per l’ambiente e la lotta al cambiamento climatico orientato a raccogliere risorse per finanziare chi opera attivamente o in forma indiretta per sostenere le pratiche e gli investimenti degli attori economici che contribuiscono a migliorare gli impatti ambientali sul pianeta, riducendo e mitigando l’avanzamento dei cambiamenti climatici. Un’obbligazione che serve a sostenere, attraverso la concessione di finanziamenti e altre linee di credito, imprese che Banca Etica ha valutato positivamente sotto il profilo economico e sociale/ambientale.

Nel medesimo orizzonte si colloca poi l’adesione a Italia Economia Sociale, il programma di incentivi del Ministero delle Imprese e del Made In Italy rivolto alle imprese che svolgono attività di utilità sociale e di interesse generale. La misura governativa promuove infatti la diffusione e il rafforzamento dell’economia sociale, sostenendo la nascita e la crescita delle organizzazioni che ne fanno parte in tutto il territorio nazionale, prime fra tutte le imprese sociali – ma anche cooperative sociali, Onlus e alcune imprese culturali e creative –, che potranno dunque accedere a un finanziamento agevolato di durata fino a 15 anni in caso di investimenti importanti, da 625 mila euro a 10 milioni di euro.

L’uso che facciamo del nostro denaro può avere risvolti significativi in tal senso ed esserne consapevoli può contribuire a un cambiamento positivo

Come registrato in piena trasparenza dal Report di Impatto 2023, la disponibilità di capitale sociale ha permesso a Banca Etica di erogare nel 2022 nuovi crediti per 407,3 milioni di euro, dei quali il 65% verso organizzazioni e imprese e il restante 35% verso Persone e famiglie. Circa un quarto dei nuovi impieghi – il 24,8% – è andato a organizzazioni senza scopo di lucro o imprese sociali.

I 78,3 milioni di euro erogati a organizzazioni e imprese – di cui il 98% di questi è considerato come credito a impatto – hanno condotto alla creazione diretta di 2.338 posti di lavoro in Italia e Spagna. Sociale, Collettività, Ambiente, Internazionale, Legalità e diritti sono le macro aree in cui Banca Etica ha impiegato le proprie risorse, nel rispetto dell’art. 5 del proprio Statuto in cui si legge che “la finanza eticamente orientata è sensibile alle conseguenze non economiche delle azioni economiche”. 

«Ciò di cui abbiamo bisogno – afferma la presidente Fasano nell’editoriale citato sopra – è invertire gli equilibri e rendere predominante una finanza responsabile che metta la tutela del lavoro al centro delle scelte, condividendo l’idea di un futuro di benessere collettivo. Una finanza che analizza e rendiconta gli impatti della propria attività nel creare e propagare il lavoro di qualità, negando ogni supporto a chi genera invece impatti sociali e ambientali negativi sugli occupati e sui territori (sfruttando le persone, inquinando, producendo armi…)». Questo è ciò che la finanza etica vuole fare e che Banca Etica si impegna  quotidianamente a realizzare, col contributo dei risparmiatori responsabili.

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