29 Aprile 2025 | Tempo lettura: 5 minuti

Viriditas: una festa sotto la pioggia per ritrovare il respiro della Terra

Domenica 27 aprile il bosco di Casa della Capinera ha ospitato la terza edizione di “Viriditas, Forze Vitali in festa”, il festival italiano dedicato all’Ecologia Affettiva.

Autore: Salvina Elisa Cutuli
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Una domenica in natura, una domenica in profonda connessione con la bellezza di Madre Terra. Tra sorrisi, abbracci, commozione, cerchi, mandala, canti, suoni, colori tra alberi e fiori, radure, sentieri e pioggia si è svolta la terza edizione del festival di Ecologia Affettiva, “Viriditas, Forze Vitali in festa”, domenica 27 aprile nel bosco di Casa della Capinera, punto base per l’escursionismo sull’Etna e dal 2023 quartier generale di Chiarìa Aps, l’associazione promotrice dell’evento. 

“Viriditas, Forze Vitali in festa”, come nelle due edizioni precedenti, è stato un momento in cui celebrare quella forza vitale che attraversa la natura e lega ogni cosa, quella “energia suprema” che mette in moto tutti i meccanismi che regolano il cosmo. L’edizione di quest’anno è stata incentrata sul tema dell’Ecoartivismo, ovvero la celebrazione dell’arte come veicolo di un messaggio ecologico. Un’arte che non si limita a rappresentare la natura, ma che agisce sui territori e nelle comunità, operando per ristabilire quella connessione tra Umanità e Natura, sacra in molte culture, che troppo spesso dimentichiamo.

In questo contesto, a breve verrà inaugurato un percorso di Land Art nel territorio del Parco dell’Etna, nato all’interno del progetto Matre Terra. La Land Art è una forma di arte contemporanea che utilizza direttamente il paesaggio naturale come spazio creativo: materiali come terra, pietre, legno, acqua diventano strumenti per realizzare installazioni effimere o permanenti, spesso integrate e rispettose dell’ambiente circostante. In particolare, questo nuovo percorso sostituirà aree degradate da rifiuti con installazioni artistiche ispirate alla sacralità della natura, trasformando luoghi feriti in spazi di bellezza e rinascita.

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Tra i tanti laboratori proposti dal festival Viriditas, uno è stato dedicato alla costruzione di un mandala. Foto di Chiarìa Aps

La pioggia arrivata all’ora di pranzo ha in parte cambiato il programma della giornata di “Viriditas, Forze Vitali in festa”, non ci ha permesso ad esempio di partecipare ai tanti laboratori previsti nel pomeriggio, ma non ha smorzato un sentire comune forte tra tutti e tutte noi presenti. Il ritrovarsi tra persone conosciute e non che vivono nella consapevolezza della necessità che ci lega alla natura. Non è la “natura” ad aver bisogno di noi, ma siamo noi ad aver bisogno di lei.

Mi hanno fatto pensare molto le parole di Tiziana Pirotti di Karabà Terra Rinata, che ci ha introdotto nel mondo delle piante selvatiche e spontanee. Mentre ci aiutava a riconoscere le tante erbe che crescono vicino a noi, ci ha ricordato i tanti usi che possiamo farne in cucina e per la cura del nostro corpo, e l’attenzione necessaria mentre si raccolgono: una vera e propria pratica meditativa del “qui e ora” per evitare di confonderle con piante simili ma con effetti a volte fortemente dannosi per l’essere umano. Un momento utile a comprendere parte delle conoscenze ancestrali che abbiamo perso e che potrebbero invece essere di grande aiuto in casi di emergenza.

Viriditas, Forze Vitali in festa” è stato un momento in cui celebrare quella forza vitale che attraversa la natura e lega ogni cosa

Sempre più spesso si fa riferimento a guerre imminenti, a nuove epidemia all’orizzonte: stiamo distruggendo il nostro mondo senza tener conto del domani e di cosa ci serve realmente per la nostra sopravvivenza. Imparare a riconoscere circa otto piante selvatiche intorno a me, guardare con occhi diversi le tante varietà di erbe spontanee diffuse ovunque, è stata un’esortazione a ritrovare le nostre origini e consapevolizzare che siamo dipendenti dalle piante anche se ce ne dimentichiamo. Tendiamo infatti a comprendere solo ciò che è simile a noi, pensiamo di essere la specie più unica mentre perdiamo la connessione con tutto ciò che ci ruota intorno, proseguendo imperterriti nell’incapacità di comprendere come si fa davvero a sopravvivere.  

“A quanto sembra, la natura non smette di parlarci. Sta a noi, quindi, smettere di essere sordi”, scrive Didier Van Cauwelaert – scrittore francese da sempre attento ai legami invisibili tra natura e coscienza umana. Per quanto incredibile possa sembrare, le piante sono in grado di provare tante emozioni. Come viene dimostrato sperimentalmente, si difendono, si attaccano, stringono alleanze, cacciano, costruiscono e comunicano a distanza le loro paure, le loro sofferenze e le loro gioie, ma noi restiamo completamente sordi. 

“Viriditas, Forze Vitali in festa”, si conclude la terza edizione del festival sulla biofilia
Le attività del festival Viriditas sono state in parte interrotte dalla pioggia

Quella di domenica 27 aprile è stata una grande festa che ha visto coinvolte tantissime associazioni del territorio, le quali attraverso un impegno continuo si rivolgono ad adulti e bambini con attività esperienziali in cui arte ed ecologia dialogano costantemente. Tutti protagonisti silenziosi di percorsi meravigliosi di cambiamento, modelli virtuosi di progetti in atto nelle diverse comunità in cui le emozioni, la biofilia e l’esperienza concreta fanno la differenza. 

Nonostante la pioggia, che in Natura ha tutto un altro effetto sul nostro stato d’animo – ho visto bambini giocare e gioire con le pozzanghere di acqua in mezzo all’erba, l’ho fatto anche io con loro, ho osservato le nuvole colme arrivare dal mare come una profonda benedizione per questa terra arsa – siamo andati via con il cuore pieno di gratitudine per questa giornata che, sebbene sia stata interrotta dalla Natura, ci ha permesso di riprendere fiato, di vivere qualche ora con un frequenza diversa, quella del respiro della Terra che continua ogni giorno a sostenerci.