Dove andare in Liguria, la regione dalla bellezza schiva che non si conquista da soli
Cosa succede quando invece di rincorrere un nuovo angolo instagrammabile ci affidiamo a chi conosce il nome delle piante spontanee, a chi sa ascoltare il silenzio delle maree? Oggi vi raccontiamo chi apre le porte alla Liguria nascosta.

In breve
La Liguria più autentica non si visita, si incontra
- Per scoprire la Liguria nascosta serve rallentare e affidarsi a chi la vive ogni giorno.
- Biologi marini, erboristi, guide escursionistiche: sono loro a custodire i sentieri, le storie e i silenzi di questa terra. Senza di loro, molti luoghi resterebbero invisibili.
- Dalle escursioni teatrali di Marta Mingucci nell’entroterra spezzino alle uscite scientifiche con i biologi marini nel Santuario Pelagos, ogni esperienza è un racconto vivo, tra natura, cultura e poesia.
- Non conta dove si va, ma con chi. Per viaggiare davvero serve un nuovo concetto di mappa, geografica ma anche relazionale dei luoghi che si esplorano.
Viviamo nell’epoca in cui tutti cercano il “posto segreto”, il luogo incontaminato da fotografare prima che lo facciano gli altri. Ma cos’è davvero un luogo inaspettato se lo condividiamo con l’intento di renderlo virale? Forse è tempo di tornare a viaggiare in un altro modo: più lento, più rispettoso, più consapevole. Sulla base di queste considerazioni, ci siamo chiesti dove andare in Liguria, un luogo che con la sua costa selvaggia e l’entroterra schivo, non si concede facilmente, ma è una terra non da conquistare, ma da ascoltare.
Dove andare in Liguria…
Ci sono sentieri che si srotolano tra ulivi, alberi di limoni e muretti a secco, calette che si rivelano solo a chi conosce le maree e le correnti. Ma non è solo una questione di geografia: è una questione di relazione. Alcuni luoghi non ti aprono le porte se non bussi nel modo giusto. E quel modo, quasi sempre, passa attraverso chi quei luoghi li vive ogni giorno. Guide locali, contadini, pescatori, associazioni culturali e ambientali: sono loro i veri custodi della Liguria nascosta. Rivolgersi a loro non è solo utile: è necessario.

C’è un posto, ad esempio, dove si arriva solo attraversando un bosco fitto di lecci e mirto, su un sentiero che attraversa muretti a secco e antichi terrazzamenti. Il terreno è irregolare, il profumo della macchia mediterranea si mescola alla salsedine portata dal vento. Solo chi conosce ogni sasso e ogni rovo sa arrivare fin laggiù, dove il rumore dei passi lascia spazio al respiro del mare. Un po’ più in là il mare si lascia ascoltare solo all’alba, a bordo di un piccolo gozzo in legno, remato da mani che sanno aspettare il silenzio.
Ci sono valli dove la luce filtra tra i castagni, disegnando ombre lunghe sui prati umidi. Lì il miele amaro sa di legna, di fumo, di pazienza: racconta storie di resistenza contadina, di mani che conoscono la terra come un volto amico. Ma non è importante sapere dove si trovino esattamente questi posti: quello che importante è sapere con chi scoprirli. Perché alcuni luoghi hanno bisogno di essere incontrati anziché visitati. E allora forse la vera bellezza non sta nel trovare luoghi segreti, ma nel cambiare il nostro sguardo. Nello scegliere di affidarci. Nell’accettare che viaggiare, a volte, significa essere pronti a imparare. Ecco perché la Liguria, quella vera, non si conquista da soli.

…ma soprattutto con chi!
Un esempio concreto di queste preziose presenze sono le guide di Sigeric, una cooperativa di professionisti del turismo che accompagna escursionisti e viaggiatori nella scoperta della parte spezzina della Liguria, oltre che della Lunigiana e della Toscana. Attraverso itinerari a piedi, visite a borghi e cammini tra mare e monti, Sigeric propone esperienze autentiche e rispettose, pensate per valorizzare la storia, la natura e le tradizioni locali.
Si posiziona su un registro più poetico e narrativo Marta Mingucci, la “naturalistattrice”. Marta è una guida ambientale escursionistica e attrice teatrale e le sue escursioni, spesso rivolte ai bambini, hanno un taglio a metà tra l’artistico e l’educativo. Laureata in Scienze Naturali e guida del Parco Nazionale delle Cinque Terre, accompagna gruppi di tutte le età raccontando il territorio attraverso fiabe, performance teatrali e un approccio botanico-scientifico.
A Genova invece una figura interessante è quella di Marco Fossati, anche lui guida escursionistica e al contempo erborista: sa svelare la città a chi vuole scoprirne i lati meno noti, parlando di erbe spontanee e rimedi tradizionali a base di olii e piante fresche. Una passeggiata in città o nel suo immediato entroterra che diventa un piccolo viaggio nella botanica urbana.

Tra le valli selvagge dell’entroterra savonese, Wild Bormida Outdoor Eperiences valorizza la val Bormida attraverso trekking naturalistici e culturali. Nati nel 2020 a Osiglia, questo progetto unisce archeologia, fotografia e natura per far scoprire vallate poco note, siti archeologici e tradizioni rurali. Propone anche laboratori sulle castagne ed escursioni nei boschi del Parco del Bric Tana e collabora con progetti come l’Altra Via, un cammino da Torino a Savona, per far emergere nuovi percorsi di ecoturismo.
Nell’estremo ponente ligure invece ha sede un’associazione di biologi e naturalisti che organizza uscite in mare e monitoraggi scientifici nel Santuario Pelagos. Escono in barca per monitorare balene, delfini, tartarughe, ma soprattutto per insegnare a guardare il mare con rispetto. Ogni avvistamento è un incontro, ogni onda un’occasione per imparare qualcosa in più su questo mondo sommerso. Nel 2024 hanno documentato 25 specie – tra cui tursiopi, stenelle, capodogli e tartarughe – e condotto progetti di tutela ambientale e sensibilizzazione nelle spiagge. Il loro dolphin watching è certificato Friend of the Sea, tra i più responsabili d’Italia.
In Liguria operano anche artigiani, piccoli agricoltori, associazioni culturali e naturalistiche. Realtà che meritano fiducia, tempo e ascolto e che trasformano ogni passeggiata in un incontro. Servono voci che ci accompagnino, mani che ci guidino, occhi che ci mostrino cosa spesso sfugge. In una regione fatta di silenzi, di pieghe, di passaggi stretti tra mare e monti, non è la mappa che conta, ma la compagnia. Perché la bellezza, quella vera, si rivela solo a chi la cerca con umiltà.
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