Affetto fin dalla nascita da acondroplasia, il 37enne padovano Davide Meneghini ci racconta il percorso che lo ha portato a trasformare il dolore in forza, fino a superare le barriere architettoniche e culturali.
In questa rubric mensile Fabrizio Corgnati si confronta con una serie di ospiti per mostrare che se lo vogliamo “la fine del mondo NON è vicina”. E nemmeno la nostra fine!
Affetto fin dalla nascita da acondroplasia, il 37enne padovano Davide Meneghini ci racconta il percorso che lo ha portato a trasformare il dolore in forza, fino a superare le barriere architettoniche e culturali.
Nonostante la “mancanza di alternative” predicata da Margaret Thatcher negli anni ’80, un nuovo sistema, culturale prima ed economico poi, ha già visto la luce e sta muovendo i primi passi. Ne parliamo con Marianna Lentini, autrice del libro Capitalismo feroce.
L’imprenditrice Riccarda Zezza riflette sull’opportunità di sostituire un modello di leadership imprenditoriale basta sulla sopraffazione con uno nuovo fondato sulla cura.
L’intelligenza artificiale non nasconde solo i rischi che ben conosciamo, ma anche uno straordinario potenziale per l’evoluzione dell’essere umano, purché la utilizziamo in modo corretto.
Nel suo podcast il cantautore Niccolò Agliardi ha dato voce alla storia di Lucia, vedova che ha perdonato e accolto come un figlio l’assassino di suo marito.
Con l’analista e divulgatore esperto in politiche alimentari Pietro Paganini parliamo di quanto sia importante fare la spesa in modo consapevole, non guardando solo al prezzo ma al valore del prodotto, nonché al suo impatto sulla nostra salute e sull’ambiente.
Una persona non è una macchina e un medico non è un tecnico. Curare i pazienti non significa solo guarirne le malattie, ma prendersene cura anche sotto il profilo umano. Lo sostiene l’infettivologo Matteo Bassetti.
Il noto inviato della trasmissione televisiva di Italia 1 ha dato alle stampe il suo ultimo romanzo “Si ami chi può”, dedicato al valore prezioso della riconciliazione, il miglior antidoto alle rabbie e ai rancori di questi tempi.
Pietro Ruffo racconta con il linguaggio dell’arte contemporanea i più recenti studi dell’antropologia. Che ci consegnano un ritratto del genere umano tutt’altro che crudele e distruttivo
Da dieci anni, con l’associazione The Bright Side, Tonino Esposito si dedica a promuovere un cambiamento culturale nel mondo della comunicazione che ridia dignità e diffusione alle buone notizie.
L’assessorato alla felicità istituito da un Comune del bolognese è lo strumento per generare partecipazione dal basso, coinvolgere i cittadini e sanare il rapporto fra persone e istituzioni, sempre più compromesso.
E se il benessere psicofisico degli alunni diventasse una vera e propria materia di studio? In una scuola della Basilicata dove si insegna felicità questa idea è diventata realtà.
Anche in un mondo competitivo e ossessionato dal risultato come quello dello sport, c’è chi ha trovato la strada per superare sconfitte a ripetizione, sempre a testa alta, guidato solo dalla sua grande passione. È Luigi Mantegna, che su 118 incontri in carriera ne ha vinti solo due. Ma sorride lo stesso e non molla.
Daniele Novara ha concepito un modello più moderno e pedagogicamente efficace, per rendere l’esperienza scolastica divertente e istruttiva sia per gli studenti che per gli insegnanti: «Servono laboratori applicativi e valutazioni evolutive». A pochi giorni dall’inizio delle scuole, proviamo a capire quali sono le possibilità di innovare un sistema fondato su modelli ottocenteschi.
Matteo Rizzato, 45enne psicologo e formatore pordenonese, da quindici anni si è dedicato insieme al suo team di ricerca alla misurazione della felicità degli italiani. Scoprendo che la qualità della nostra vita non è poi così bassa quanto a volte pensiamo, talvolta per colpa delle aspettative inadeguate e irrealistiche che ci impone la società
Paola Baravalle ci racconta la nuova professione di Chief Happiness Officer che si sta imponendo in sempre più
imprese italiane, piccole e grandi: negli ultimi cinque anni se ne sono formati ben 350. Il loro obiettivo: migliorare il benessere e l’esperienza lavorativa dei dipendenti. E la vera scoperta è che, in questo modo, anche l’azienda stessa ci guadagna.
La crotonese Francesca Corrado è la fondatrice della prima Scuola di fallimento italiana. “Perché dobbiamo imparare a fallire?”, vi chiederete. L’economista e imprenditrice ora di stanza a Modena ci spiega come fare a non avere paura di fallire e soprattutto cosa possiamo imparare dai nostri errori e dalle nostre sconfitte.
All’età di 13 anni Silvia Amorosino è stata colpita da alopecia ereditaria e ha perso tutti i capelli. Questa sua nuova condizione l’ha portata ad affrontare diverse fasi di elaborazione e di cura del proprio aspetto esteriore, concludendosi con il raggiungimento di un grado di consapevolezza molto elevato. Oggi, grazie anche ai social, racconta con orgoglio la sua storia ispirandosi alla massima “essere pelate è solo un’altra sfumatura del concetto di bellezza”.
Natalia Re è un’imprenditrice siciliana che ha deciso di superare i dolori che la vita le ha riservato scegliendo di dedicare il suo impegno al Movimento italiano per la gentilezza, di cui è stata nominata presidente. Perché la gentilezza non è un’idea buonista, ma una pratica quotidiana e attiva, un antidoto a tutti i conflitti, da quelli più grandi a quelli più piccoli della nostra quotidianità.
Il 3 marzo Fabio Fazio ha ospitato e intervistato a Che tempo che fa Chiara Ferragni, da settimane al centro del dibattito per questioni legali e poi sentimentali. Il nostro Fabrizio Corgnati riflette su ciò che è uscito dalla chiacchierata di domenica sera e su tutta la vicenda, in particolare sul bisogno della società attuale di maestri. Bisogno spesso sfogato in maniera impulsiva, rivolgendosi alle persone sbagliate…