Accordi Italia Israele: dieci giuristi diffidano il Governo Meloni dal rinnovarli
Dieci giuristi hanno inviato al Governo Meloni una diffida invitandolo a revocare il Memorandum d’Intesa con Israele.

Il 21 maggio dieci giuristi rappresentati dallo studio legale Paccioni di Bari hanno presentato una diffida formale al Governo Meloni per bloccare il rinnovo automatico del memorandum d’intesa sugli accordi Italia Israele in merito alla cooperazione militare e della difesa. L’accordo, firmato a Parigi nel 2003 ed entrato in vigore due anni dopo, è rimasto coperto da segreto militare e stabilisce una cooperazione tra l’Italia e lo Stato ebraico in ambito militare e della difesa.
Dall’importazione, esportazione e transito di materiali d’armamento alle operazioni umanitarie, dall’addestramento del personale militare all’informatica, fino alla ricerca e sviluppo in campo militare. E poi ancora scambi di visite ufficiali e di dati tecnici, informazioni e hardware, ricerca industriale, contatti tra le istituzioni militari e di difesa, visite a unità navali, aeree e impianti militari.
I dieci giuristi chiedono la sospensione del rinnovo automatico per due motivi: l’accordo rischia di violare parecchi articoli della Costituzione italiana e sarebbe anche un implicito sostegno ai crimini internazionali compiuti dal Governo di Israele verso i Palestinesi. È la gravità dei fatti in corso che li ha spinti a prendere una posizione – al contrario di alcuni governi europei, in primis quello italiano – sia contro la violazione dei diritti umani e del diritto internazionale da parte dello Stato Ebraico, sia per la negazione al popolo italiano del diritto all’informazione sui contenuti e i costi del memorandum.
L’intesa prevede che le attività siano soggette all’Accordo sulla Sicurezza del 1987, che impone rigide clausole di riservatezza. I dettagli dell’applicazione concreta degli accordi Italia Israele sono quindi inaccessibili ai cittadini e secondo i giuristi si tratterebbe di una violazione degli articoli 1, 2, 3, 10, 11, 28, 54, 117 della Costituzione, oltre che dell’articolo 21 sul diritto all’informazione.
«L’8 giugno 2025 il Governo italiano rinnoverà tacitamente il Memorandum d’Intesa in materia di cooperazione militare e della difesa con Israele. Questo avverrà nonostante la gravissima situazione attualmente in corso a Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est», scrivono i firmatari della diffida, che sottolineano il procedimento in corso alla Corte Internazionale di Giustizia che ha riconosciuto la plausibilità del genocidio in atto contro il popolo palestinese, la dichiarazione della stessa Corte sull’occupazione illegale israeliana del territorio palestinese e i mandati di arresto emessi dalla Corte Penale Internazionale nei confronti del primo ministro israeliano Netanyahu e l’ex ministro della difesa Gallant per crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
Nonostante tutto è molto probabile che il Governo Meloni proceda al rinnovo degli accordi Italia Israele, anche perché pochi giorni fa ha bocciato il riconoscimento dello Stato di Palestina e ha votato contro l’impegno a chiedere la sospensione dell’accordo di associazione fra Unione Europea Israele e l’ipotesi di sanzioni allo Stato ebraico per i massacri a Gaza.
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Leggi il nostro speciale sulla Global March to Gaza, l’iniziativa della società civile per sbloccare gli aiuti umanitari e fermare il genocidio.
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