Gli Stati Uniti si trovano ad affrontare una serie di crisi, da quella energetica a quella degli oppioidi, che li stanno mettendo in ginocchio. Ma sono crisi congiunturali e separate, come vengono raccontate? O forse nascondono una crisi più generale, di un modello di società o se vogliamo farla più suggestiva, segnano la fine di un’era?
In Abruzzo ha vinto il candidato di destra, e attuale Presidente Marco Marsilio, noto soprattutto per aver sostenuto che la regione che amministra è bagnata da tre mari, ma con pericolose tendenze alla cementificazione. Parliamo anche di come sono andate le elezioni in Portogallo, di una nuova legge della provincia di Trento sull’abbattimento degli orsi, delle manifestazioni per l’8 marzo e del voto in Irlanda per cambiare la Costituzione sessista, che alla fine non è stata cambiata.
C’è un rischio escalation crescente, di cui hanno parlato il papa, Mattarella, Joseph Borrell. No, non è in Ucraina e nemmeno in Palestina. Vediamo di che si tratta. Parliamo anche delle nuove abitazioni che il governo israeliano ha deciso di costruire per allargare le colonie illegali in Cisgiordania e di un’interessante operazione di Al Jazeera che smonta un’inchiesta del NYT sugli stupri compiuti da Hamas. Infine, qualche accenno alla giornata internazionale delle donne, l’annuncio di un incontro sui grandi eventi in natura e poi c’è lei, la giornata di Italia che Cambia.
In Sicilia diventa di giorno in giorno più grave la situazione siccità. Oltre alle cause climatiche, che ovviamente ne sono alla base, ci sono però un bel po’ di responsabilità politiche. Molti giornali, nel parlarne, indicano l’esempio “virtuoso” di gestione della siccità della Catalogna. Ma sarà davvero così? Parliamo anche dei risultati del super tuesday, il giorno in cui in un sacco di stati si scelgono i candidati per le elezioni presidenziali, della Francia che ha inserito l’aborto in costituzione e delle elezioni in Abruzzo che ci saranno questo weekend.
Ieri alla Camera si è votato per l’intervento militare italiano nel Mar Rosso per contrastare gli attacchi armati degli Houthi yemeniti, contro navi portacontainer e cavi sottomarini. Peccato che l’operazione sia già iniziata. Ma quindi stiamo partecipando a una guerra? È davvero solo difensiva? E che ripercussioni ha? Parliamo anche degli strani rapporti fra economia Usa e Ue durante la guerra in Ucraina e di quello, ancora più strano, fra economia industriale, armamenti e green deal in Europa.
In Israele ci sono state delle elezioni locali dove ha vinto l’astensione e i partiti estremisti. Una situazione paradossalmente simile a quella che abbiamo descritto in Iran e che oggi torniamo ad approfondire. Cosa ci dicono queste elezioni? Parliamo anche della Corte suprema Usa che ha di fatto sancito l’eleggibilità di Trump alle primarie e del caso Assange, su cui si attende a giorni la sentenza a Londra.
In Iran ci sono state le prime elezioni dopo le enormi proteste che hanno scosso il paese in seguito alla morte di Masha Amini, nel settembre 2023. Scopriamo come sono andate. Parliamo anche del rimpatrio di Chico Forti, della crisi della produzione di riso (e del risotto, come la definisce il Guardian), delle risposte dei contadini africani della valle del Nilo alla crisi climatica e ancora del greenhushing e della Francia che inserisce il diritto all’aborto in Costituzione.
Mentre prosegue l’offensiva israeliana a Gaza – ieri sono stati uccisi altri 100 e passa civili in coda per ricevere aiuti umanitari – gli esperti delle Nazioni Unite invitano tutti i paesi del mondo a interrompere immediatamente ogni fornitura di armi ad Israele. Il nostro paese figura fra quelli che hanno già interrotto questa fornitura, ma è davvero così? Parliamo anche delle dichiarazioni di Macron sull’invio di truppe in Ucraina e del report dei servizi segreti sui pericoli interni al nostro paese, fra cui figurano i movimenti pacifisti e ecologisti.
Continuiamo a parlare delle elezioni regionali in Sardegna, con un’analisi più a freddo di quello che è successo grazie al contributo di Lisa Ferreli di Sardegna che Cambia. Parliamo anche di microplastiche che sono dentro di noi (come le risposte, e come le risposte sono sbagliate), dell’Ungheria che ha dato il via libera all’ingresso della Svezia nella Nato e delle dimissioni del premier dell’Autorità nazionale palestinese.
Le elezioni in Sardegna hanno infine una vincitrice, più o meno. Lo spoglio è formalmente ancora in corso mentre registro questa puntata, ma Alessandra Todde si è proclamata vincitrice, anche se assieme a lei vincono i ritardi e le polemiche. Parliamo anche del lancio molto ben riuscito dei Btp Valore da pare del ministero dell’economia e finanze (e del perché il governo si è voluto dotare di questo nuovo strumento finanziario), delle manifestazioni pro-Bolsonaro in Brasile e dell’economia cinese salvata dall’energia pulita.
Alcuni studenti, fra cui molti minorenni, sono stati presi a manganellate dalla polizia mentre manifestavano per la Palestina e si è aperto una sorta di caso politico. Sta aumentando la repressione nel nostro paese o è solo una percezione? Ieri si è votato in Sardegna, dove gli spogli sono appena iniziati, e in Bielorussia, dove gli spogli non contano poi granché. Sabato, infine, è stato il secondo anniversario dell’invasione russa dell’Ucraina, e ne approfittiamo per fare il punto su come sta andando questo conflitto.
Si è conclusa a Londra l’udienza per bloccare l’estradizione negli Usa di Julian Assange, dove il fondatore di Wikileaks rischierebbe 175 anni di carcere. La sentenza è attesa a giorni, mentre il mondo si mobilità in favore del giornalista. Parliamo anche di una proposta europea per mettere regole più stringenti sulla qualità dell’aria e della strategia del governo sull’immigrazione, prima di chiudere con la consueta rubrica la giornata di Italia che Cambia.
Il governo vuole reintrodurre il sistema basato sui voti alle elementari, senza nemmeno aver valutato i risultati del sistema attuale, ancora piuttosto nuovo, basato sui livelli. Come mai? Parliamo anche dei problemi della sanità in tre paesi diversi, Italia, Regno Unito e Corea del Sud, del veto Usa sul cessate il fuoco a gaza e delle proteste degli agricoltori polacchi contro le importazioni di grano dall’Ucraina, prima di chiudere con la consueta rubrica la giornata di ICC.
Si torna di nuovo a parlare dell’ex Ilva di Taranto con il governo che sembra intenzionato a un nuovo commissariamento e nessuno che solleva la questione della salute delle persone e dell’ambiente. Intanto, dall’altro lato dello stivale, c’è preoccupazione per la qualità dell’aria in Pianura padana, sebbene le cose stiano migliorando. Parliamo anche del Regno unito che vuole bandire gli smartphone dalle scuole e della guerra tribale scoppiata in papua Nuova Guinea.
Dopo decenni di propaganda mediatica e messaggi contrastanti, è stato approvato l’aggiornamento definitivo del progetto del Ponte sullo Stretto. Che siano intenzionati a farlo davvero il ponte, questa volta? Cerchiamo di capirlo. parliamo anche della guerra in Congo, della situazione in Ucraina, con l’avanzata dell’esercito russo, della morte di Navalny in Siberia e infine dei risultati delle elezioni in Pakistan.
l debito pubblico: sembra un argomento tecnico, e in parte lo è, ma nasconde aspetti molto politici. Può essere usato per scopi nobili, come finanziare la sanità, l’educazione, le pensioni, insomma la spesa pubblica o gli investimenti di uno stato, ma può anche essere usato per ricattare interi paesi o controllare le loro risorse. Ne parliamo con Alessandro Volpi, saggista e professore dell’Università di Pisa, esperto di finanza e debito pubblico.
Redazione
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17 Febbraio 2024
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Continua il massacro di civili a Gaza, con l’esercito israeliano che ha fatto irruzione in un ospedale a Khan Yunis, mentre in Europa riprende quota un’ipotesi, in realtà di molti anni fa, di costituire dei corpi civili di pace. Intanto inizia il processo a Eni in Italia, e ci sono polemiche sui consulenti chiamati dall’azienda. Parliamo anche dell’impatto delle navi da crociera sui cetacei e delle elezioni in Indonesia, prima di concludere con la giornata di Italia che Cambia.
Ieri in uno strano connubio Giorgia Meloni ed Elly Schlein hanno spinto una mozione per chiedere un immediato cessate il fuoco a Gaza. Come mai? Intanto in Sicilia imperversa di nuovo la siccità. Parliamo anche di una importante vittoria delle comunità indigene canadesi e di un preoccupante passo indietro dell’Ecuador sull’estrazione di petrolio.
Il Festival di Sanremo continua ad avere strascichi lunghi di polemiche, legate a Israele e al tema dell’immigrazione, mentre il supporto internazionale all’azione militare su gaza sembra vacillare. Parliamo anche di un pericoloso punto critico delle correnti oceaniche e del cambio di strategia di Ultima Generazione, nelle sue proteste.
Sanremo è uno specchio, strano, deformante ma in qualche modo metaforico del paese, della contemporaneità, dove ogni fatto di cui si parla finisce, in qualche forma, voluta o involontaria. E allora parliamone, in una puntata speciale dedicata al Festival appena terminato, dove parleremo di Sanremo ma non parleremo di Sanremo. Perché Sanremo non è Sanremo.