Nel campo profughi di Lipa, nella Bosnia occidentale, la situazione di circa 1000 migranti è drammatica dopo che un incendio ne ha distrutto buona parte circa un mese fa e adesso le temperature sono crollate. Anche in Siria la recente ondata di maltempo sta costituendo un problema per le decine di migliaia di persone rifugiate nei campi. Negli Usa un giudice ha affermato che la causa civile contro la NRA, la potentissima lobby delle armi, potrà andare avanti anche se l’associazione cambierà sede. Secondo gli esperti la causa potrebbe persino far chiudere i battenti all’organizzazione. Infine parliamo della Banca europea degli investimenti che smetterà ufficialmente di finanziare il gas.
Ieri è stata la giornata di Joe Biden e Kamala Harris, che hanno prestato giuramento davanti al Campidoglio di Washington diventando ufficialmente presidente e vicepresidente degli Stati Uniti d’America in una cerimonia di insediamento molto diversa dalle precedenti, per via della pandemia da coronavirus. Commentiamo il discorso inaugurale di Biden, le sue prime mosse da Presidente (fra cui il ritorno degli Usa nell’accordo di Parigi!) e le ultime di Trump (in particolare la schermaglia con la Cina). Parliamo anche di due studi appena usciti, uno relativo all’inquinamento dei fondali marini, l’altro sul costo del cibo (o meglio su quanto costerebbe il cibo se tenesse conto dell’impatto ambientale dovuto alla sua produzione e trasporto).
In Italia il premier Conte ha ottenuto la fiducia del governo anche al Senato, pur non raggiungendo la maggioranza assoluta. Si apre l’ipotesi di un governo di minoranza che però avrà vita breve a meno che non riesca ad allargare il suo appoggio. Negli Usa Trump concede la grazia a oltre cento persone, fra cui il suo ex consigliere Steve Bannon. Non la concede – di contro – a Assange e Snowden. Il primo però, giorni fa, ha ricevuto una buona notizia con la sentenza che ha negato l’estradizione negli Usa. Infine parliamo della riapparizione di Jack Ma, il magnate cinese fondatore di Alibaba scomparso dopo aver criticato aspramente il governo centrale.
Domani, in una Washington blindata e in un clima da guerra civile, si insedierà Joe Biden, che ha già dichiarato una serie di ordini esecutivi che è intenzionato a prendere nei primi giorni di mandato. Fra questi, lo stop al maxi-oleodotto Keystone XL e il ritorno degli Usa nell’Accordo di Parigi. In Cina, il 2020 è stato un anno quasi record per l’estrazione di carbone. Un dato che cozza con i nuovi impegni climatici cinesi e che può essere in parte spiegato con la guerra commerciale all’Australia. In Italia la commissione agricoltura della Camera esprime parere negativo sui nuovi Ogm, le cosiddette New breeding tecniques.
Dopo la fine della missione congiunta Onu-Unione africana e l’addio dei caschi blu riprendono gli scontri nella regione del Sudan, con cinquanta morti solo nelle ultime 24 ore. Ricostruiamo i fatti e le origini del conflitto. In Olanda si dimette il premier Mark Rutte per uno scandalo legato a degli assegni familiari voluti indietro erroneamente dal governo nel 2012. Parliamo anche – brevemente – del processo sul Clima a Parigi, dell’arresto di Navalny e dell’uscita della Russia dal trattato sui cieli aperti.
Rifacciamo il punto sui cambiamenti climatici, uno dei temi centrali e più urgenti della nostra epoca. Secondo la Nasa il 2020 è stato l’anno più caldo di sempre, mentre Munch Re, la compagnia di riassicurazioni, fa luce sull’enorme mole di catastrofi naturali capitate negli ultimi 12 mesi, quasi tutte legate al riscaldamento globale. Un nuovo studio mostra anche possibili limiti alle capacità degli alberi di assorbire CO2, superati certi punti critici.
Puntata ricca di notizie da commentare. In Italia si inasprisce la crisi di governo, con Renzi che comunica le dimissioni delle ministre di Italia viva: quali scenari ci attendono? Il consiglio dei ministri riesce comunque ad approvare il Recovery plan: vediamo cosa prevede l’ultima versione. Intanto in Calabria è iniziato ieri, nel silenzio generale, il maxi-processo alla ‘ndrangheta, con oltre 300 imputati. Lo stato fa la guerra all’associazione mafiosa proprio nella terra dove è ancora fortissima. Sul finire ci spostiamo negli Usa, dove Trump verrà sottoposto alla seconda procedura di impeachment a soli 10 giorni dalla fine del suo mandato. Questa mossa dei Dem però nasconde una motivazione nascosta.
Un documento dirompente pubblicato dalla European Environmental Agency (EEA) mette per la prima volta in discussione il dogma della crescita economica, smascherando il mito del disaccoppiamento e sostenendo che le tecnologie verdi non siano sufficienti per compiere una transizione ecologica. Parliamo anche della Corte suprema indiana che sospende le tre discusse leggi sull’agricoltura del governo Modi che stavano causando enormi proteste a Nuova Delhi.
Oggi parliamo di politica italiana, tema raro per questa rassegna. La crisi di governo innescata da Matteo Renzi potrebbe portare il premier Conte a consegnare stasera le sue dimissioni a Mattarella. Le rivendicazioni di Renzi insistono su alcuni punti specifici, fra cui sembra avere un ruolo centrale il Recovery plan. Ma quali sono i veri motivi della crisi? Cosa succederà dopo? E soprattutto, possiamo sfruttare meglio l’occasione fornita dai finanziamenti europei?
Con l’inizio del 2021 entrano in vigore due nuove leggi sulla gestione dei rifiuti in Cina. La prima introduce un bando totale alle importazioni di materiali riciclati o rifiuti differenziati da altri paesi; la seconda impone il divieto di buste e cannucce in plastica monouso. Quali effetti avranno sul comparto dei rifiuti mondiale? Da febbraio, poi, entrerà in vigore anche il sistema Ets cinese, che vuole regolare le emissioni di carbonio del paese. Andiamo a vedere cosa ci dicono i primi dettagli noti.
Prima la pubblicazione della mappa, poi le proteste delle regioni e delle associazioni ambientaliste, da Greenpeace a WWF a Legambiente. Sta facendo discutere in questi giorni la pubblicazione della Carta delle aree idonee per il deposito dei rifiuti radioattivi italiani e del progetto preliminare per la costruzione del deposito stesso. Vediamo di cosa si tratta.
La vittoria dei due senatori democratici che consegnano il Senato a Biden e la riunione del congresso per la ratifica del nuovo presidente scatenano le proteste dei sostenitori di Trump, che riescono a entrare armati nelle aule del parlamento e a prenderne possesso per tre ore. Dietro al movimento ci sono teorie cospirazioniste che vedono l’Italia in prima linea, nei panni di Matteo Renzi. Forse è il momento di farsi alcune domande: in che stato di salute è la democrazia a stelle e strisce? E Internet ha davvero migliorato il mondo?
Manca poco alla fine dell’anno più strano di sempre, e come alla fine di ogni anno è il momento di ripercorrere le notizie più importanti. Nel 2020 il mondo dell’informazione è stato monopolizzato da un unico argomento, il covid, trattato spesso in maniera superficiale e sensazionalistica. Ma nel frattempo tante altre cose sono successe. Ecco dunque una raccolta in ordine sparso delle 10 notizie più importanti che magari ci siamo persi per via del covid, dai cambiamenti climatici a Brexit, dalla scuola in natura alle comunità energetiche.
Il 2020 che sta volgendo al termine è stato un anno particolarmente complesso per molte persone. Tuttavia ci ha anche mostrato molti aspetti nuovi della realtà e di noi stessi: cerchiamo quindi di ricapitolare, in dieci punti, tutto quello che abbiamo imparato quest’anno, da concetti come resilienza, antifragilità, cigni neri, all’importanza di comprendere le curve esponenziali, al bisogno di “un’altra normalità”.
Il piano pandemico del nostro paese non veniva aggiornato dal 2006: riflettiamo su quello che potremmo chiamare il “paradosso della prevenzione” nel caso di variabili esponenziali. Parliamo anche del nuovo studio di Greenpeace che mostra come le foreste europee potrebbero assorbire il doppio di CO2 se gestite correttamente, e della sentenza della Corte Suprema norvegese che autorizza le nuove licenze per la ricerca di petrolio in mare.
Il governo tunisino trema per via di uno scandalo legato all’importazione illegale di rifiuti italiani. Intanto un gruppo di media internazionali pubblica una lunga inchiesta sul caso Navalny da cui emergono nuove prove che mostrano un ruolo centrale dei servizi di sicurezza russi nell’avvelenamento dell’oppositore di Putin. Infine parliamo della crisi politica in Nepal e di come possa incidere sui rapporti fra Cina e India.
Mentre il governo vara un decreto legge piuttosto difficile da decifrare per definire cosa si potrà e non si potrà fare durante le festività natalizie, nel Regno unito si diffonde una variante del virus che sembra più contagiosa e che potrebbe – anche se non vi è accordo su questo – vanificare alcuni vaccini. Intanto proseguono le trattative su Brexit, ma il principale nodo, quello della pesce, non si scioglie. Negli Usa è allarme per uno dei più grandi attacchi informatici della storia: i responsabili sembrerebbero degli hacker Russi, anche se Trump non è d’accordo. Infine parliamo di tre nuove leggi approvate in Europa su matrimoni gay, stupro e eutanasia.
Mentre i giornali aprono con molte notizie diverse, dalle tensioni nel governo alla liberazione dei 18 pescatori italiani in Libia, noi ci concentriamo su due notizie “minori”. La storica sentenza di un medico legale in Uk che stabilisce che l’inquinamento ha giocato un ruolo centrale nella morte di una bambina a Londra e l’aumento delle spese militari del 40% da parte della Svezia per proteggersi dalla crescente aggressività della Russia. Cosa hanno in comune due notizie apparentemente così distanti?
Il governo Conte si appresta a varare (oggi) nuove misure restrittive per le festività natalizie, sulla scia di altri paesi europei. Intanto molti paesi hanno iniziato le campagne di vaccinazioni, che in Europa dovrebbero partire dopo il via libera dell’Ema (atteso per il 21 dicembre). Prendendo spunto da un’intervista a Francesco Rosso pubblicata su Italia che Cambia riflettiamo sul senso delle misure di contenimento dell’epidemia: cosa vogliono tutelare? E come mai non si adottano misure simili per problemi più gravi, come inquinamento e cambiamento climatici?
Oggi parliamo di proteste e scontri. In India montano le proteste dei contadini contro la riforma dell’agricoltura, che rischia di mettere i piccoli agricoltori (il cui numero è molto aumentato per via della pandemia) nelle mani dell’agroindustria. Nel Kurdistan iracheno le proteste sono dovute al crollo del prezzo del petrolio che ha “bucato” i conti pubblici e rende difficile pagar egli impiegati statali. In Bielorussia la popolarità di Lukashenko è in picchiata dopo che alla crisi politica si è aggiunta quella economica dovuta alle sanzioni occidentali e alla pandemia. Economia, salute, ambiente, geopolitica: se tutto è finemente interconnesso, è necessario prendere decisioni che tengono sempre conto di tutto il sistema.