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30 Maggio 2025
Podcast / Io non mi rassegno

Sanità e capitalismo: l’economia detta legge alla vita? – INMR Sardegna #80

Partiamo del caso Bartolazzi ma andiamo oltre, parlando della logica che considera alcune vite “utili” e altre “scartabili”, con la medica Claudia Zuncheddu, Presidente di ISDE Cagliari. Poi il caso decadenza di Todde, e uno sguardo alla mobilità in Sardegna tra criticità e segnali positivi. Infine, spazio alla sostenibilità, con Sant’Antioco e l’isola di San Pietro in testa alla classifica delle isole minori.

Autore: Redazione Sardegna che Cambia
sanità bartolazzi
L'articolo si trova in:

Trascrizione puntata

Partiamo da quello che è il caos per quanto riguarda la sanità sarda dopo le presunte dichiarazioni dell’assessore regionale Armando Bartolazzi sui farmaci oncologici per gli over 80. Durante un convegno, Bartolazzi avrebbe parlato di sostenibilità economica e costi eccessivi per le terapie innovative, affermando che “alcune terapie non possono essere date ai pazienti di 80 anni”, frase che ha scatenato una bufera politica e mediatica. Immediate le reazioni: dai sindacati ai partiti, fino alle associazioni dei pazienti, si è parlato di un “inaccettabile fine vita deciso per motivi finanziari”. Il centrodestra lo attacca, ma anche partiti di maggioranza come il PD hanno preso inizialmente le distanze. Dopo qualche ora è arrivata però anche la smentita: Bartolazzi definisce le frasi “gravemente travisate”, e parla di fake news, con il Movimento 5 Stelle che fa quadrato. Noi però, non ci vogliamo soffermare sul caso, ma su una serie di interrogativi che in questa situazione poco chiara, emergono con decisamente più forza. Ad esempio, quella della “scelta”, di un’umanità che può essere sacrificata in funzione di altri, è una logica che abbiamo visto applicare (e di cui abbiamo anche più volte sentito parlare) durante le fasi più emergenziali della pandemia da covid, quando capitava in virtù della carenza di posti letto in terapia intensiva, di dover scegliere a chi destinare le cure. Quello che però ci siamo domandati è: ma questa, non è forse una logica che rientra nel sistema capitalista, quello che guarda ai corpi che producono, che fanno economia e dimentica chi nelle logiche di produzione fino all’ultima energia vitale, non rientra? Non è quindi un qualcosa che il sistema già applica, quello del marginalizzare una umanità ritenuta surplus e non più necessaria? E questa logica, quanto si riflette nel sistema sanitario? Abbiamo posto queste domande a Claudia Zuncheddu, medica e Presidente di ISDE Cagliari – Associazione Medici per l’Ambiente.

Ulteriore notizia centrale nelle cronache settimanali è sicuramente quella che riguarda il caso decadenza della presidente Todde. Il Tribunale di Cagliari ha infatti respinto il ricorso di Alessandra Todde contro la richiesta di decadenza sottolineando che “la competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale”. Il Tribunale ha quindi bocciato il ricorso contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza emanata il 3 gennaio scorso: l’ordinanza era stata adottata in seguito all’esame delle spese sostenute dalla governatrice durante la campagna elettorale per le regionali del febbraio 2024, in cui sarebbero state ravvisate diverse  irregolarità. Come riporta Ansa ora si prospettano altri due passaggi per capire se effettivamente si potrà definire conclusa la legislatura della coalizione del campo largo di centrosinistra. Come anticipato, nella sentenza emessa dal collegio della prima sezione civile, si legge che “Non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione – pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente”. La competenza è quindi rimessa dalla legge al Consiglio regionale e dal canto suo, Todde risponde così: “A differenza di chi sceglie lo scontro con la magistratura, noi rispettiamo il ruolo dei giudici e le loro decisioni, anche quando non le condividiamo, come in questo caso. Proprio perché crediamo nello Stato di diritto, che prevede tre gradi di giudizio, abbiamo il diritto e dovere di difenderci nel processo, non dal processo. Quindi andiamo avanti: impugniamo la sentenza, perché le violazioni contestate non sussistono, come pure rilevato dalla Corte dei Conti e dalla Procura della Repubblica di Cagliari. Questa è una battaglia che si combatte nei tribunali. E lì la combatteremo. Sono nel pieno delle mie funzioni, e intendo onorarle fino in fondo”. Quello che però si legge nella sentenza è che sono emerse “violazioni sostanziali e gravi”. Sempre come ricostruisce Ansa sulle spese sostenute durante la campagna elettorale, i giudici hanno respinto la tesi degli avvocati della governatrice in base alla quale lei era candidata presidente, quindi esente dall’applicazione della legge sulla rendicontazione, e che la decadenza comporterebbe delle conseguenze abnormi rispetto agli obiettivi del legislatore, perché cadendo la presidente cadrebbe l’intero Consiglio regionale. Per i giudici chi “si candida al ruolo di presidente della Regione si sta candidando anche a quello, distinto, di consigliere regionale. Il fatto che la candidatura avvenga attraverso un meccanismo elettorale distinto rispetto agli altri consiglieri, non elide tale circostanza”. Una vicenda ancora aperta, che rischia di avere un impatto profondo sugli equilibri istituzionali della Sardegna. Noi come sempre vi terremo aggiornati e aggiornate

Parliamo ora di mobilità perché come riporta CagliariPad, da un evento organizzato da Confartigianato sono emersi dei dati interessanti per quanto riguarda la Sardegna. Secondo i report, oltre un milione di sardi si spostano quotidianamente con i mezzi. Nel complesso, si tratta di oltre il 67,7% della popolazione residente, un dato in crescita rispetto agli anni precedenti. Ma non è l’unico dato interessante: la Sardegna presenta infatti anche una delle percentuali più alte di mobilità attiva: il 54,8% dei residenti ha infatti dichiarato di spostarsi a piedi o in bicicletta per le sue attività quotidiane. Una percentuale superiore alla media italiana che è invece del 41%.

“Questi dati evidenziano l’importanza della mobilità quotidiana nella vita dei sardi e sottolineano la necessità di politiche di trasporto pubblico e infrastrutture adeguate a supportare gli spostamenti della popolazione” ha commentato Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegna. Quello che però ci arriva sempre dalle cronache settimanali è anche come la mobilità sarda abbia anche tutta una serie di lacune, pensiamo ai disagi per i pendolari tra Sulcis e Cagliari che sono da circa un anno e mezzo senza treni, o anche alle zone come l’Ogliastra che sono invece scollegate e difficilmente raggiungibili dal resto dell’Isola, anche perché sprovviste di linee ferroviarie. I dati quindi sono incoraggianti, ma che mettono in luce con ancora più forza quanto sia urgente colmare i ritardi infrastrutturali e garantire a tutte e tutti il diritto alla mobilità.

Nella transizione ecologica delle isole minori italiane, la Sardegna si distingue come una delle realtà più virtuose. È quanto emerge dal rapporto “Isole Sostenibili 2025” diffuso da Legambiente e Cnr-Iia, presentato a Napoli. Il dossier, che analizza le performance ambientali di 26 piccole isole abitate, segnala l’Isola di San Pietro in cima alla classifica italiana con un indice di sostenibilità del 62%, in netto aumento rispetto al 2024 (+8%). A seguire, sempre in Sardegna, l’Isola di Sant’Antioco, terza in graduatoria con il 57%, pur segnando un calo del 3% rispetto all’anno precedente. Come riporta Sardinia post il report misura diversi indicatori ambientali – tra cui consumo di suolo, gestione dei rifiuti, uso dell’energia, risorse idriche, mobilità e protezione della natura – e in Sardegna, le isole del Sulcis spiccano soprattutto per la gestione dei rifiuti e l’energia da fonti rinnovabili. Il quadro italiano evidenziato dal report resta però preoccupante, ma a rincuorare l’Isola – e anche a inorgoglirci non poco – è il fatto che la Sardegna – con San Pietro in testa – viene indicata come esempio concreto di cosa sia possibile realizzare quando amministrazioni locali e comunità collaborano per la sostenibilità. “Le isole del Sulcis sono per noi motivo di orgoglio – afferma Valentina Basciu, direttrice di Legambiente Sardegna –. San Pietro, in particolare, dimostra come il coinvolgimento attivo di cittadini e turisti possa tradursi in azioni concrete per la tutela ambientale e la qualità della vita.”

Sardegna che cambia è il 7° portale regionale aperto da Italia che cambia. Nella rassegna stampa settimanale, oltre alle principali notizie raccontiamo gli articoli usciti sul portale sardo, vediamoli insieme

Anche in Sardegna esiste una Casa dei semi che è custode della biodiversità. Ve ne abbiamo parlato lunedì attraverso un articolo della nostra Sara Brughitta che racconta questa bellissima realtà che si trova a Domusnovas Canales, una frazione a forte rischio spopolamento. Si tratta di un progetto collettivo che sta riscrivendo il rapporto tra comunità, terra e biodiversità: la Casa dei Semi è infatti molto più di una semplice raccolta di varietà antiche, è un punto di partenza per un modello di agricoltura sostenibile, etica e condivisa, che guarda al domani senza dimenticare le radici. L’obiettivo è di custodire e diffondere semi resistenti, adattati al clima locale, accompagnati da storie e saperi tramandati di generazione in generazione. Un luogo di incontro, scambio e formazione, dove il rispetto del territorio si traduce in pratiche agricole naturali e autonome, lontane dalle logiche industriali. Non perdetevi questo articolo, lo trovate su www.sardegnachecambia.org

La protagonista della quinta puntata della nostra rubrica mensile a cura di Claudia Piras, che parla del rapporto tra i social e la vita reale, è Claudia Zedda, scrittrice, antropologa, etnobotanica, fondatrice e docente della Janas Academy. L’intervista ruota attorno al fatto che nel suo curriculum, da spuntare c’è anche la casella “divulgatrice”: con circa 55mila follower all’attivo, su Instagram racconta di miti, riti, erbe e spiritualità in Sardegna. Una delle domande attorno alle quali ruota l’articolo, è se siano temi che possono essere raccontati e approfonditi sui social, soprattutto quando l’obiettivo rimane la divulgazione e la restituzione di valore alla cultura sarda. Ma qual è il percorso che ha portato Claudia Zedda a diventare una voce autentica della tradizione sarda nel mondo digitale? Trovate la risposta nell’articolo sul nostro portale e in parte, anche sul canale Instagram di sardegna che cambia dove abbiamo trovate un reel in merito.

Mercoledì non ci siamo discostati troppo dal tema della spiritualità perché abbiamo pubblicato un articolo della nostra Marta Jana Sa Koga Serra, antropologa, studiosa di pratiche ancestrali dell’isola e curatrice della rubrica sull’esoterismo in Sardegna. Il tema? Le congregazioni e il comunitarismo in sardegna. Si tratta di un approfondimento in cui la nostra Isola si svela come un alveare vivente, un ecosistema in cui ogni gesto, ogni tradizione, si intreccia in un disegno più grande di armonia tra natura, cultura e spiritualità. Dai nuraghi alle logge segrete, dai cavalieri passando per gli obreri, le confraternite e le congregazioni religiose, la Sardegna custodisce un patrimonio di simboli e pratiche che parlano di un popolo radicato nel sacro, nella rispettosa difesa della luce e dell’equilibrio. Un territorio dove il senso di comunità si esprime attraverso riti silenziosi, strutture di lavoro tramandate e un senso di responsabilità condivisa, come le api che, nel loro operato, rappresentano l’armonia dell’alveare. Un articolo prezioso, anche questo da leggere

Giovedì abbiamo concluso la nostra settimana di pubblicazioni con la terza puntata del talk di Sardegna Che Cambia, dove abbiamo ospitato Ahlam Hmaidan, attivista palestinese e sarda. Intervistata dalla nostra caporedattrice Lisa Ferreli. Un dialogo che attraversa territori di oppressione e resistenza, toccando anche il ruolo della Sardegna in un contesto globale di conflitto e ingiustizia. Le domande attorno alle quali ruota il talk sono tante: cosa significa essere una persona palestinese oggi? Qual è il ruolo della Sardegna nel genocidio in corso? E che valore hanno le mobilitazioni, le scelte locali, le alleanze internazionali rispetto a quanto accade in Palestina?  Ahlam Hmaidan parla di quanto sia complesso, ma anche di quanto sia potente, mantenere viva la propria dignità e la propria lotta in tempi così critici. Racconta di una Palestina negata e criminalizzata, e di una Sardegna spesso complice di fronte a questa realtà. Ma anche di come il nostro territorio possa e debba fare la differenza, attraverso atti concreti come il boicottaggio, e di come le responsabilità non siano solo a livello internazionale, ma anche locali. Trovate l’intervista completa sul canale YouTube di Sardegna Che Cambia, il consiglio è di guardarla non per sapere, ma per sentire.

E anche questa settimana in chiusura vi segnaliamo alcuni dei prossimi eventi sparsi nell’Isola:

  • Vi consigliamo innanzitutto un evento che è una novità perché il 1° giugno, sette conventi francescani in Sardegna apriranno eccezionalmente le loro porte per la prima edizione di Conventi Aperti, un viaggio nella spiritualità, nell’arte e nella storia dell’isola raccontato da chi quei luoghi li vive ogni giorno. Da Bottidda a Sassari, passando per Cagliari, Fonni, Iglesias, Laconi e Sanluri, i visitatori saranno guidati alla scoperta di spazi silenziosi e suggestivi, tra chiostri, giardini, reliquie e antiche mura. Il filo conduttore sarà il Cantico delle creature, in occasione degli 800 anni dalla sua composizione: un inno alla bellezza della natura che farà da sfondo a una giornata di ascolto, meditazione, musica e accoglienza francescana. La partecipazione gratuita ma, su prenotazione. Info su camminofrancescanoinsardegna.it/conventi-aperti
  • Climbing, slackline, mountain bike, trekking, arte, cinema ed enogastronomia: da oggi 30 maggio al 2 giugno 2025 torna l’Ulassai Festival, quattro giorni di sport, natura e cultura immersi nella scenografia mozzafiato dei Tacchi d’Ogliastra. Il programma propone decine di attività outdoor, adatte sia a persone esperte che curiose: dall’iconica highline sospesa a 150 metri sopra piazza Barigau alla nuova ed emozionante Via Ferrata, che regala scorci spettacolari sul borgo e sulle montagne circostanti. Oltre al climbing, spazio anche a yoga, acroyoga, trekking, parkour, riflessologia plantare, pilates e perfino bubble football. Non solo sport: il festival offre anche proiezioni di film (‘Riders on the Storm’, ‘Still Alive’), laboratori Slow Food, concerti, DJ set, animazione per bambini e momenti dedicati all’arte e alla cultura locale. Un’esperienza imperdibile per scoprire la magia dell’Ogliastra attraverso un turismo attivo, sostenibile e creativo.
  • Infine, il 2 giugno torna la Scuola Popolare di Femminismi de La Giraffa. Alle 18:00 in libreria a Siliqua, si terrà il nono incontro: “COME BIGLIETTI D’AMORE”, con la sociologa Lilli Pruna, per parlare di donne, cittadinanza e partecipazione. «Stringiamo le schede come biglietti d’amore», scriveva Anna Garofalo sul voto del 1946. Non era solo una scheda elettorale: era una dichiarazione d’esistenza, un gesto collettivo e personale. Quel giorno, le donne italiane elessero anche le Madri Costituenti, portatrici di uno sguardo nuovo e radicale. Tra le eredità di quel momento, una resta centrale e trascurata: il lavoro. Fondamento della Repubblica, è ancora oggi strumento di esclusione. Senza lavoro, la partecipazione è illusoria. Senza autonomia economica, la libertà è una promessa vuota. Il 2 giugno a Siliqua si parlerà quindi di voto, lavoro, assenza e presenza, e di come costruire una democrazia che sia davvero giustizia sociale. L’incontro è aperto a tutte e tutti.

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