Da Brassens all’anarchia, alla guerra: dialogo con Alberto Patrucco
Georges Brassens – il geniale cantautore francese che De André chiamava “il mio Maestro” –, l’anticonformista esageratamente modesto che rifuggiva gli onori, suo malgrado è diventato un simbolo. Le sue canzoni, tradotte in più di 40 lingue, cantate da oltre 700 interpreti in tutto il mondo e registrate in più di 3.000 versioni, sono ben lungi dal passare di moda.