15 Mag 2017

Bologna, una nuova scuola per gli adolescenti

Scritto da: Redazione

È stato presentato il 5 maggio a Bologna un nuovo progetto educativo per gli adolescenti che si ispira alla non-scuola Artademia di Milano e con il sostegno di Italia che cambia. Gli Agenti del Cambiamento promotori del progetto ci raccontano come si è svolto l'incontro e quali sono i prossimi passi in programma.

Salva nei preferiti

Venerdì 5 maggio si è svolta la presentazione di un nuovo progetto educativo a Bologna: un percorso innovativo molto esperienziale e poco frontale rivolto soprattutto ai giovani tra i 14 e i 19 anni che abbandonano la scuola pubblica.

 

Costanza Nadalini, Daniele Quattrocchi e Valeria La Pietra, promotori del progetto, hanno raccontato come è nata l’idea sulla base dell’esperienza della non-scuola Artademia di Milano e con il supporto della rete degli agenti del cambiamento di Italia che cambia.

 

unnamed (1)

Circa 50 persone tra giovani, educatori, genitori e realtà associative bolognesi hanno partecipato all’evento che comprendeva un collegamento skype con Silvia Pagani, fondatrice di Artademia e un laboratorio partecipativo.

 

Silvia Pagani ha raccontato la sua storia e risposto a diverse domande sull’approccio didattico completamente diverso da quello tradizionale. Poi, con l’aiuto di Mavi Gianni dell’associazione Zoè Teatri, ci si è divisi in gruppi per lavorare in maniera interattiva su tre tematiche principali: come troviamo i soldi, come troviamo la sede, come troviamo il nome.

 

Coinvolgendo le persone presenti, il team intendeva mantenere un filo conduttore collaborativo nello spirito del progetto, che nasce da un’idea di alcuni ma si sviluppa mantenendo una struttura aperta e inclusiva.

Daniele Quattrocchi, tra i promotori del nuovo progetto educativo di Bologna

Daniele Quattrocchi, tra i promotori del nuovo progetto educativo di Bologna


Tutto è avvenuto in un clima molto positivo e accogliente che ha messo in luce il grande interesse che si sta diffondendo verso iniziative che puntano a colmare il disagio sociale dei giovani che non riescono a sviluppare i propri talenti e a trovare una vocazione nella vita.

 

Le prossime tappe saranno la costruzione dell’identità attraverso il nome, un sito web e una pagina Facebook e culmineranno nel prossimo appuntamento di giugno: un evento di raccolta fondi.

 

 

Per commentare gli articoli abbonati a Italia che Cambia oppure accedi, se hai già sottoscritto un abbonamento

Articoli simili
Cosa pensano (e provano) gli e le adolescenti?
Cosa pensano (e provano) gli e le adolescenti?

Genitorialità consapevole, il racconto di Alessia: “Abbiamo ascoltato l’istinto”
Genitorialità consapevole, il racconto di Alessia: “Abbiamo ascoltato l’istinto”

Il Ludobus di Progetto Uomo porta il gioco ad adulti e ragazzi della comunità
Il Ludobus di Progetto Uomo porta il gioco ad adulti e ragazzi della comunità

Mappa

Newsletter

Visione2040

Mi piace

Piscinas, l’arsenico in mare – INMR Sardegna #24

|

Il borgo di Castel del Monte rinasce grazie alla cooperativa di comunità

|

Silvia Mecca: “Superare il lutto e la paura della morte ci permette di tornare a vivere”

|

Anche Roma sostiene il Trattato sulla proibizione delle armi nucleari

|

La gestione dei rifiuti in Sicilia, tra esperienze virtuose e assenza di governance

|

Santa Maria La Palma, quando nel vino batte un cuore sardo – Io Faccio Così #401

|

Zappa Social, la storia di una comunità che ha trasformato una discarica abusiva in un’oasi verde

|

Salute e autosufficienza, i corsi all’insegna della consapevolezza e dell’equilibrio

string(9) "nazionale"